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Rapporto Italmercati-Ismea 2025

Mercati all'ingrosso italiani, un patrimonio da 11 miliardi che guarda a sostenibilità e digitalizzazione

I mercati all'ingrosso italiani sono una realtà in trasformazione: muovono oltre 11 miliardi di euro di fatturato e coinvolgono più di 26.000 addetti in 22 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale. Le 22 strutture aderenti alla Rete Italmercati si estendono su 9,6 milioni di metri quadrati complessivi, di cui 2,5 milioni coperti, pari a circa 1.000 ettari di superficie, e accolgono ogni anno oltre 7 milioni di veicoli e 9 milioni di visitatori. All'interno operano 4.000 imprese tra grossisti, aziende agricole, operatori della logistica, servizi e ristorazione, per un giro d'affari stimato in 11 miliardi di euro, di cui l'80% concentrato nel comparto ortofrutticolo, seguito da ittico, florovivaismo e carni.

È quanto fotografa il Rapporto Italmercati-Ismea 2025, presentato ieri, 22 ottobre 2025, al Cnel di Roma: si tratta della seconda edizione dello studio dedicato all'evoluzione del sistema dei mercati all'ingrosso italiani e al loro ruolo nella filiera agroalimentare. Promosso da Italmercati-Rete d'Imprese dei Mercati Agroalimentari Italiani, in collaborazione con Ismea e Censis, il rapporto mette in evidenza un sistema diffuso e capillare - oltre 130 strutture attive in Italia, sei volte più che in Francia o Spagna - ma ancora frammentato. Questa frammentazione, pur rappresentando una ricchezza in termini di prossimità territoriale e di valorizzazione delle produzioni locali, limita la competitività complessiva del comparto.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.it

Alla luce di questi dati, Italmercati propone una riforma complessiva del sistema, con l'obiettivo di individuare un numero di mercati strategici nazionali, più grandi, sostenibili e digitalizzati, che possano agire come poli di riferimento per l'intera filiera. "Con questa seconda edizione del rapporto vogliamo guardare avanti, proponendo un piano concreto per la riforma del sistema dei mercati", dichiara Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati. "È il momento di riconoscere il loro ruolo strategico come infrastrutture pubbliche al servizio della filiera e dei cittadini. Vogliamo mercati più grandi, connessi e digitali, in grado di garantire tracciabilità, qualità e sostenibilità. Siamo pronti a collaborare con il Governo, con le Regioni e con Ismea per definire un nuovo modello nazionale, in cui pochi poli forti rappresentino un sistema moderno, competitivo e coerente con le sfide della transizione verde".

"I mercati all'ingrosso rappresentano un punto di incontro essenziale tra produzione e distribuzione, e la loro evoluzione verso modelli più moderni, sostenibili e digitali è una condizione necessaria per rendere l'intero sistema agroalimentare più efficiente e competitivo. Il lavoro congiunto con Italmercati e Censis conferma l'importanza di una visione integrata e di politiche coordinate per valorizzare le produzioni locali, sostenere la transizione verde e digitale e rafforzare il legame tra territorio e cittadini", ha dichiarato il presidente di Ismea, Livio Proietti. "In questa prospettiva il programma comunitario 'Frutta e Verdura nelle Scuole', promosso dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e attuato da Ismea, contribuisce a incoraggiare presso le nuove generazioni sane abitudini alimentari, con la distribuzione tra i banchi di scuola di merende a base di frutta e verdura, fresche e di stagione. Inoltre, si ricordano i 250 milioni del fondo PNRR messi a disposizione per la logistica dei mercati".

© Enanuchit | Dreamstime

Tra i punti di forza analizzati nel Rapporto, spicca la connessione logistica: oltre l'80% dei mercati sorge in prossimità di uno svincolo autostradale, la metà è collegata a scali ferroviari, un terzo a porti o aeroporti. Un posizionamento strategico che li rende hub fondamentali per la distribuzione dei prodotti freschi in tutta la penisola e per l'export europeo.

