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Focus sul mercato mondiale dei mirtilli

I mercati dei mirtilli mostrano dinamiche contrastanti nelle principali regioni. Nei Paesi Bassi la frutta raccolta meccanicamente rimane redditizia, ma la tensione sta crescendo dato che i rivenditori spingono al ribasso i prezzi, nonostante l'offerta limitata. La produzione italiana ha chiuso la stagione 2025 due settimane fa, con prezzi stabili superiori ai livelli del 2024, mentre al momento le importazioni sudamericane stanno riempiendo il mercato. La Germania ha concluso la sua campagna nazionale ad agosto, con la frutta tardiva proveniente dalla Lituania a completare l'offerta, mentre la domanda di frutta convenzionale e biologica rimane forte. La Spagna ha concluso la sua stagione nazionale dei mirtilli a settembre, con la produzione di Huelva che è terminata a luglio e le regioni settentrionali che hanno continuato a rifornire il mercato fino all'inizio dell'autunno, prima che le importazioni dal Perù e dal Sudafrica prendessero il sopravvento a prezzi elevati. In Francia sono ancora disponibili varietà nazionali tardive, anche se l'offerta peruviana è dominante e la domanda è leggermente superiore rispetto allo scorso anno.

In Nord America il Perù domina l'offerta, ma i volumi delle esportazioni sono inferiori alle previsioni, lasciando il mercato statunitense a corto di frutta, anche se i prezzi rimangono favorevoli per i coltivatori. La domanda cinese si è rafforzata durante il Festival di metà autunno, sostenuta dai tempi di transito più brevi attraverso il porto di Chancay, anche se l'aumento della produzione interna è destinato a ridurre la finestra stagionale. Le importazioni indiane continuano costantemente per via aerea dal Perù e dall'Europa, con una qualità stabile, ma costi logistici costanti, mentre la produzione interna dovrebbe riprendere a gennaio. In Marocco la campagna dei mirtilli è iniziata lentamente con volumi iniziali limitati, mentre i coltivatori prevedono ritardi a Larache a causa delle ondate di calore estive.

© Viola van den Hoven-Katsman | FreshPlaza.it

Paesi Bassi: la pressione del commercio al dettaglio contrasta con le aspettative dei coltivatori
"I coltivatori olandesi hanno avuto pochi motivi per lamentarsi dei prezzi dei mirtilli raccolti con le macchine - afferma un commerciante di frutta olandese - La tendenza alla raccolta meccanica è proseguita anche quest'anno ed è diventato essenziale per i coltivatori mantenere l'efficienza dei costi. Coloro che continuano ad affidarsi alla raccolta manuale mettono sempre più in discussione la sua redditività. La pressione continua da parte di Paesi produttori come Serbia, Romania e Polonia solleva preoccupazioni sulla fattibilità a lungo termine della coltivazione dei mirtilli nei Paesi Bassi. Quest'anno i prezzi polacchi sono rimasti stabili e non sono diminuiti così drasticamente come nelle stagioni precedenti. Ciò è dovuto in parte alle perdite di resa causate dal gelo e in parte al continuo aumento della domanda dei consumatori".

A partire dalla settimana 35 le prime spedizioni dall'estero provenienti da Perù, Argentina, Sudafrica e Zimbabwe hanno iniziato ad arrivare in più fasi. I volumi sono bassi, i prezzi sono stabili e la frutta continua a vendersi bene sul mercato. Tuttavia, questa settimana i rivenditori hanno iniziato a opporsi ai prezzi. La loro attenzione si concentra principalmente sui dati storici dei prezzi e sulle cifre previste per le esportazioni, piuttosto che sui volumi effettivamente spediti dai paesi di origine. Considerando l'attuale disponibilità rispetto alla domanda di mercato, si prevede che i prezzi rimarranno più elevati nel lungo termine, contrariamente alle precedenti ipotesi di mercato. È qui che nasce la tensione con la vendita al dettaglio: i coltivatori prevedono rendimenti migliori rispetto a quelli che i rivenditori sono attualmente disposti a pagare.

Sulla carta i volumi tra la 42ª e la 45ª settimana dovrebbero migliorare leggermente, ma ciò coincide con un'ondata di promozioni pianificate sulla base di previsioni positive precedenti. Si prevede quindi che tali volumi saranno rapidamente assorbiti dal mercato. Non è ancora chiaro se il picco storico dell'offerta si verificherà tra la 45ª e la 48ª settimana. Sebbene il raccolto in Perù sia buono, il clima più fresco e nuvoloso sta ritardando la colorazione dei frutti. Se nelle prossime due settimane torneranno condizioni climatiche più calde, dicembre potrebbe ancora trasformarsi in un periodo forte, trainato dai volumi, ma ciò dipenderà in larga misura dall'andamento del tempo.

