La nuova stagione dei kiwi è alle porte. Non in Nuova Zelanda, né in Italia o in Francia, ma proprio nella città olandese di Bunnik. Presso la Nieuw Slagmaat di Djûke Smith, un'azienda a conduzione familiare dove lavorano anche i suoi genitori e il suo compagno, è già iniziata la raccolta dei kiwi gialli biologici. "Per quelli verdi dovremo aspettare ancora un po', ma arriveranno presto", riferiscono Djûke e suo padre Huub.
© Nieuw Slagmaat
La storia di questa coltura particolare è iniziata con un viaggio che Djûke ha fatto in Nuova Zelanda alcuni anni fa. "Ha ricevuto una Nuffield Farming Scholarship, una borsa di studio internazionale per acquisire conoscenze ed esperienze all'estero", spiega Huub. "Grazie a quella rete è arrivata in Nuova Zelanda. I produttori di mele che ha visitato lì coltivavano anche kiwi, e così hanno iniziato a parlarne. Poiché il clima sembrava inizialmente simile, ad esempio a livello di gelo e temperature, la famiglia ha deciso di sfidare la sorte e provare a coltivare i kiwi anche nei Paesi Bassi. Ora sappiamo che qualche differenza c'è, ma gli inverni più miti di oggi rappresentano sicuramente un vantaggio".
Sensibili al gelo
La famiglia è diventata così la prima nei Paesi Bassi a coltivare kiwi in modo biologico. Seguendo l'esempio di Huub e Djûke, i kiwi vengono ora coltivati anche nelle serre di Kwintsheul, come già raccontato da GroentenNieuws in un'intervista a René e Gerda Arkesteijn. "Per noi, è stato allora che è cominciato il vero lavoro. Il primo inverno non è andato proprio come previsto: metà delle piante sono gelate e abbiamo dovuto comprarne di nuove. Le abbiamo poi avvolte meglio con materiale protettivo e compost. E, guarda caso, quell'anno non ci sono state gelate, ma almeno erano protette! Dopo i primi anni, gli alberi diventano molto più resistenti. All'inizio le piante sono molto vulnerabili, ma ora sono robuste e possono persino sopportare qualche grado sotto zero. Gli alberi però, non i frutti, che invece restano molto sensibili al gelo. Quando sono previste delle gelate, chiamiamo tutti i nostri conoscenti per aiutarci a raccogliere i kiwi dagli alberi il più rapidamente possibile", afferma Djûke.
© Nieuw Slagmaat
La coltivazione in sé è stata una vera e propria avventura per la nostra famiglia. "Le piante di kiwi crescono molto velocemente e richiedono molta manodopera. Questo rende estremamente difficile avviare una coltivazione su larga scala. Inoltre, abbiamo dovuto acquisire la maggior parte delle conoscenze da soli. Nei Paesi Bassi non erano mai stati coltivati i kiwi, quindi si sapeva ben poco sull'argomento. Molte informazioni ci sono arrivate grazie allo scambio con esperti in Nuova Zelanda o dalla nostra esperienza diretta", spiega Djûke.
"La ricerca è ancora in corso. Ora abbiamo una buona conoscenza della coltivazione, ma ogni stagione è diversa. Anche gli animali rappresentano una sfida, come i topi che adorano i frutti, ma stiamo imparando a gestirli meglio. Per la nuova stagione, i kiwi verdi hanno ancora troppo poco zucchero e rimarranno sulle piante un po' più a lungo, mentre i kiwi gialli sono già maturi".
Canali di commercializzazione locali
I kiwi vengono venduti localmente tramite lo spaccio aziendale, altri punti vendita locali e le cooperative alimentari. "Tuttavia, il frutto si presta perfettamente anche alla vendita in cassette di frutta e verdura. Sono i canali di vendita che si adattano meglio a noi. Per il canale dei supermercati 'tradizionali' invece, la frutta biologica risulta costosa. La coltivazione richiede così tanta manodopera che i prezzi diventano inevitabilmente più alti", sottolinea Djûke.
© Nieuw Slagmaat
"Nonostante le difficoltà, è un progetto che ci regala molta gioia e soddisfazione. Combina innovazione, conoscenze internazionali e pratica agricola. Per noi, rimane un bellissimo percorso di scoperta: dalle prime piante fino a dove siamo oggi, imparando continuamente di più sulla coltivazione, la maturazione e la commercializzazione. È un percorso in cui procediamo passo dopo passo, cercando costantemente nuove soluzioni", conclude Huub.
Che si tratti di un progetto unico è stato riconosciuto anche dallo chef Leo Mazairac di BinnensteBuiten, che ha visitato l'azienda agricola di Bunnik all'inizio del 2023.
Per maggiori informazioni:
Nieuw Slagmaat![]()
Marsdijk 5
3981 HE Bunnik - Paesi Bassi
+31 0 30 63 71 539
[email protected]
www.nieuwslagmaat.nl