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"Abbiamo concluso la campagna del pomodoro da industria, in un contesto molto difficile da gestire". Lo dichiara Umberto Todisco, presidente di Apom. "Le condizioni climatiche hanno ridotto le rese produttive almeno del 20%".
Per questa ragione, continua Umberto Todisco, le quotazioni in campo hanno toccato, a partire dal mese di agosto, prezzi in crescita, stabilizzandosi mediamente a 22 cent/kg. Nonostante le difficoltà, la filiera italiana del pomodoro esercita un forte appeal globale, apprezzata per la sicurezza alimentare e per il sapore ineguagliabile del prodotto.
Il pomodoro italiano è riconosciuto a livello globale come un'eccellenza basata su sicurezza, qualità e gusto. Anche in presenza di una crisi stringente che impone rigore nelle scelte d'acquisto, i consumatori ricercano prodotti autentici con gusto superiore e tracciabilità. Il settore delle conserve rosse sta affrontando una trasformazione, spinta da nuove esigenze e dalla necessità di sviluppare prodotti di alta qualità.
Umberto Todisco fornisce questa analisi tracciando un bilancio della campagna in corso nel bacino del centro-sud Italia. La società cooperativa A.P.O.M. immette sui mercati volumi congrui di pomodoro lungo e tondo destinati alla trasformazione industriale. I soci della cooperativa coltivano 1.200 ettari e la produzione media si attesta intorno alle 90mila tonnellate, provenienti sia da agricoltura biologica sia convenzionale. Il pomodoro lungo è coltivato per l'80% in Capitanata (Puglia) e per il 20% in Campania. L'azienda commercializza anche formati speciali, come datterino e Corbarino, a marchio Rare Bontà. L'impresa ha sviluppato la sua crescita puntando su un team capace di fornire affidabilità, qualità e servizio a un mercato esigente.
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Un elemento positivo è che, rispetto agli anni passati, la distribuzione organizzata riconosce con maggiore attenzione i costi di produzione lungo ogni passaggio della filiera. La gestione della filiera rappresenta un punto di forza delle produzioni italiane, risultato della sinergia tra la parte agricola e quella industriale.
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A.P.O.M. supporta i suoi produttori storici in modo puntuale. Ogni coltivazione è monitorata dal trapianto, con una pianificazione rigorosa delle fasi di raccolta per assicurare la maturazione ottimale del pomodoro. Questa organizzazione efficiente si riflette anche nei processi logistici: la raccolta è programmata in anticipo, e il pomodoro viene trasformato nello stabilimento entro poche ore, riducendo le attese dei mezzi di conferimento.
In chiusura, Umberto Todisco ribadisce il valore strategico della gestione integrata: "Innegabile quanto la gestione della filiera sia un punto di forza, un connubio derivante dalla sinergia tra parte agricola e industriale".
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