Nel complesso, i mirtilli rimangono una categoria con un forte potenziale di crescita e continuano ad essere un acquisto regolare nei supermercati. Finora, in questa stagione, la produzione è leggermente inferiore a quella dell'anno record 2022. Tuttavia, rispetto ai livelli di domanda e consumo del 2022, l'offerta non ha ancora recuperato il ritardo. L'intera catena di fornitura deve garantire che rimangano disponibili unità sufficienti pronte per il consumo, al fine di mantenere la continuità ed evitare di perdere l'interesse dei consumatori.

Italia: la stagione termina, disponibili le forniture sudamericane
Un produttore di mirtilli del nord Italia dichiara che la raccolta si è conclusa circa due settimane fa e ora prosegue con il controstagione dal Sud America. L'annata è stata positiva: i prezzi si sono mantenuti stabili, leggermente superiori a quelli del 2024, e la campagna si è chiusa con un trend in crescita. L'azienda coltiva 25 ettari di mirtilli in vaso, con sistema di fertirrigazione e copertura antigrandine, raccogliendo da giugno a fine settembre. Quest'anno la produzione ha raggiunto le 200 tonnellate. Il mercato si è mostrato regolare, senza particolari oscillazioni, con quotazioni leggermente migliori rispetto allo scorso anno, pur senza picchi significativi. In media, il prodotto è stato venduto a un prezzo compreso tra 7,50 e 8,50 €/kg.

Nella settimana 41 del 2025 i prezzi all'ingrosso dei mirtilli variavano a seconda dell'origine. Secondo il listino di Verona, il prodotto peruviano di categoria 1, in padelle, si colloca su un prezzo prevalente di 17 €/collo. A Torino i mirtilli peruviani in vaschette segnano un valore medio di 16,50 €/kg. A Cesena, invece, i prezzi prevalenti si attestano su 17 € per il prodotto italiano e su 16 € per quello peruviano.

Secondo i dati di YouGov, il numero di famiglie italiane acquirenti mirtilli, nei dati aggiornati all'anno terminante ad agosto 2025, supera abbondantemente gli 8 milioni e arriva a una penetrazione vicina al 32%, quando due anni prima superava di poco il 26%. La frequenza di acquisto aumenta arrivando a una media di 7 volte l'anno, aumenta il budget per ogni atto di acquisto di mirtilli. Seppur con una stagionalità molto marcata che parte da marzo e arriva a luglio, i mirtilli vengono comunque acquistati praticamente tutto l'anno.

Germania: la qualità regionale contraddistingue la produzione occidentale e orientale
Quest'anno la stagione dei mirtilli nell'Europa occidentale è proseguita sostanzialmente come previsto e si è conclusa alla fine di agosto con prodotti di buona qualità. L'importanza della fornitura regionale è stata nuovamente evidente alla fine dell'estate, visto che le brevi distanze di trasporto hanno garantito la freschezza, consentito catene di fornitura flessibili e favorito la sostenibilità.

Nell'Europa orientale, la raccolta polacca è iniziata più tardi del solito a causa delle condizioni meteorologiche e ha presentato una qualità disomogenea. La Lituania, tuttavia, è riuscita a portar avanti la fornitura di frutta convenzionale di alta qualità sino alla fine della stagione con la varietà tardiva Aurora.

Con la conclusione della stagione europea, è partita la transizione verso la fornitura d'oltreoceano, una fase che tradizionalmente presenta sfide di commercializzazione. La domanda di mirtilli in Germania rimane elevata sia nel segmento convenzionale che in quello biologico.

Spagna: la stagione nazionale termina, le importazioni dominano
La stagione dei mirtilli spagnoli si è conclusa a luglio a Huelva, la principale zona di produzione del Paese. L'offerta è poi proseguita nelle regioni settentrionali della Galizia, delle Asturie e della Cantabria fino a settembre. Durante questo periodo i commercianti spagnoli hanno combinato l'offerta locale con le importazioni dal nord del Portogallo e da Paesi dell'Europa orientale come Polonia e Romania.

Da metà settembre la Spagna ha fatto affidamento principalmente sulle importazioni dal Perù, dal Sudafrica e, in misura minore, dallo Zimbabwe. La produzione europea è terminata prima del solito, mentre la frutta peruviana è arrivata più tardi del previsto. I primi arrivi dal Perù sono stati scarsi e venduti a prezzi elevati a causa della carenza generale sul mercato europeo. Sebbene ora stiano arrivando più spedizioni, i prezzi medi rimangono elevati, ma si prevede che diminuiranno e si stabilizzeranno nelle prossime settimane, visto che la produzione peruviana dovrebbe essere significativamente superiore a quella dello scorso anno.

