Attualmente, la produzione nazionale di carote è di buona qualità e ben equilibrata tra tutti i calibri. Tuttavia, le rese potrebbero essere riviste al ribasso a causa delle diverse avversità climatiche dell'estate, mentre i prezzi risultano stabili o in lieve aumento, ma nettamente inferiori rispetto alla campagna precedente. A fare il punto è Astrid Etèvenaux, direttrice dell'AOP Carottes de France.
© AOP Carottes de France
Superfici nazionali stabili
Secondo gli ultimi dati della Statistica Agricola (2023), le superfici francesi di carote destinate al mercato del fresco ammontano a 10.270 ettari, un valore globalmente stabile.
Se non si prevede un aumento delle superfici per incrementare la produzione, una leggera espansione potrebbe comunque rendersi necessaria per preservare i livelli produttivi. "Per i due principali bacini produttivi dell'AOP, Sud-Ovest e Normandia, l'obiettivo è mantenere la stabilità delle superfici, ma di fronte al calo generale delle rese osservato negli ultimi anni (pari a circa 5-10 tonnellate per ettaro), i produttori potrebbero essere costretti ad aumentare leggermente le superfici per compensare ", spiega Astrid Etèvenaux.
La riduzione delle rese è legata soprattutto alla progressiva eliminazione di diverse sostanze attive, in particolare quelle impiegate per il controllo delle infestanti, vero flagello della coltivazione della carota.
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Variazioni di resa da prevedere
Le semine di giugno hanno sofferto per le forti ondate di calore che hanno colpito tutti i bacini produttivi, causando perdite significative di piante. Nel Sud-Ovest, le perdite sui totali seminati raggiungono circa il 15%, a causa non solo del caldo, ma anche della pressione delle infestanti, dei nematodi e di episodi di grandine verificatisi ad agosto. "Sono state effettuate nuove semine, ma tardive, anche in Normandia, anch'essa colpita. Le parcelle non distrutte o bruciate hanno comunque subito danni, per circa il 55% delle superfici nel Sud-Ovest", prosegue la direttrice.
Sono dunque attese rese inferiori e il tonnellaggio previsto è stato rivisto al ribasso rispetto all'anno scorso, a parità di superfici coltivate. "Siamo in un equilibrio tra domanda e offerta, con un potenziale inferiore a quello della passata stagione: tutti i bacini sono in produzione dalla fine di agosto. A questo stadio, non abbiamo bisogno di ricorrere all'importazione perché l'offerta francese è sufficiente. Tuttavia, l'evoluzione dei volumi disponibili resta soggetta a molte incertezze legate agli eventi climatici, sia passati (le ondate di calore estive) che futuri".
"Non potremo mantenere questo livello di prezzo per tutta la campagna"
© AOP Carottes de FranceSul fronte dei prezzi, quello all'origine è attualmente in calo di circa il 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Durante la campagna scorsa si era già osservata una progressiva erosione delle quotazioni: la stagione era partita con buoni livelli, ma le quotazioni erano poi diminuite con l'aumento dell'offerta.
"Un calo che, tra l'altro, non è stato proporzionale a quello osservato sugli scaffali ", sottolinea Etèvenaux. "L'anno scorso, secondo le quotazioni del RNM, i prezzi all'esportazione erano diminuiti dell'11%, mentre al dettaglio del 7%".
"La carota resta uno dei ortaggi più accessibili nel reparto ortofrutta. Ma, se il prezzo rimane attraente, non cresce al ritmo degli altri ortaggi, mentre il suo costo di produzione aumenta. Nella scorsa campagna, la quotazione media al dettaglio della carota convenzionale è scesa dell'8% rispetto alla precedente, mentre l'insieme del reparto ortofrutta cresceva dell'1%. Per il biologico, il prezzo medio è diminuito del 4%, mentre il totale degli ortaggi bio è aumentato del 5% (dati Kantar, agosto 2024-aprile 2025). Dovremo seguire attentamente l'evoluzione, ma una cosa è certa: non potremo mantenere questo livello di prezzo per tutta la campagna".
Il mercato, nel frattempo, rimane fiacco. "I consumi non sono disastrosi, ma restano piuttosto calmi, come per la maggior parte dell'ortofrutta in questo periodo", osserva Etèvenaux. "L'estate è sempre un periodo complicato per la carota, poiché subisce la concorrenza degli ortaggi estivi. Di solito, però, la domanda riparte a settembre, ma quest'anno non è successo, proprio mentre entriamo nei mesi più importanti della stagione".
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La carota precoce della Nuova-Aquitania
La regione Nuova Aquitania, specialista della carota precoce
Prima regione produttrice di carote per il mercato del fresco, la Nuova Aquitania concentra il 46% della produzione nazionale, su circa 4.500 ettari. Nei dipartimenti della Gironda e delle Landes operano tre Organizzazioni di produttori (Op) aderenti all'AOP, oltre a tre produttori indipendenti. La regione si distingue per la sua specializzazione nella carota "primeur" (precoce), grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, in particolare il suolo sabbioso, che consente uno sviluppo radicale rapido, un drenaggio naturale e una gestione dell'irrigazione più agevole.
"Gli eccessi d'acqua vengono eliminati rapidamente e il terreno si riscalda prima. La Nuova Aquitania può così iniziare la raccolta delle carote precoci a metà maggio, mentre la Normandia comincia solo a luglio per le più precoci", spiega Etèvenaux.
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In Nuova Aquitania si possono realizzare due cicli di semina all'anno, uno per la carota precoce e uno per la carota della stagione principale, il che consente alla regione di essere presente sul mercato per 10 mesi su 12
I primi esperimenti di coltivazione risalgono alla metà degli anni '80, seguiti da un forte sviluppo alla fine del decennio. "L'interesse del bacino risiedeva chiaramente nella produzione di primeur, che gode di sbocchi importanti all'esportazione. Dieci anni fa, oltre il 50% dei volumi era destinato all'estero, contro il 25-40% attuale all'interno dell'AOP", precisa la direttrice.
A titolo di confronto, la carota di stagione viene esportata solo per circa il 5%. La principale destinazione della carota precoce francese è la Gran Bretagna, seguita da Germania, Belgio, Europa dell'Est e Spagna.
La carota soffre di scarsa visibilità sugli scaffali
L'AOP Carottes de France, che rappresenta gli operatori del mercato del fresco, ovvero il 60% della produzione nazionale, distribuita nei quattro grandi bacini (Nuova Aquitania, Normandia, Nord e Sud-Est), intende lavorare sulla presenza della carota nei punti vendita.
"È il secondo ortaggio più consumato dopo il pomodoro, eppure, a differenza di quest'ultimo, la carota soffre di una grande mancanza di visibilità sugli scaffali. È un tema su cui vogliamo lavorare all'interno dell'AOP, analizzandone le cause e sensibilizzando le catene della grande distribuzione francese su questa problematica", conclude Astrid Etèvenaux.
© AOP Carottes de FrancePer maggiori informazioni:
Astrid Etèvenaux
AOPn Carottes de France
[email protected]
www.carottes-de-france.fr