Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La Fragola della Basilicata ottiene l'IGP

Un traguardo storico per un comparto fragolicolo maturo e unito

Salgono a 896 le IGP italiane con l'ingresso nel marchio dell'indicazione geografica protetta della Fragola della Basilicata: un traguardo fondamentale per l'intero comparto fragolicolo lucano.

© Vincenzo Iannuzziello | FreshPlaza.it

Salvatore Pecchia, presidente del Comitato Promotore Fragola della Basilicata IGP, commenta con entusiasmo questo risultato: "Dobbiamo ringraziare ogni singolo attore della filiera: i produttori per i sacrifici, gli sforzi e gli investimenti fatti in più di 50 anni; le Organizzazioni di Produttori per la capacità che hanno avuto di fare sintesi e sistema; gli agronomi e i tecnici per la passione, professionalità e competenza con cui hanno contribuito alla crescita del settore; I buyer e altri partner commerciali per aver creduto nella fragolicoltura lucana, mostrando costante interesse per l'approvvigionamento di un prodotto che oggi è riconosciuto per il suo valore e la sua identità territoriale".

Il comparto era ormai maturo per questo passo: "In appena due anni, siamo riusciti a ottenere l'IGP – precisa Pecchia - C'erano tutti i presupposti, anche alla luce dei nuovi regolamenti europei, segno di una filiera organizzata, coesa e capace di fare massa critica. Parliamo di un sistema in cui convivono molte realtà imprenditoriali di rilievo nazionale e internazionale, attive non solo nella produzione dei frutti freschi, ma anche nel breeding, nella vendita e distribuzione delle piantine e nel packaging".

© Comitato Promotore Fragola della Basilicata IGP

Nel giro di pochi mesi, verrà costituito il Consorzio di Tutela, al quale aderiranno le undici OP aggregate al Comitato, che oggi rappresentano circa 800 ettari di fragole. Il Consorzio avrà il compito di valorizzare, promuovere e tutelare la Fragola della Basilicata IGP, coinvolgendo sia i produttori associati sia quelli non aggregati.

Sul piano produttivo, il presidente evidenzia un clima di fiducia: "Per la prossima stagione fragolicola si registra un leggero aumento delle superfici coltivate. I trapianti sono terminati e le condizioni climatiche attuali risultano favorevoli allo sviluppo delle piante, senza particolari criticità. Siamo pronti ad affrontare una nuova annata con entusiasmo e con la consapevolezza di rappresentare un'eccellenza riconosciuta a livello europeo".

© Comitato Promotore Fragola della Basilicata IGPI ringraziamenti del presidente
"Desidero esprimere, a nome del Comitato Fragola della Basilicata IGP - ha dichiarato Salvatore Pecchia (in foto) - la più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario risultato: agricoltori, organizzazioni di produttori, istituzioni, tecnici, centri di ricerca e ricercatori, professionisti che hanno creduto nel valore della nostra fragola come simbolo di identità e di eccellenza".

"Un ringraziamento particolare va all'ALSIA Basilicata e al CNRR ISPC di Potenza, per l'apporto scientifico e metodologico che ha arricchito il dossier con dati storici, agronomici e antropologici, restituendo forza e autenticità al legame tra prodotto e territorio".

"E, ancora: ringrazio la Direzione delle Politiche Agricole del Dipartimento Agricoltura regionale, l'Assessorato all'Agricoltura, l'Ufficio Agro-marketing regionale, l'Ufficio produzioni vegetali della Regione Basilica. Grazie, inoltre, alla dedizione e alla competenza tecnica profusa dall'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Matera".

"Quanto alle organizzazioni di produttori ricordiamo il contributo fattivo e lo spirito di aggregazione che hanno mosso, l' OP Athena, l'OP Ancona, l'OP Agricola Felice, l'OP Asso Fruit Italia, l'OP Apofruit Italia, l'OP Frutthera Growers, l'OP Terre della Luce, l'OP Primo Sole, l'OP Agorà, l'OP A.m.a.l.a, l' OP Tenute Zuccarella".

"L'IGP è una conquista collettiva, è la prova di quanto la Basilicata sappia fare squadra, unendo competenze e visione per costruire un percorso di crescita duraturo. Igp è anche un metodo virtuoso - fatto di innovazione, sostenibilità e competitività - applicabile anche alle strategie di crescita e promozione che faranno grandi le altre eccellenze ortofrutticole regionali".

Come giustamente osservato dai ricercatori del CNRR ISPC: "per la prima volta in Italia una fragola, con 22 varietà coltivate, ottiene il riconoscimento a Indicazione Geografica Protetta. Un risultato che affonda le sue radici nella lunga storia agricola e culturale della regione: dalle prime testimonianze sui frutti del bosco nel IV secolo a.C. alle coltivazioni sperimentali del XIX secolo per poi giungere alla produzione iniziale tra gli anni '60 e '70", fino ai giorni nostri con i livelli produttivi qualitativi e quantitativi - 1200 ettari - che posizionano la Basilicata ai vertici della fragolicoltura italiana.La "Fragola della Basilicata IGP" consolida il ruolo di ambasciatrice del Made in Basilicata nel più ampio contesto del Made in italy e del Made in Europe, concreta testimonianza di un'agricoltura che fa dell'aggregazione e delle sinergie istituzionali la cifra del suo successo; un'ortofrutta che è anche etica e sostenibile, e al contempo innovativa e profondamente radicata nella propria storia.

Pecchia ha poi spiegato: "A breve saranno diffuse le linee guida per l'utilizzo del marchio IGP, al fine di avviare la commercializzazione, un processo, quest'ultimo, che deve essere autorizzato dal Ministero (Masaf).È evidente che le linee guida sono uno strumento essenziale che richiederà responsabilità e coerenza da parte di tutti gli operatori, per garantire un uso corretto del marchio IGP e in linea con le finalità di tutela e valorizzazione proprie del riconoscimento europeo".

Per maggiori informazioni:
Salvatore Pecchia (Coordinatore Comitato Fragola Igp)
[email protected]

Articoli Correlati → Vedi