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Intervista a Fabio Zanesco, CEO del Consorzio europeo Kikokà

Il mercato del kiwi giallo: un'opportunità tutta da cogliere

"Avete mai considerato che, nonostante la sua dolcezza e i suoi benefici, la stragrande maggioranza dei consumatori non ha mai assaggiato un kiwi giallo? Se guardiamo ai numeri, la realtà è sorprendente", sottolinea Fabio Zanesco, CEO del Consorzio europeo KiKoKà, con dati alla mano. "In Italia, la penetrazione di mercato si aggira attorno al 15-16%, ancora circa un terzo del kiwi verde. In pratica, 85 consumatori su 100 non hanno ancora avuto occasione di provare o non acquistano kiwi giallo".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it
Fabio Zanesco, CEO del Consorzio europeo KiKoKà

"Non si tratta di un segnale di debolezza – precisa Zanesco – ma della fotografia di un colossale bacino di potenziali clienti". Il kiwi giallo ha infatti vari punti di forza che lo possono rendere particolarmente interessante nel panorama del reparto. "Piace praticamente a tutti al primo assaggio ed è percepito come alimento funzionale e salutare, grazie all'alto contenuto di vitamina C e ai benefici per la salute. È un prodotto per ogni fascia d'età, dai bambini agli anziani e risponde perfettamente alla crescente attenzione dei consumatori verso benessere e nutrizione".

Il potenziale non si limita al nostro Paese. "In Germania, la penetrazione del kiwi in generale si ferma poco sopra al 50%, il che significa che metà della popolazione non ne consuma, di qualunque colore. Basta immaginare cosa potrebbe accadere se anche solo una frazione di quel mercato iniziasse a mangiare regolarmente kiwi giallo. Il nostro dovere è farlo conoscere e far apprezzare con un adeguato livello qualitativo garantito", osserva Zanesco.

Di fronte a questo scenario, la strategia non può essere quella dello scontro tra operatori, ma della collaborazione per far crescere l'intero mercato. "Il nostro obiettivo deve essere sempre di rendere la torta più grande, non di lottare per dividerci le fette", chiarisce il CEO di KiKoKà. Una competizione frontale rischierebbe infatti di generare tensioni, ridurre le rotazioni a scaffale e compromettere la percezione di valore agli occhi del consumatore. Al contrario, un approccio condiviso consente di allargare il pubblico e riempire i tanti spazi che oggi restano scoperti. Il futuro del comparto, secondo Zanesco, dipende dalla capacità degli attori della filiera di muoversi insieme, con l'obiettivo comune di far crescere i consumi e trasformare un mercato nascente in una realtà solida e prospera per tutti.


Una campagna commerciale in crescita tra qualità e nuovi mercati
Il Consorzio europeo KiKoKà si prepara a vivere una stagione produttivo-commerciale di forte consolidamento, con un calendario che punta a garantire continuità e valore al prodotto. La campagna sta per entrare nella fase di piena operatività. "In queste settimane si stanno raccogliendo i frutti – spiega Zanesco – e la prima fase di commercializzazione riguarderà novembre e dicembre, con i volumi limitati della nostra varietà precoce e con quelle partite di frutti che, per caratteristiche tecniche, non vengono destinate alla lunga conservazione. Da fine febbraio a fine aprile, invece, entrerà in gioco il cuore della campagna, con i volumi più importanti e il momento di maggiore interesse per la distribuzione europea".

Il periodo primaverile rappresenta la finestra di mercato più favorevole in termini di domanda e valorizzazione. "In quel periodo – spiega Zanesco – la disponibilità di kiwi giallo sul mercato europeo è molto scarsa: è la finestra più interessante sia per i retailer, che possono contare su un prodotto di qualità in un momento di carenza, sia per i produttori, che ottengono una valorizzazione superiore".

La varietà principale del Consorzio, la AC 501 022, che copre circa il 90% degli impianti, è caratterizzata da una struttura fibrosa molto solida. Questo la rende particolarmente adatta alla conservazione prolungata, con la possibilità di programmare flussi commerciali stabili e costanti fino alla primavera. "È una varietà diversa rispetto a quelle già presenti sul mercato – precisa Zanesco – e ci richiede di studiare protocolli dedicati di post-raccolta e frigoconservazione, ma offre al tempo stesso una notevole garanzia di tenuta e di qualità al consumo".

