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Convegno organizzato dalla Fondazione Fresh

Il suolo è un'organismo vivo: occorre cambiarne totalmente la gestione

"Trascurare il terreno è un errore e negli ultimi decenni lo abbiamo fatto, sistematicamente, talvolta anche con pratiche sbagliate. Sono quindi orgoglioso di ospitare, qui nella nostra sede, questo evento che mette in primo piano la salute del suolo, perché abbiamo bisogno tutti di unirci per trovare soluzioni per il settore ortofrutta, e tornare a sorridere rispetto al passato".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itLa sala convegni Unitec gremita

Così Angelo Benedetti ha salutato i partecipanti al convegno "Salute e fertilità del suolo: preservare e migliorare la fertilità naturale, patrimonio di ogni azienda agraria", organizzato dalla Fondazione Fresh il 24 novembre a Lugo, presso il Campus Unitec.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itAngelo Benedetti, CEO Unitec

Il professor Luca Corelli Grappadelli ha introdotto i lavori ricordando che "il terreno è un organismo vivo, non un substrato a cui aggiungere cose che gli mancano. Va quindi cambiata la mentalità che, per decenni, ha caratterizzato la nostra agricoltura".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itLuca Corelli Grappadelli

Si è entrati poi nel vivo dei lavori. Di fronte a un centinaio di presenti, il professor Edoardo Costantini, collegato online, ha approfondito il tema 'Salute e fertilità del suolo possono convivere?'. "Una direttiva EU del 2021 traccia diverse misure per la salvaguardia del terreno e quindi dell'ambiente. Occorre parlare di un approccio agro-ecologico integrato. Il suolo deve essere in salute, in quanto è un sistema vivente, dinamico e complesso, ma anche una fragile macchina ecologica che funziona a diversi livelli: biologico, idrologico, biochimico. La macchina terreno funziona non solo nei primi 30 centimetri, ma più in profondità".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

"La pianta, la superficie del suolo e il profilo del suolo: questi tre comparti devono essere gestiti in maniera integrata considerando le proprie specificità. Il processo di recupero di un terreno depauperato è molto lento, occorrono anni. Le lavorazioni profonde possono causare perdite importanti di carbonio. Il frutteto è da gestire come una coltura consociata composta da pianta, superficie del suolo e il suo intero profilo", ha concluso Costantini.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itMassimo Tagliavini

Massimo Tagliavini, dell'Università di Bolzano ha parlato di 'Gestione fertilità del suolo in frutticoltura, tra soluzioni di precisione e agroecologia'. "Il compattamento causa mezzi agricoli rallenta la penetrazione dell'acqua e ostacola la penetrazione delle radici che crescono meno del dovuto. L'inerbimento aiuta il terreno nella rigenerazione della fertilità. Ora è frequente l'inerbimento con essenze selezionate, o cover crops con relativo sovescio. Ed è importante apportare sostanza organica, anche dall'esterno. Le lavorazioni frequenti hanno comunque azione negativa sulla stabilità dei suoli".

Bartolomeo Dichio (Università della Basilicata), ha approfondito il tema della gestione della sostanza organica nel terreno, in riferimento anche all'irrigazione. Se si irriga bene, non solo la pianta ma anche la struttura del terreno ne trae beneficio.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itBartolomeo Dichio

Dichio ha precisato che, come noto, l'actinidia sta soffrendo di morìa, questo anche perché si è sempre pensato di irrigare senza considerare l'eccesso, ma la pianta è molto sensibile all'eccesso. Se un suolo è in salute, anche il portinnesto Hayward soddisfa tutte le esigenze produttive. Ma se il suolo è destrutturato, o a 80 cm c'è uno strato impermeabile, la pianta inizia ad avere un declino perché in condizioni di asfissia c'è produzione di CO2 e metano e la pianta degrada fino alla morte dell'apparato radicale. Con troppa acqua, il suolo si destruttura.

