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Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici

Peggiorano le condizioni di severità idrica nei territori dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale

L'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale ha tracciato un quadro preoccupante sullo stato delle risorse idriche nel territorio. Durante l'ultima seduta del 18 novembre 2025, presieduta dal segretario generale Vera Corbelli, è emerso un peggioramento diffuso delle condizioni di severità idrica, con incrementi significativi delle criticità sia per il comparto potabile sia per quello irriguo. La disponibilità d'acqua varia in modo marcato tra i diversi schemi di approvvigionamento, ma la tendenza generale è quella di una crescente pressione sulle risorse.

© Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale

Nel comparto potabile molte aree si trovano già in severità elevata, dalla Puglia al Lazio, dal Molise alle province calabresi di Reggio Calabria e Crotone, fino ad Avellino e Benevento in Campania e a diversi schemi idrici della Basilicata. Alcune zone come Napoli, Caserta, Salerno e Chieti mostrano condizioni di severità medio-alta, mentre il resto della Basilicata e della Calabria, insieme al sub-ambito marsicano abruzzese, registra severità media. Per l'irrigazione la situazione resta critica, con severità alta in Basilicata, Calabria, Lazio, Puglia e nell'area del Fucino, e severità media altrove.

Le analisi sui principali sistemi idrici confermano il quadro di difficoltà. Gli invasi lucani di Monte Cotugno e Pertusillo restano in condizioni critiche, seppur con un incremento rispetto allo scorso anno. Lo schema Ofanto mostra un'aumentata disponibilità grazie alle erogazioni pianificate, mentre il sistema Fortore presenta sì un surplus rispetto al 2024, ma rimane molto al di sotto dei volumi autorizzati. Nel Sele-Calore e negli schemi ABC si rilevano riduzioni consistenti delle portate. Abruzzo, Lazio e Molise registrano trend in calo nelle principali sorgenti, così come la Calabria, dove l'invaso dell'Ampollino evidenzia un forte deficit. La Campania vive una criticità variabile da zona a zona, con Avellino e Benevento tra le più colpite, mitigate solo da accordi interregionali e dall'aumento temporaneo del prelievo dal fiume Gari. In Basilicata restano elevati i livelli di severità per diversi schemi, anche se la diga del Camastra mostra un lieve miglioramento, grazie agli interventi commissariali.

Corbelli ha sottolineato come la crisi idrica investa quasi tutto il distretto, fatta eccezione per le aree servite dal Camastra, dove gli interventi di efficientamento hanno permesso un aumento della disponibilità d'acqua. Ha inoltre evidenziato come in molte zone, soprattutto nell'Alto Calore, le riduzioni siano aggravate dalle carenze infrastrutturali delle reti comunali, responsabili di forti perdite. Ha annunciato la preparazione di un report sulle crisi idriche del biennio 2024-2025 e sulle azioni intraprese, oltre al lavoro in corso sugli accordi per i trasferimenti idrici interregionali tra Molise e Campania e tra Lazio e Campania.

Durante la seduta è stato presentato anche lo stato di avanzamento delle attività legate al Report previsto dall'articolo 5 della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, in vista dell'aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque – IV ciclo (2027-2033). Il documento comprende la descrizione delle caratteristiche del distretto, l'analisi delle pressioni e degli impatti sul sistema idrico, la valutazione economica dell'utilizzo della risorsa e il quadro delle misure già adottate e di quelle ancora necessarie. L'Autorità ha illustrato i primi risultati dei forum tematici dedicati al monitoraggio dei corpi idrici, al fenomeno dell'intrusione salina, al bilancio idrogeologico e ai contratti di fiume. Sono stati inoltre riportati gli esiti delle valutazioni sulle reti di monitoraggio e sugli sfiori sorgentizi, insieme allo stato degli interventi di efficientamento delle dighe realizzati dal Commissario Straordinario di Governo.

Il quadro complessivo conferma quindi una situazione di crescente difficoltà, che richiede monitoraggio costante, interventi strutturali e una gestione sempre più coordinata tra regioni per riuscire a mitigare gli effetti di una crisi idrica ormai strutturale.

Per maggiori informazioni:
www.distrettoappenninomeridionale.it

Data di pubblicazione:

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