I risultati della stagione castanicola in Basilicata, in termini quantitativi, non sono stati soddisfacenti, con riduzioni medie fino anche al -70% rispetto alla produzione standard.
Antonio Basso, tecnico dell'Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi, ha fornito un resoconto della campagna 2025, conclusasi durante la prima decade di novembre.
"La causa principale di questo drastico calo è da attribuire alla siccità. Laddove i ricci si sono presentati sulle piante, spesso si sono rivelati poi vuoti, perché la castagna, all'interno, non si è formata. La campagna diventa ogni anno sempre più complessa a causa delle difficoltà legate alle condizioni meteo e mancanze strutturali e organizzative".
Nonostante le problematiche legate ai volumi, la qualità interna del prodotto si distingue per un dato positivo. "L'unica nota positiva è stata una bassissima percentuale di marcio e bacato - riferisce Basso - Le castagne sono risultate di pezzatura medio-piccola, con una media intorno alle 100/110 castagne per chilo (ovvero il numero di frutti contenuti in un chilo di prodotto. Minore è il numero di pezzi necessari, più grosse saranno le castagne). I prezzi di vendita 2025, conferiti al commerciante, sono stati di 1,40 €/kg, valore che risulta comunque maggiore rispetto a quello dello scorso anno (intorno a 1,20 €/kg)".
La castanicoltura lucana sopravvive grazie in parte al forte legame affettivo che il castanicoltore mantiene per le sue piante, coltivate spesso in piccoli appezzamenti e condotte in modo naturale, senza ricorrere a metodi convenzionali e intensivi.
La scarsità di risorse economiche limita l'esecuzione di operazioni colturali fondamentali, come le potature. Per cercare di garantire la sopravvivenza del settore, la principale forma di aiuto indicata dal tecnico è l'aggregazione, volta a creare strutture che permettano di destinare i volumi al mercato del consumo fresco, invece che all'industria.
© Antonio Basso
Vi è anche una potenziale boccata d'ossigeno in arrivo per i coltivatori locali, grazie all'esito di un bando promosso dalla Regione Basilicata. Trattasi di un sostegno economico che mira a contrastare l'abbandono delle piante, erogando 700 euro a ettaro per 5 anni ai castanicoltori che si configurano come impresa agricola, per eseguire le operazioni colturali. Lo stanziamento complessivo ammonta a 1 milione e 250 mila euro. Si spera che questo aiuto possa infondere coraggio ed entusiasmo, inducendo i produttori a non abbandonare l'attività.
"È necessario capire fino a che punto i castanicoltori riescano a gestire in modo soddisfacente le piante con entrate che possano ripagare il loro sacrificio. Si stima che la Basilicata abbia 2.000 ettari di castagneti da frutto, sebbene si tratti di un dato non aggiornato e non sia noto quanti di tali appezzamenti siano tuttora attivi", conclude Basso.
Per maggiori informazioni:
Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi
+39 320 405 4384