"Misuriamola, quest'acqua distribuita. Dove gocciola l'irrigatore, vi sono solo radici strutturali e, con assenza di radici fini, allora si perde anche la concimazione. Le radici cercano l'ossigeno nel sottosuolo. È possibile fare un recupero da morìa con un approccio olistico fra irrigazione, inerbimento, gestione chioma, drenaggi, matrice organica. Lo sbilanciamento idrico è un acceleratore del processo di morìa. Dobbiamo ripensare e riprogettare i nostri modelli di frutteto".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itBrunella Morandi

Brunella Morandi, dell'Università di Bologna, ha parlato di 'Inerbimento con essenze naturali in frutteti agroecologici'. "Si tratta di una consociazione di cover crops, deficit idrico controllato, più varietà nello stesso frutteto, controllo degli impollinatori. Le cover crops migliorano il suolo, limitano l'erosione e le perdite di nutrimenti, facilitano gli impollinatori. Abbiamo un sito sperimentale a Bologna dove abbiamo inerbito il frutteto con un mix specifico per favorire gli impollinatori che comprende anche leguminose. Le piante non sono ostacolate dalla competizione con le cover crop. Dovendo seminare ogni anno, ci possono essere problemi, specie se ci sono condizioni meteo avverse. Poi vanno considerati gli insetti erbivori, come carpocapsa e cimice; non aumentano invece gli afidi, mentre l'effetto è positivo sugli impollinatori".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itRoberto De Laurentis

Esausto delle fungaie, lana grezza (da Sardegna, Calabria e Basilicata), piume d'oca: con questi tre prodotti Almalana produce un compost organico, come ha descritto Roberto De Laurentis, amministratore delegato dell'azienda. Dopo due mesi, e una leggera essiccazione e pellettizzazione, si ottiene un ammendante che si può distribuire nel terreno. Aggiungendo altri prodotti si possono ottenere concimi specifici per le diverse colture.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itDavide Bulgarelli

È stata poi la volta di Davide Bulgarelli, dell'Università di Dundee (Scozia): "L'apparato radicale è paragonabile al nostro apparato digerente, senza trascurare tutto l'insieme dei microrganismi che compongono la simbiosi. Abbiamo collaborato con gli agricoltori del gruppo Orogel per studiare il microbioma dello spinacio. Abbiamo isolato i microrganismi trovati e investigato il Dna. L'ipotesi è che l'applicazione di probiotici vegetali rafforzerà l'insediamento del microbioma endogeno. Al momento non abbiamo visto incrementi significativi di rese, aggiungendo microrganismi nei trattamenti. Però vi è stato un guadagno in risposta della pianta, che è apparsa in salute migliore. Il microbioma può essere usato come una sorta di impronta digitale delle colture; la sua composizione può essere manipolata e c'è un possibile impatto sulle produzioni da valutare nella sua totalità, non solo sulle rese". I benefici attesi del microbioma sono produzioni sostenibili, mineralizzazione dei rifiuti organici, prevenzione dell'erosione, sequestro di carbonio, riduzioni delle emissioni.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itLoredana Canfora

Loredana Canfora del Crea ha trattato il tema 'La superiorità del microbioma residente nel suolo: un contributo per lo sviluppo di nuovi biofertilizzanti e biofitofarmaci'. Il progetto ha mostrato che con gli inoculi si possono ridurre gli input chimici, ma l'argomento va approfondito per più tempo, tre anni non sono ancora sufficienti.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itSilvia Zuccherelli

Silvia Zuccherelli, direttrice laboratorio Sicural di Cesena: "Il suolo è una nuova sfida, in ortofrutta, e noi ce ne occupiamo già da tempo. Si stima che fra il 60-70% dei suoli dell'Unione europea non sia in buona salute. Oltre alla analisi classiche servono strumenti che diano indicazioni utili per tecnici e agricoltori. Occorre ampliare le prospettive, ma poi contestualizzare e correlare i parametri analitici per dare risultati fruibili da agronomi e agricoltori".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

È seguita poi la sessione dedicata ai biostimolanti come mezzi tecnici da conoscere. Sono intervenuti Antonio Ferrante (Scuola Universitaria Superiore Sant'Anna, Pisa); Eligio Malusà (CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria); Vincenzo Michele Sellitto (Project Leader, L.G. Italia srl).

Infine, è intervenuta Teresa Schipani (Autorità di Gestione del coPSR 2023/27 dell'Emilia-Romagna).

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