Il valore dei prodotti movimentati complessivamente nei mercati italiani supera i 7 milioni di tonnellate l'anno, con punte di eccellenza nelle produzioni ortofrutticole (18,9 miliardi di euro alla produzione), florovivaistiche (3,2 miliardi alla produzione, con oltre il 70% della produzione destinata ai mercati esteri), delle carni (12,6 miliardi alla produzione) e dell'ittico (oltre 700 milioni di valore aggiunto).

Il Rapporto sottolinea inoltre il contributo crescente dei mercati alla transizione ecologica: oltre la metà delle strutture ha già investito in impianti fotovoltaici o sistemi di efficienza energetica, con una quota media di energia autoprodotta prossima al 50% entro il 2026, mentre quasi tutti hanno adottato iniziative per la riduzione degli sprechi alimentari, come il recupero dei prodotti invenduti o la donazione a enti caritativi.

La proposta strategica di Italmercati
Tra le proposte operative emerse dal Rapporto, Italmercati individua alcune linee d'azione prioritarie: la costruzione di una rete nazionale dei mercati strategici, con un piano di investimenti pubblico-privato coordinato a livello nazionale; la creazione di un tavolo tecnico permanente sulla logistica e sulla transizione digitale, per favorire l'interconnessione dei flussi e la tracciabilità dei prodotti; il rafforzamento del legame con la Grande distribuzione organizzata e le organizzazioni di produttori; il rilancio del comparto ittico, oggi penalizzato da infrastrutture obsolete e dalla mancanza di centri di lavorazione moderni; l'apertura a nuove forme di partenariato con il mondo della ristorazione collettiva per valorizzare il prodotto fresco e locale nelle mense pubbliche.

La visione di Italmercati è quella di un sistema integrato, in cui i Mercati diventano hub multifunzionali al servizio dell'intera filiera, dal campo alla tavola.

Fedagromercati-Confcommercio: "Necessaria razionalizzazione del sistema e comunicazione istituzionale dell'ortofrutta"
"Per innovare i mercati all'ingrosso, mai come oggi, è necessario un processo di razionalizzazione, diversificando strategie e ruoli diversi per ogni realtà, ma allo stesso tempo rispettando le peculiarità dei territori. Bisogna infatti identificare i mercati di carattere nazionale, che possono portare avanti progetti internazionali e affrontare le sfide globali, e individuare i mercati più di prossimità, che possono invece rispondere alle esigenze dei cittadini. Intraprendere questa direzione e ripensare al sistema dei Mercati permetterebbe di rendere più efficace il sistema e veicolare in modo migliore l'offerta di servizi innovativi e adeguati ai dettaglianti, alla GDO e alla ristorazione tradizionale e collettiva", ha dichiarato il presidente di Fedagromercati-Confcommercio, Valentino Di Pisa.

"Il rilancio del ruolo degli operatori grossisti e dei Mercati non può non passare dall'implementazione e realizzazione di campagne di promozione e comunicazione istituzionale dell'ortofrutta che comunichino ai consumatori finali la qualità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti, contrastando così il ridimensionamento dei volumi della frutta fresca e affermando la spesa del fresco, non solo fra i giovani. Queste iniziative permetterebbero infatti di stimolare i consumi di ortofrutta e di intercettare i nuovi trend di consumo della società. Infine riteniamo che l'intero sistema dei Mercati italiani debba essere ripensato anche da un punto di vista gestionale, con un'amministrazione centrale, sul modello spagnolo, che guidi le varie realtà così da rendere la categoria più efficiente e più solida, evitando rischi di frammentazione. Credo che l'istituzione della Consulta dei Mercati possa essere una prima risposta concreta e operativa a questo tema, con la quale sia Fedagro sia Italmercati possano parlare con una voce unitaria a nome del comparto e mantenere un contatto diretto con le autorità nazionali".

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