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Lo scandalo dei sussidi agricoli illegali scuote la Grecia

Da mesi, la Grecia è sconvolta da un grande scandalo scoppiato lo scorso maggio, legato alla concessione di sussidi illegali per milioni di euro. Gli agricoltori protestano con forza in tutto il Paese, mentre il governo vede la propria immagine gravemente compromessa e le politiche della PAC sono sempre più criticate.

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Gli agricoltori protestano bloccando con i loro trattori l'uscita dall'aeroporto del Primo ministro greco. ©902.gr

Al centro dello scandalo, che dura da diversi anni e per il quale l'importo complessivo dei sussidi illegali non è ancora stato determinato, ci sono falsi agricoltori, uffici privati ​​che presentano richieste di sussidio, importanti società di elaborazione dati che agiscono come consulenti tecnici dell'ente statale responsabile dell'erogazione dei sussidi (OPEKEPE), dirigenti della stessa organizzazione, e due ex ministri dello sviluppo rurale e alimentazione dell'attuale governo. Lo scandalo è scoppiato lo scorso maggio in seguito all'intervento del Procuratore capo europeo, Laura Kövesi.

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Immagini delle recenti manifestazioni degli agricoltori, scatenate dallo scandalo dei sussidi illegali. ©902.gr

Da allora, le indagini, cui partecipa anche il Parlamento greco con una speciale commissione d'inchiesta, hanno portato alla luce casi simili che coinvolgono gruppi separati che hanno intascato ingenti somme di sussidi Ue, senza averne diritto. Sono stati aperti fascicoli penali per gruppi della criminalità organizzata e sono state persino segnalate minacce contro gli ispettori dell'OPEKEPE che hanno cercato di svolgere il loro lavoro. Persino la responsabile del Dipartimento di audit interno dell'OPEKEPE, Paraskevi Tycheropoulou, ha subito persecuzioni amministrative da parte del suo stesso servizio, a causa del suo ruolo nelle rivelazioni.

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Immagini delle recenti manifestazioni degli agricoltori, scatenate dallo scandalo dei sussidi illegali. ©902.gr

Il meccanismo che ha favorito i sussidi illegali ha origine in parte nel regolamento della PAC, che eroga i pagamenti principalmente sulla base della superficie agricola dichiarata anziché della produzione effettiva, un sistema da lungo tempo criticato dagli agricoltori greci. Combinato con diverse disposizioni legislative introdotte in Grecia nel corso degli anni da vari governi, basate sullo stesso regolamento e approvate da Bruxelles, il risultato è stato che persone senza attività agricola, ma titolari di grandi proprietà terriere, anche in gran parte fittizie, hanno ricevuto i sussidi. Sono stati erogati sussidi illegali anche per presunti lotti di terreno coltivati ​​a biologico, sebbene non siano emerse prove di prodotti biologici falsamente etichettati e immessi sul mercato.

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Immagini delle recenti manifestazioni degli agricoltori, scatenate dallo scandalo dei sussidi illegali. ©902.gr

A livello politico, lo scandalo, per il quale i due ministri interrogati non hanno fornito spiegazioni convincenti durante le audizioni davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta, ha ulteriormente danneggiato l'immagine del governo greco agli occhi dell'opinione pubblica. Il governo è accusato di aver sfruttato il meccanismo illegale dei sussidi per assicurarsi il sostegno elettorale. Le federazioni agricole indicano inoltre la PAC stessa come responsabile, poiché i suoi regolamenti hanno favorito il verificarsi di questa situazione, mentre, secondo i dati presentati in Parlamento, oltre l'80% degli agricoltori greci riceve meno di 5.000 euro di sussidi.

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Immagini delle recenti manifestazioni degli agricoltori, scatenate dallo scandalo dei sussidi illegali. ©902.gr

I sussidi rappresentano una componente fondamentale del reddito degli agricoltori greci. Per questo, la sottrazione di milioni di euro ai legittimi beneficiari a causa della loro ridistribuzione illegale, l'accumulo di 1,1 miliardi di euro di arretrati non pagati a seguito della sospensione dei pagamenti da parte del governo, inclusi gli importi dovuti dal 2024, la multa di 415 milioni di euro imposta dalla Commissione europea alla Grecia per lo scandalo e la prospettiva di ulteriori tagli ai sussidi della PAC a partire dal 2027, hanno scatenato le forti proteste degli agricoltori e allevatori greci. Questi sono già in grave difficoltà nello svolgimento del loro lavoro, tra cui malattie animali gravi con abbattimenti di massa, compensazioni incomplete per le perdite di raccolto dovute a condizioni meteorologiche avverse, bassi prezzi alla produzione e altri problemi.

Dallo scoppio dello scandalo fino a oggi, i sindacati locali e regionali di agricoltori e allevatori hanno organizzato proteste dinamiche in tutta la Grecia, sia su scala locale sia su larga scala. La scorsa estate, infatti, è stata la prima nella storia del movimento agricolo greco a registrare mobilitazioni così ampie. Le proteste più intense degli ultimi giorni hanno avuto luogo martedì 11 novembre davanti alla sede del Ministero dello sviluppo rurale e alimentazione ad Atene e ad Alessandropoli, dove gli agricoltori hanno bloccato con i trattori la partenza del Primo Ministro dall'aeroporto locale.

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Immagini delle recenti manifestazioni degli agricoltori, scatenate dallo scandalo dei sussidi illegali. ©902.gr

Si prevede che il prossimo inverno, tradizionalmente periodo di intense proteste degli agricoltori, porterà una nuova ondata di mobilitazioni più forti e coordinate, questa volta a livello nazionale, poiché, in questo clima di tensione, nei prossimi giorni si riunirà l'organismo di coordinamento dei sindacati agricoli.

Tra le loro richieste di lunga data, come la riduzione dei costi di produzione e l'istituzione di prezzi minimi garantiti per i prodotti, i sindacati degli agricoltori chiedono che i sussidi siano collegati alla produzione effettiva e al numero reale dei capi di bestiame. Esigono che non un solo euro del bilancio statale o dei fondi PAC venga utilizzato per pagare le multe, sostenendo invece che il costo debba ricadere sui ministri, sui funzionari dell'OPEKEPE e sugli operatori che hanno ricevuto sussidi illegali. Inoltre, chiedono che venga attribuita la responsabilità politica e penale a tutti i soggetti coinvolti, che tutti i fondi indebitamente sottratti vengano restituiti ai legittimi agricoltori e allevatori e che le aziende private siano escluse dalle future procedure di dichiarazione dei sussidi.

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