Quest'anno, la campagna delle clementine nella Piana di Sibari è segnata da una contrazione della produzione rispetto all'anno precedente, a causa delle anomalie climatiche primaverili che hanno compromesso parte dell'allegagione. Nonostante la minore offerta, i prezzi rimangono stabili sui livelli dell'anno scorso. Emergono due sfide cruciali per il settore: la necessità strategica di investire in varietà tardive per competere con la Spagna e l'urgenza di educare il consumatore a riconoscere la qualità intrinseca del frutto, al di là dell'aspetto esteriore, come la colorazione della buccia, sempre più influenzata dalle temperature anomale.
© Maria Luigia Brusco | FreshPlaza.it"Si registra una diminuzione generale della produzione stimata tra il 15 e il 20% rispetto alla campagna precedente", dichiara Nicola Cilento (nella foto a lato), presidente dell'Organizzazione di produttori COAB, con sede a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. "La causa principale è attribuita al clima primaverile instabile, con colpi di freddo durante la fase di fioritura che hanno compromesso la prima allegagione. La qualità intrinseca del prodotto è normale, con il raggiungimento dei gradi Brix necessari per la commercializzazione e una prevalenza di calibri più contenuti".
Attualmente l'Op è a cavallo tra le varietà precoci, come lo Spinoso, e il clementine Comune, quello più apprezzato dal consumatore. La stagione dovrebbe proseguire fino a fine dicembre-inizio gennaio, per poi lasciare spazio alle varietà tardive, frutti su cui COAB ha investito in riconversioni produttive per prolungare la presenza sul mercato fino a febbraio.
Il fattore climatico emerge come la variabile più critica della campagna. "Dopo un breve accenno d'autunno a ottobre, le temperature sono tornate a livelli primaverili, raggiungendo nelle ore diurne i 25-26 °C. L'intervallo termico attuale (15-25 °C) è significativamente superiore a quello ideale per le clementine (10-18 °C)".
Questa 'schizofrenia climatica', come la definisce Cilento, provoca diversi problemi. "Tra questi, la buccia che fatica a raggiungere la colorazione arancione intensa, stimolata dall'escursione termica tra giorno e notte. Inoltre, le temperature elevate nelle aree di consumo sia in Calabria sia al Centro-Nord Italia, che resta il nostro mercato di riferimento, disincentivano l'acquisto di agrumi, tipicamente associato al clima freddo, causando una lieve flessione dei consumi".
Educare il consumatore
"Emerge come un tema centrale e non più rimandabile: quello di educare il consumatore all'acquisto – sottolinea Cilento – A causa del riscaldamento globale, è sempre più frequente che le clementine, specialmente quelle precoci, arrivino a maturazione interna (grado zuccherino, succosità) senza che la buccia abbia raggiunto una piena colorazione. È fondamentale comunicare al consumatore che un frutto con sfumature verdi non è acerbo, ma è un prodotto di qualità, la cui estetica è semplicemente il riflesso del cambiamento climatico".

Nonostante la riduzione dell'offerta, i prezzi non hanno registrato l'aumento sperato. Il presidente della Op COAB conferma che i listini sono in linea con quelli dell'anno precedente. "L'auspicio è che con l'avvicinarsi del periodo natalizio, tradizionalmente il mese di maggior consumo, si possa ottenere una maggiore soddisfazione economica per i produttori".
La Op destina circa il 90% della sua produzione al mercato italiano, difendendo fortemente questa quota. "Esiste un consumatore affezionato, che apprezza il prodotto italiano ed è disposto a pagare un premium price per una qualità superiore. La Grande distribuzione organizzata (GDO) italiana rappresenta il nostro canale di sbocco prevalente, per la serietà dei rapporti contrattuali e l'accesso diretto a una vasta platea di consumatori consapevoli".
In 35 anni di attività, COAB ha investito per rispondere alle esigenze della GDO. "Ci siamo dotati di macchinari e linee di lavorazione all'avanguardia per velocizzare il confezionamento e aumentare la quantità di prodotto lavorato per ora. La mission dichiarata è quella di garantire sempre freschezza, qualità, salubrità e tracciabilità del prodotto, evadendo anche ordini cospicui in tempi brevi".
Il mercato estero (10% del fatturato) è considerato complesso e meno remunerativo. "La Spagna rappresenta il nostro principale concorrente fuori dai confini nazionali. Grazie a economie di scala e volumi produttivi superiori, le aziende spagnole possono offrire prezzi più bassi, con cui è difficile competere. La Spagna è particolarmente forte nel segmento delle produzioni tardive (febbraio-marzo) anche in Italia. Perciò è necessario per il nostro Paese e per la Calabria in particolare - dato che la Regione produce i 2/3 di tutte le clementine italiane (cfr. FreshPlaza del 27/10/2025) - accelerare le riconversioni varietali per coprire questo periodo e non lasciare spazi di mercato ai concorrenti".
© COAB
Oltre alle clementine, COAB ha avviato con successo anche la campagna delle arance Navelina. "Siamo in fase di raccolta e confezionamento di questo agrume a polpa bionda. La varietà è molto apprezzata da consumatori e GDO. Anche questa produzione risente del problema dei calibri ridotti, a causa del clima instabile primaverile".
Per maggiori informazioni:
COAB – Società Cooperativa Agricola
Contrada Scavolino - Frazione Cantinella
87064 Corigliano-Rossano (CS)
+39 0983 80740
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