Le due varietà sono tolleranti alla morìa (più correttamente definita Kiwifruit Vine Decline Syndrome a livello internazionale) e alla PSA.

© KIKOKA'

Le stime produttive di quest'anno si attestano intorno alle 4.500-4.600 tonnellate, con la Grande distribuzione organizzata (GDO) come principale canale di sbocco. "Questo non significa – precisa Zanesco – che trascuriamo i mercati all'ingrosso: in Italia, Spagna e Benelux per esempio ci appoggeremo a partner selezionati".

Accanto alla raccolta, il Consorzio sta lavorando a un Sistema Qualità che accompagni il frutto lungo tutta la filiera: dal campo alla frigoconservazione, fino al consumo. "Il nostro obiettivo – sottolinea Zanesco – è sviluppare protocolli di conservazione e post-storage che permettano di valorizzare le caratteristiche della varietà. Non basta raccogliere bene: occorre sapere come gestire i lotti, a quali destinazioni indirizzarli e con quali tempistiche. Per questo vogliamo elaborare anche una eating guide, utile sia ai retailer sia ai consumatori, per indicare il momento ottimale di consumo".

Sul fronte produttivo, oggi ben oltre 700 ettari sono già in campo: circa 400 in Italia, 300 in Grecia e il resto tra Francia e Penisola Iberica. Con la raccolta 2026 partirà anche la prima campagna commerciale in Francia. La strategia è quella di valorizzare il legame con i mercati locali: "Il prodotto francese avrà come primo sbocco naturale la Francia, così come quello iberico resterà prioritariamente nella Penisola Iberica, mentre il Consorzio gestisce centralmente tutti gli altri flussi, ovvero la merce da Italia e Grecia e il completamento dei programmi con tutte le origini".

© KIKOKA'

L'espansione non si ferma al Vecchio Continente. Sono già state firmate quattro sublicenze in Cile (Frusan, Garces Fruit, Rio Blanco e Gesex per 600 ettari complessivi) e sono in fase di sviluppo i progetti in Sudafrica e Australia. In prospettiva, questi impianti dell'emisfero sud consentiranno di prolungare il calendario commerciale, agganciando il prodotto europeo di lunga conservazione a quello fresco raccolto oltreoceano, a partire da metà maggio, sempre con gestione della merce importata da parte del Consorzio.

All'interno del progetto cresce anche la quota bio, con un unico sublicenziatario in Italia al momento, OP Armonia. "La volontà di sviluppare questa referenza c'è – afferma Zanesco – anche se il mercato rimane parzialmente diverso rispetto al convenzionale. Oggi gestiamo entrambe le linee in parallelo, con un packaging differenziato, per offrire una gamma più ampia possibile al consumatore. Vogliamo comunque essere in grado di fornire un servizio completo a quanti più clienti possibile; quindi, seguiamo con attenzione ogni manifestazione di interesse".

Kikokà ha conquistato Fruit Attraction con la sua energia gialla
"La fiera è stata un'opportunità straordinaria per il nostro Consorzio di rafforzare i legami con i professionisti del settore ortofrutticolo, condividere la filosofia del marchio e avviare un dialogo diretto con distributori e rivenditori", sostiene Zanesco. L'appuntamento è stato anche l'occasione per presentare il nuovo direttore tecnico di Kikokà, Mirco Stefanati, impegnato nella costruzione di un Sistema Qualità all'altezza delle aspettative di clienti e fornitori.

© KIKOKA'

Andrea Peviani, presidente del Consorzio, ha ribadito a Madrid l'importanza di puntare senza compromessi sulla qualità, condizione essenziale per proporre al mercato un prodotto premium capace di sostenere i consumi e valorizzare i produttori. Ottimismo condiviso da Marco Rivoira, CEO dell'omonimo gruppo piemontese e Master Licensee, che ha sottolineato i risultati già raggiunti e le prospettive di crescita per la filiera, e da Gerhard Dichgans, Global Project Manager, che ha confermato il rafforzamento dei piani di espansione degli impianti a livello mondiale.

Per maggiori informazioni:
www.kikoka.com

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