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Il commento di Unionplast e Assobibe

Plastic e Sugar Tax: nuovo rinvio al 31 dicembre 2026

Nella riunione del Consiglio dei ministri del 14 ottobre 2025 è stata prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della Plastic Tax, un'imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI), introdotta in Italia con la Legge di Bilancio 2020, ma finora mai entrata in vigore a causa di continui rinvii. Ha una duplice finalità: contribuire alla finanza pubblica e incentivare la riduzione della produzione e del consumo di plastica monouso, incoraggiando l'uso di materiali riciclati o alternativi più sostenibili. L'imposta dovrebbe essere applicata a tutti i manufatti in plastica monouso, che sono destinati a non essere riutilizzati dopo il loro impiego. Non si applica invece ai polimeri riciclati.

La tassa dovrebbe gravare sui produttori, ma si prevede che l'aumento dei costi si rifletterà sul costo finale dei prodotti, ricadendo così sui consumatori. I soggetti che dovrebbero versarla sono: i produttori o chi acquista i MACSI; gli importatori che acquistano prodotti in plastica monouso da altri Paesi dell'Ue o extra-Ue; coloro che cedono prodotti in plastica acquistati da un privato in un altro Paese Ue.

A livello dell'Unione europea, la tassa è in vigore dal 1° gennaio 2021. Non si tratta di un'imposta applicata direttamente ai consumatori, ma di un contributo che ogni Stato membro versa al bilancio Ue, calcolato in base alla quantità di rifiuti di imballaggio in plastica non riciclata. L'Italia ha posticipato più volte l'entrata in vigore della sua versione nazionale, per ragioni economiche e politiche. La versione italiana presenta alcune specificità, come l'esenzione per la plastica riciclata, ma si differenzia da altre normative, come quella spagnola che prevede un'aliquota di 0,45 euro per ogni chilogrammo di plastica non riciclata.

Unionplast: decisione di buon senso che tutela un settore da quasi 30 miliardi di euro
"Il rinvio al 2027 della Plastic Tax è una decisione di buon senso e di responsabilità, che riconosce le difficoltà di un comparto strategico per il Paese e l'impegno concreto delle imprese nel percorso di transizione ecologica." Lo dichiara Massimo Centonze, presidente Unionplast, commentando il provvedimento contenuto nella manovra economica.

"Le nostre aziende – prosegue Centonze – sono in prima linea negli investimenti per l'innovazione e la sostenibilità: negli ultimi anni il settore ha destinato risorse significative al riciclo meccanico e chimico, alla riduzione degli imballaggi e all'utilizzo di materie prime seconde. Una tassa generalizzata sulla plastica vergine avrebbe colpito indiscriminatamente la filiera, penalizzando proprio chi investe per rendere più circolare l'economia".

Unionplast sottolinea come il comparto rappresenti oltre 26 miliardi di euro di valore e più di 45.000 lavoratori. "Il rinvio – aggiunge Centonze – offre l'opportunità di aprire un confronto serio tra istituzioni e industria, per costruire strumenti più efficaci nel sostenere la transizione ambientale e promuovere la competitività del sistema produttivo. Serve una riforma strutturale e una visione di lungo periodo, che premi chi innova e produce in modo sostenibile. Confidiamo che questo tempo venga utilizzato per arrivare alla cancellazione definitiva della Plastic Tax, sostituendola con politiche che accompagnino davvero la crescita sostenibile del Paese".

Assobibe: rinvio conferma l'ascolto da parte del governo
"Siamo grati al Governo che si è impegnato nel posticipo di un anno di Sugar tax e Plastic Tax, una doppia tassazione che colpiva in stereo il comparto delle bevande analcoliche. Questo risultato è frutto di un ascolto attento delle esigenze di un settore che contribuisce alla crescita del Paese e alla valorizzazione del Made in Italy", sottolinea Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l'associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia.

"Questo ulteriore tempo guadagnato permettere un dialogo che auspichiamo ci porti, in 12 mesi, alla definitiva cancellazione di imposte che ormai ogni governo ha posticipato e, per la sugar tax in particolare, riconoscendone l'inefficacia dal punto di vista della salute oltre all'inutilità sotto l'aspetto economico", conclude Pierini.

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