Il mercato della pitaya (nota anche come frutto del drago) ha subito forti pressioni quest'anno. Secondo i venditori del frutto a polpa rossa, i prezzi per diversi lotti raccolti tra settembre e ottobre si sono generalmente attestati tra 1,6 e 2,8 yuan/kg (0,22-0,38 dollari), segnando negli ultimi anni un minimo storico. Gli operatori del settore sottolineano che prezzi così bassi non si erano mai registrati prima.
© Longyisheng
La Longyisheng Dragon Fruit Base a Nanning, nella provincia del Guangxi, si estende per circa 53 ettari e produce ogni anno circa 3.000 tonnellate di pitaya a polpa rossa. Il direttore Dong spiega: "Nanning, nel Guangxi, è una delle principali zone di produzione di pitaya in Cina. La regione può ottenere da 8 a 10 raccolti di frutta coltivata naturalmente da giugno fino a fine novembre, seguiti da altri due raccolti coltivati sotto luci artificiali, con vendite che proseguono fino a febbraio dell'anno successivo".
Quest'anno, l'azienda ha raccolto finora circa 10 lotti, di cui oltre 5 venduti a prezzi inferiori a 2,4 yuan/kg (0,33 dollari). In confronto, nello stesso periodo degli anni precedenti, i prezzi si attestavano generalmente tra i 3 e i 3,6 yuan/kg (0,41-0,49 dollari). Attualmente, il costo di produzione della pitaya supera i 2,4 yuan/kg (0,33 dollari), il che significa che, anche con vendite regolari, i margini di profitto restano estremamente ridotti.
Gli operatori del settore attribuiscono i prezzi bassi di quest'anno principalmente a una debole domanda da parte dei consumatori. Il fenomeno non riguarda solo la pitaya: altre categorie di frutta hanno registrato cali dei prezzi e rallentamenti nelle vendite. Mentre alcune grandi aziende riescono a mantenere prezzi più elevati, attraverso canali di vendita premium, la maggior parte dei piccoli e medi coltivatori fatica a rimanere redditizia.
In passato, le importazioni di pitaya a polpa rossa vietnamita erano consistenti, con un impatto significativo sul mercato interno. Il recente calo non ha però favorito la ripresa del mercato, e le vendite complessive restano lente.
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Il raccolto di pitaya coltivata in modo naturale è ormai alle fasi finali e molti coltivatori ripongono le loro speranze nei prossimi lotti coltivati artificialmente, auspicando un rimbalzo dei prezzi. Se le quotazioni raggiungessero circa 5 yuan/kg (0,68 dollari), sarebbe possibile ottenere un margine di profitto. Tuttavia, l'aumento dei costi dell'energia elettrica continua a gravare sulle spese di coltivazione: si stima che la gestione di un ettaro di piantagione richieda almeno 6.000 yuan/mese (820 dollari) di elettricità. Se i prezzi della frutta non raggiungeranno i 5 yuan/kg, la redditività resterà estremamente difficile.
"La nostra pitaya a polpa rossa ha un grado di dolcezza del 14-16%, con una forma accattivante e una consistenza delicata. Alcune regioni della Cina sono particolarmente adatte alla sua coltivazione, ma in passato la consapevolezza dei consumatori era limitata. Con la crescente popolarità del frutto di produzione nazionale, le aree di coltivazione sono aumentate rapidamente negli ultimi anni. Nel 2018, la superficie coltivata a pitaya a Nanning era di 2.667 ettari ed è arrivata a circa 12.000 ettari nel 2020: in tre anni è quasi quadruplicata. Tuttavia, a causa delle condizioni di mercato stagnanti degli ultimi due anni, molti coltivatori stanno ora valutando la possibilità di cedere i propri terreni o di passare ad altre colture", conclude Dong.
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Dong
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