Il successo nella coltivazione del kaki Rojo Brillante in Basilicata passa attraverso l'applicazione di tecniche agronomiche mirate, che coniugano l'ottenimento di pezzature elevate con l'estensione del periodo di commercializzazione.
Il diospiricoltore Andrea Favale (in foto sotto), titolare dell'omonima azienda agricola localizzata a Tursi (Matera), con 3mila piante di kaki a dimora e l'intenzione di impiantarne presto altre 3 mila, ha applicato un protocollo colturale basato su tre diverse metodologie: la potatura di riforma, il metodo Mataix e la tecnica ritardante.
© Azienda Agricola Favale Andrea
"La mia esperienza con il kaki è iniziata più di 10 anni fa, in un periodo in cui la diospiricoltura era ancora poco conosciuta in regione, e mancavano le indicazioni precise su come impostare la pianta, portando a errori iniziali di potatura, i quali si sono poi tradotti in un mancato reddito aziendale e costi a ettaro maggiorati. In pochi anni, la situazione però si è ribaltata, grazie alle conoscenze acquisite e all'attuale impostazione tecnica degli impianti. Ora raccolgo frutti con una grammatura tra 420 e 500 g. La dimensione eccessiva non costituisce un problema sui bancali: il mercato pare gradire kaki di pezzatura notevole".
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L'attuale gestione del diospireto, che vede l'assistenza tecnica dell'agronomo Vito Vitelli, si concentra su correzioni e strategie di potatura e allungamento della raccolta. "La potatura sbagliata ha richiesto un intervento di riforma e l'applicazione del metodo Mataix, eseguito per la prima volta quattro anni fa, che ora assicura lo sviluppo ottimale delle piante e dunque gli organi di fruttificazione".
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Il metodo Mataix si rivelata cruciale per la gestione della qualità e della pezzatura del frutto e la preparazione produttiva futura. Questa potatura estiva, eseguita a fine agosto, mira a ottenere un maggior accrescimento dei frutti grazie alla soppressione delle ramificazioni interne e all'accorciamento dei germogli vigorosi esterni. L'obiettivo principale dell'intervento è garantire l'induzione fiorale laddove vengono eseguiti i tagli, assicurando così una produzione stabile per l'annata successiva su formazioni fruttifere brevi, robuste e produttive. Le potature estive garantiscono inoltre un maggior arieggiamento della pianta e facilitano la penetrazione della luce, riducendo cosi l'utilizzo dei prodotti fitosanitari".
Andrea Favale adotta anche la tecnica del ritardo, mediante la somministrazione di alcuni prodotti per posticipare gli stacchi, affinché entrino in maturazione in un periodo in cui l'offerta è quasi nulla. "La raccolta è iniziata da qualche ora e si protrarrà fino alla fine di dicembre, grazie anche a trattamenti ritardanti che mi consentono di allungare il calendario di raccolta. L'obiettivo di questa posticipazione è chiaro: poter spuntare qualche centesimo in più, su quotazioni che già si mostrano interessanti".
L'azienda Favale conferisce i kaki alla ditta Strafrutta di Fondi. "L'annata produttiva si attesta sulle 100 tonnellate, considerando che non tutte le piante hanno raggiunto ancora la piena produttività. Lo scorso anno, la media di vendita si è attestata tra 0,70 e 0,80 €/kg. Siamo nel momento giusto per iniziare una nuova stagione dei kaki".
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Azienda Agricola Andrea Favale
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