"Il Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) è fondamentale", ha spiegato il dott. Sebastiano Vecchio. "Tuteliamo le produzioni agricole, in particolare prevenendo l'ingresso di organismi nocivi dalle aree geografiche estere". Vecchio, che rappresenta il SFR ed è direttore dell'Osservatorio di Acireale, ha aggiunto: "Attraverso il Piano nazionale e regionale di monitoraggio, gestiamo l'introduzione di patogeni. È vitale usare materiale vegetale per gli impianti che provenga solo da vivaisti autorizzati, che rilasciano un passaporto fitosanitario".
Un momento di approfondimento sulle fitopatologie del ficodindia si è tenuto a San Cono, conosciuta come la "capitale del ficodindia", mercoledì 12 novembre. L'iniziativa è stata promossa dal Distretto Ficodindia di Sicilia, con il patrocinio dell'Ordine degli Agronomi e dei Forestali di Catania.
© OPuntia soc. coop. agr.
© OPuntia soc. coop. agr. L'evento ha visto la partecipazione di tecnici, esperti e numerosi produttori locali, molti dei quali appartenenti all'Organizzazione di Produttori di San Cono. I saluti istituzionali, portati dal Sindaco Cono Calaciura, dall'Assessore Emilio Grassenio e dal presidente del Distretto Antonio Lo Tauro, hanno sottolineato l'importanza di una proficua interazione tra ricerca, istituzioni e operatori agricoli.
Sebastiano Vecchio (SFR) ha illustrato il ruolo del Servizio nel prevenire l'introduzione di organismi nocivi. Ha anche accennato alle prescrizioni previste per l'eradicazione degli organismi soggetti a regolamentazione, qualora arrivino in un nuovo territorio.
Il prof. Pompeo Suma, del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell'Università di Catania, ha focalizzato la sua relazione sulle specie parassitarie che rischiano di essere introdotte. Suma ha lanciato un avvertimento specifico sulla "falsa cocciniglia del carminio" (Dactylopius opuntiae), un insetto estremamente dannoso. Questo organismo è già presente in diverse aree del Nord Africa e il suo arrivo in Sicilia è considerato probabile, con potenziali effetti devastanti sulla coltura e sull'economia della filiera. Inoltre, è stato segnalato un secondo rischio legato alla mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis), un parassita molto polifago che può attaccare anche i frutti del fico d'India, e che è già stato individuato in alcune regioni italiane.
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Il dott. Giuseppe Campo, ispettore fitosanitario dell'Osservatorio di Acireale, ha esposto le problematiche parassitarie attuali in Sicilia e ha approfondito le strategie di difesa integrata disponibili contro la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata). Ha messo in luce le restrizioni normative che limitano la difesa della coltura in Italia. In particolare, ha evidenziato che sono autorizzate pochissime sostanze attive. A oggi, non è disponibile alcun fungicida per prevenire o curare le malattie fungine che colpiscono il fusto e i cladodi.
L'incontro si è concluso con un costruttivo dibattito che ha coinvolto i produttori presenti e con la sottolineatura del prof. Suma sulla la difesa della produzione: "È essenziale che gli agricoltori notifichino tempestivamente al Servizio Fitosanitario ogni caso sospetto. Solo così possiamo eseguire l'identificazione in laboratorio e intervenire subito se le analisi confermano la presenza del parassita".