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Resta comunque al di sopra della media quinquennale

Riduzione per il raccolto di mele francese

Secondo le ultime stime del servizio di statistiche agricole Agreste, nel 2025 il raccolto francese di mele da consumo fresco sarà pari a 1,56 milioni di tonnellate. Si tratta di un calo del 4% rispetto allo scorso anno, ma è comunque un raccolto del 6% più alto rispetto alla media del periodo 2020-2024. Le vendite sono iniziate a settembre in modo più tranquillo rispetto a un anno fa, con prezzi più bassi e un mercato meno vivace.

Rispetto al 2024 la produzione francese di mele è quindi in leggero calo, ma la situazione varia notevolmente da una regione all'altra. Nel sud della Francia la raccolta in corso conferma la tendenza al ribasso: una fioritura moderata e l'infestazione da afidi hanno causato un calo dell'8%. I frutti sono prevalentemente di dimensioni piccole o medie. In Occitania, invece, la produzione è aumentata del 4%, soprattutto grazie all'espansione della superficie coltivata nella valle della Garonna e ai migliori raccolti nella regione Linguadoca-Rossiglione, nonostante la pressione della ticchiolatura e degli afidi.

Nella provincia dei Paesi della Loira le mele sono più piccole del previsto a causa dell'attacco degli afidi grigi, ma la produzione è in leggero aumento perché la resa per ettaro è leggermente superiore alle previsioni. In Nuova Aquitania si prevede un calo del 15% a causa della contrazione della superficie coltivata, delle ondate di calore e dei danni causati dagli insetti. In Alvernia-Rodano-Alpi il raccolto è stimato in calo del 6%, principalmente a causa della ticchiolatura, degli afidi e delle abbondanti piogge all'inizio dell'estate. Anche nella regione del Centro-Valle della Loira la resa è inferiore di circa il 6% a causa degli stessi problemi: infestazioni di afidi e caldo estremo.

Nel settembre 2025 i prezzi delle mele da consumo fresco erano in media inferiori del 4% rispetto al livello dell'anno precedente, pur rimanendo superiori del 6% rispetto alla media quinquennale. La domanda da parte dei supermercati e dei commercianti è leggermente inferiore rispetto al 2024, anche perché sono ancora disponibili frutta estiva come pesche e susine.

Fonte: Agreste

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