Sara Venturi è socia amministratrice di Venturi Società Agricola, realtà cesenate attiva da quasi mezzo secolo che ha saputo evolversi nel tempo, restando al passo con l'innovazione e mantenendo uno sguardo sempre rivolto al futuro. In questa intervista racconta la sua esperienza con Biotech Tower di Modula e i vantaggi riscontrati in termini di efficienza, sicurezza e semplificazione del lavoro.
Sara, ci racconta in breve l'attività della vostra azienda?
"Venturi nasce come azienda familiare negli anni Settanta. Oggi ci occupiamo principalmente di micropropagazione in vitro, quindi della moltiplicazione di piante identiche a partire da una porzione di tessuto vegetale. Lavoriamo con piante ornamentali, fiori, piante d'acquario e, nell'agroalimentare, con varietà di kiwi. Io mi occupo, in particolare, delle piante da fiore".
© ModulaSara Venturi, socia amministratrice di Venturi Società Agricola
Com'è nato il contatto con Modula?
"Durante la nostra crescita – che si è sviluppata soprattutto nell'ultimo decennio – abbiamo dovuto cercare nuovi spazi e nuove soluzioni per ottimizzare il lavoro. Uno dei problemi principali nella micropropagazione è la sterilità: l'ingresso stesso degli operatori può rappresentare una fonte di contaminazione. È così che, parlando con un collaboratore, siamo venuti a conoscenza di Modula e del sistema automatizzato verticale Biotech Tower. Da lì, a seguito di una visita negli stabilimenti dell'azienda, è nata l'idea di testare la struttura per le nostre piantine in vitro".
Che tipo di prove avete fatto?
"Dopo pochi mesi, Modula ci ha messo a disposizione un prototipo personalizzato del sistema Biotech Tower. Abbiamo iniziato con piante d'acquario e ranuncoli, i nostri 'punti di forza'. Sin da subito sono emersi vantaggi significativi: ordine, semplicità d'uso, risparmio di spazio. L'impatto visivo è stato forte, ma ancora di più la facilità operativa: si richiama il cassetto e raggiunge con precisione la posizione desiderata, senza necessità di scale o sollevatori".
Le cassette della Biotech Tower, peraltro, offrono un'elevata versatilità: possono ospitare diversi tipi di contenitori, come vaschette, vasetti e jar, adattandosi alle diverse esigenze colturali. E a proposito di tempi e qualità, avete riscontrato benefici?
"Sì, nettamente. Nella moltiplicazione, ad esempio, abbiamo anticipato di diversi giorni le tempistiche rispetto alle nostre sale standard: da 40-50 giorni a 35 per le piante d'acquario, da 30-35 a 25 per i ranuncoli. Anche nella fase di radicazione abbiamo avuto risultati migliori, con un anticipo di 4-5 giorni e totale assenza di contaminazioni".
Mentre sul fronte energetico – ambientale il riscontro con Biotech Tower com'è stato?
"Molto positivo. L'ambiente chiuso e automatizzato della Biotech Tower ci ha permesso di controllare temperatura e clima, con consumi ridotti e maggiore efficienza".
Nella Biotech Tower, inoltre, non sono necessarie fertilizzazioni né concimazione carbonica, mentre la pulizia può essere effettuata tra un ciclo e l'altro tramite somministrazione di ozono per una pulizia completa.
"Oltre a questi aspetti legati alla gestione agronomica e igienica, ci siamo concentrati sulla reattività e sull'adattabilità della Biotech Tower. Così abbiamo sperimentato variazioni climatiche controllate per accelerare o rallentare i processi, come già facciamo nelle nostre sale, e il sistema di Modula ha risposto in modo eccellente".
Si sente di consigliare questo tipo di soluzione offerta da Biotech Tower?
"Assolutamente sì, soprattutto se si può sviluppare in altezza. Penso che Biotech Tower esprima il suo massimo potenziale sopra i 5 metri. Non sostituisce l'operatore, ma semplifica notevolmente le operazioni rendendole più ordinate, meno faticose e più efficienti".