La stagione costaricana dell'ananas 2025 ha dovuto affrontare condizioni climatiche difficili, con piogge continue che hanno interrotto le attività di semina e ridotto i volumi di esportazione. Jordy Cruz, di Agricrumo, ha osservato che la produttività nazionale rimane bassa e le previsioni per il 2026 suggeriscono un andamento simile. "Se piove per settimane la terra non può essere preparata o seminata, il che influisce sulla produzione futura".
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Sebbene il calo non sia stato così netto come negli anni passati - "chiudiamo il 2025 con circa il 5% in meno rispetto all'anno scorso" - l'effetto complessivo delle piogge è evidente sul mercato. Rispetto alle stagioni precedenti la produzione totale della Costa Rica è diminuita di circa il 15%.
La limitata disponibilità ha portato le quotazioni a livelli senza precedenti. "Stiamo assistendo a prezzi storici, con cassette che in alcune destinazioni, come la Russia, raggiungono i 19-25 dollari. Non abbiamo mai visto prezzi simili nella storia dell'ananas", ha affermato Cruz. Tuttavia, il coltivatore avverte che questi valori potrebbero non essere sostenibili nel tempo: "Se i prezzi rimangono così alti, i consumatori potrebbero optare per altri prodotti e il mercato potrebbe crollare".
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Agricrumo ha stabilizzato la fornitura di frutta di grandi dimensioni, dal calibro 5 all'8, dando priorità alle esportazioni rispetto alla trasformazione. "ll mercato dei succhi è ancora forte, ma il prezzo della frutta fresca si è adeguato ed è tornato competitivo. Non coltiviamo più per la produzione di succhi, ma per l'esportazione".
L'Europa rimane la destinazione principale dell'ananas costaricano, rappresentando circa il 70% delle esportazioni, mentre gli Stati Uniti ne costituiscono circa il 20%. "Competere sul mercato statunitense è molto difficile, poiché è dominato da grandi aziende transnazionali con propri sistemi logistici. Ecco perché ci stiamo concentrando maggiormente sull'Europa", ha spiegato Cruz.
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Nonostante le difficoltà, i prodotti costaricani rimangono di qualità superiore rispetto a quelli di altri produttori regionali. "Gli ananas di Panama, Messico o Colombia non possono eguagliare la qualità dei nostri. Non riusciamo a soddisfare tutta la domanda, ma gli acquirenti continuano a preferire la frutta costaricana".
Inoltre, Cruz ha sottolineato che le piogge non solo limitano la semina, ma aggravano anche i problemi fitosanitari. "Con così tanta umidità, i parassiti e il marciume delle piante diventano più diffusi, rendendo la produzione ancora più difficile".
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Le prospettive per il 2026 rimangono incerte. I coltivatori sperano che le condizioni meteorologiche migliorino, consentendo una migliore pianificazione. Tuttavia, i costi e l'offerta continueranno a essere influenzati dalla variabilità del clima. "Si spera che i prezzi rimangano a livelli sostenibili sia per i coltivatori che per i consumatori. Mantenere prezzi molto elevati non è sostenibile a lungo termine", ha concluso Cruz.
Per maggiori informazioni:
Jordy Cruz
Agricrumo
Costa Rica
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