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L'avvocato Roveda commenta le ultime novità della normativa

Stop ai ritardi allo scarico: chi sbaglia, paga

Il Decreto Infrastrutture (D.L. 73/2025, convertito nella Legge 105/2025) ha modificato la disciplina del trasporto merci su gomma, introducendo limiti più stringenti sui tempi di attesa e nuove tutele per i vettori. La FIAP, Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali, con la circolare n. 200/2025, ha illustrato nel dettaglio le principali novità operative. Per chiarirne i punti di maggiore interesse, ne parliamo con l'avvocato Gualtiero Roveda.

FreshPlaza (FP): Cosa cambia concretamente per chi opera nel trasporto merci?
Gualtiero Roveda (GR): La novità principale è la riduzione da due ore a 90 minuti del tempo di franchigia per le operazioni di carico e scarico. Superati i 90 minuti, al vettore spetta per legge un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ritardo. Lo stesso indennizzo è dovuto anche se, una volta iniziate le operazioni, i tempi di carico o scarico superano quelli concordati nel contratto. È un riconoscimento del tempo del trasportatore come risorsa economica e giuridica.

Gualtiero Roveda

FP: Da quando decorre questo tempo?
GR: Dal momento in cui il mezzo arriva al luogo dove deve caricare o scaricare, stabilimento, magazzino, terminal o porto. Da lì scatta la franchigia di 90 minuti, entro cui l'azienda deve mettere il veicolo nelle condizioni di iniziare davvero le operazioni. Finché il carico o lo scarico non partono in modo effettivo e continuativo, quel tempo è considerato attesa. Se mancano registrazioni chiare dell'inizio, come timbri, sistemi elettronici del sito o tempi contrattuali realistici, si applica una regola semplice: si considera attesa tutto il periodo dall'arrivo alla ripartenza, finché non c'è una prova concreta che le operazioni siano realmente iniziate.

FP: Chi deve pagare l'indennizzo?
GR: La responsabilità è solidale tra chi commissiona il trasporto e chi carica la merce. Il vettore può rivolgersi a uno dei due, senza dover ricostruire chi abbia causato il ritardo. È un principio di equilibrio, utile in una filiera dove i ruoli sono spesso intrecciati.

FP: Questi diritti possono essere modificati o limitati da accordi privati?
GR: No. Come ricorda la FIAP, si tratta di standard minimi fissati per legge e non derogabili. Sono regole di civiltà, create per tutelare il lavoro, ridurre le attese inutili e garantire la sicurezza stradale.

FP: Come può il vettore dimostrare l'orario di arrivo?
GR: Attraverso i dati del sistema di geolocalizzazione del veicolo o del tachigrafo intelligente. Questi strumenti forniscono una prova oggettiva e immediata, evitando contestazioni e ritardi nei rimborsi.

FP: Le operazioni di carico e scarico restano spesso un punto critico. Il Decreto incide anche su questo aspetto?
GR: Sì, prevede che il conducente debba poter assistere alle operazioni, anche se non le effettua personalmente. È una misura di trasparenza e sicurezza, pensata per evitare carichi mal posizionati e per responsabilizzare tutti gli attori della filiera.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

FP: E per quanto riguarda i pagamenti?
GR: Restano i termini di 30 giorni dalla fattura, prorogabili a 60 solo con accordo scritto e motivato. In caso di ritardi sistematici, l'Autorità Antitrust può applicare sanzioni fino al 10% del fatturato. È un deterrente concreto contro i comportamenti dilatori che gravano sui trasportatori.

FP: La norma è già in vigore o serviranno decreti attuativi?
GR: È già operativa. Il decreto è entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 22 maggio 2025, e la conversione in legge ha confermato le misure. Le regole su franchigia, indennizzo e pagamenti valgono quindi da subito. Potranno arrivare solo chiarimenti interpretativi dal Ministero o dall'Albo, ma i diritti dei vettori sono già pienamente esigibili.

FP: Cosa cambierà nei rapporti tra trasportatori, fornitori e piattaforme di distribuzione?
GR: Cambierà l'approccio. Il tempo del vettore non può più essere trattato come una variabile di comodo. Rispettarlo significa valorizzare la professionalità di chi muove la merce ogni giorno e rendere più efficiente e corretta l'intera filiera logistica.

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