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Radicchi IGP, un valore per tutto il territorio

Radicchi a marchio IGP come potenziale volano per il territorio: questo in estrema sintesi quanto emerso dal convegno "Radicchi IGP: nuove opportunità e prospettive di filiera e internazionalizzazione" tenutosi lo scorso 14 novembre a Rio San Martino, in provincia di Venezia, alla presenza di tutte le associazioni di categoria del mondo agricolo, oltre che del presidente ICE Matteo Zoppas e del ministro Francesco Lollobrigida.

© Zeta Group Srl

Un evento che ha aperto con le parole del presidente Andrea Tosatto: "Servono condizioni di lavoro adeguate, etica e dignità per i lavoratori, solo così i giovani possono pensare di rimanere nei campi a produrre quella che è un'eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, inoltre, serve l'impegno di tutti perché c'è potenziale per convogliare molto più valore nei nostri territori, aprire nuovi mercati, può aiutare a caduta anche le performance del mercato interno, e per fare questo serve un salto di qualità in termini di professionalità e organizzazione commerciale".

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Intervenuti sul palco anche Luigi Scordamaglia, AD Filiera Italia, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Gianmichele Passarini, vicepresidente Cia, e Federico Caner, assessore regionale all'Agricoltura.

Matteo Zoppas, presidente ICE, ha dichiarato: "Grazie alla collaborazione tra ICE e il Consorzio di Tutela del Radicchio di Treviso abbiamo portato buyer internazionali provenienti da Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania e Giappone. Agli incontri di business matching si sono affiancate visite alle unità produttive, occasioni preziose per comprendere un processo di lavorazione che molti non conoscono e che risulta particolarmente affascinante. Questa conoscenza diretta consente ai buyer di acquisire quello storytelling indispensabile per valorizzare e vendere il prodotto nei rispettivi mercati, integrando promozione, marketing e posizionamento del Made in Italy. Il contesto del Palaradicchio ha dato poi ai buyer, che hanno visitato anche altri produttori e realtà del territorio come Nonno Andrea, l'opportunità di toccare con mano come può essere usato il radicchio nelle varie pietanze e sapori".

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"L'agroalimentare, tra i settori di eccellenza dell'export italiano, è passato da 64 a 70 miliardi dal 2023 al 2024. La diversificazione verso mercati come Emirati Arabi e Giappone è un elemento decisivo per contribuire all'obiettivo dei 100 miliardi di export agroalimentare indicato dal ministro Francesco Lollobrigida, in linea con il traguardo dei 700 miliardi complessivi fissato dal ministro Antonio Tajani. Nonostante dazi, tensioni geopolitiche e condizioni sfavorevoli sui tassi di cambio, i dati più recenti mostrano una crescita dell'export totale Made in Italy del 10,5% nel settembre 2025, segnale di una dinamica positiva nonostante una riduzione del 10% del settore agroalimentare negli Usa. Verso tutto il mondo l'agroalimentare sta registrando un + 6%" ha concluso Zoppas.

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Riflessioni partite dall'analisi del comparto che per il Radicchio di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP conta 540 ettari di produzione, per un totale di 1.500 tonnellate di prodotto certificato, ed esporta, seppur in piccole quantità, in 7 paesi dell'Unione Europea e 6 paesi extra-UE, generando sul nostro territorio un valore di circa 9 milioni di euro. Dati positivi che potrebbero però essere moltiplicati per offrire molte più opportunità a tutto il territorio.

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A chiudere l'appuntamento le parole del ministro Francesco Lollobrigida: "Il Governo ha investito più di ogni altro sull'agricoltura e sulla difesa degli agricoltori non solo in termini finanziari ma culturali, l'agricoltore è il custode principale della terra e va rispettato, per questo oltre a garantirci ovviamente prodotti di altissima qualità che sono l'unico modo per ridurre davvero la spesa sanitaria, si riduce mangiando cose buone e qui si produce un'eccellenza italiana come il Radicchio di Treviso che dobbiamo meglio far conoscere il valore di questo prodotto perché possa essere pagato il giusto, quando uno guarda un prodotto si chiede quanto costa, se poco o tanto, ma ci si deve chiedere se quello che paghiamo è il giusto prezzo che meriterebbe conoscendo quello che c'è dietro".

Tanta quindi la strada da fare, con il sostegno delle istituzioni ma anche di ogni singolo consumatore che può scegliere ogni giorno di preferire un prodotto a marchio da filiera certificata.

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