A Huelva la campagna 2024/25 dei piccoli frutti si è conclusa con risultati contrastanti: la produzione di fragole, lamponi e more è diminuita, ma le esportazioni di mirtilli sono aumentate. I mirtilli rimangono la coltura più dinamica a Huelva, con una produzione che ha raggiunto le 63.150 tonnellate, con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. Si prevede che la crescita continuerà nei prossimi anni, sostenuta dalle nuove piantagioni che entreranno in produzione e dalla stagione di raccolta prolungata resa possibile dalle varietà precoci e tardive.

Francia: mercato in transizione con il Perù dominante
Alcune varietà francesi tardive sono ancora disponibili sul mercato, ma ora predominano i prodotti peruviani, con alcune partite residue provenienti dal Portogallo. Le vendite sono stabili con arrivi di buona qualità che segnano una fase di transizione. I prezzi rimangono stabili o moderati a seconda dell'origine e delle dimensioni, mentre la domanda è leggermente superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Nord America: l'offerta peruviana cresce più lentamente del previsto
La stagione dei mirtilli nordamericana è terminata e il Perù è ora il principale fornitore del mercato statunitense. La transizione dalla produzione dell'emisfero settentrionale a quella dell'emisfero meridionale è stata fluida. Sebbene ci sia stata una certa sovrapposizione quando le importazioni statunitensi di frutta peruviana sono iniziate prima della fine della stagione del Pacifico nord-occidentale, il passaggio è rimasto equilibrato.

I volumi di esportazione del Perù stanno aumentando, ma rimangono al di sotto delle previsioni. Le condizioni meteorologiche e di coltivazione sono state favorevoli, ma le nuove genetiche e le varietà consolidate non hanno dato i risultati attesi al momento della raccolta, determinando un avvio più lento della stagione.

Le prossime settimane sono considerate il picco della produzione, ma il mercato statunitense sta ricevendo meno frutta del previsto e i volumi attuali sono insufficienti a rifornire completamente la filiera. Sebbene la frutta stia circolando, al momento non ci sono scorte. I prezzi rimangono favorevoli per i coltivatori.

Una tariffa doganale del 10% imposta dagli Stati Uniti ha spinto il Perù a reindirizzare parte delle sue spedizioni verso altri mercati. Tuttavia, ciò non ha causato gravi perturbazioni nel mercato statunitense. Entro la fine di ottobre o l'inizio di novembre si prevede un aumento della disponibilità di mirtilli peruviani, anche se non si prevede un calo del mercato.

Oltre al Perù, anche il Messico e l'Argentina riforniscono gli Stati Uniti, ma i loro volumi rimangono relativamente bassi

Cina: il porto di Chancay riduce i tempi di transito e sostiene le vendite
Gli arrivi di mirtilli peruviani in Cina sono aumentati notevolmente rispetto a due settimane fa. Le varietà attualmente presenti sul mercato includono Sekoya Pop, 9-2 e Ventura.

Il Festival di metà autunno, che si è svolto il 6 ottobre, è un periodo di picco per il consumo di frutta in Cina e ha determinato un aumento della domanda di mirtilli peruviani, con conseguente rafforzamento dei prezzi. All'inizio della stagione, tuttavia, l'abbondante offerta interna ha mantenuto i prezzi dei mirtilli relativamente bassi, riducendo i profitti degli esportatori peruviani e limitando le spedizioni verso la Cina durante le prime settimane.

Gli arrivi recenti hanno superato quelli delle stagioni precedenti e le vendite sono state stabili. La qualità dei mirtilli peruviani rimane costante. L'apertura del porto di Chancay ha ridotto i tempi di transito marittimo da 30-40 giorni a circa 25 giorni, favorendo la qualità e la competitività della frutta. Inoltre, la nuova rotta logistica ha modificato anche gli arrivi, con una maggiore concentrazione di spedizioni che ora entrano a Shanghai rispetto alla precedente distribuzione tra Shanghai e Hong Kong.

Quest'anno il Festival di metà autunno è caduto due settimane più tardi del solito, consentendo al mercato di avere più tempo per assorbire le spedizioni in arrivo e sostenendo le vendite complessive. Nel frattempo alcuni mirtilli cinesi di inizio stagione hanno già iniziato ad affacciarsi sul mercato. La produzione peruviana è inferiore alle aspettative e il volume complessivo delle esportazioni verso la Cina potrebbe essere inferiore alle previsioni iniziali, il che dovrebbe contribuire a mantenere stabili i prezzi. Tuttavia, la produzione interna cinese di mirtilli è in espansione, con volumi più elevati previsti da metà a fine novembre. Questo sviluppo restringe la finestra di mercato stagionale per i mirtilli peruviani.

India: continuano le forniture per via aerea dal Perù e dall'Europa
Le importazioni di mirtilli in India rimangono stabili, con arrivi settimanali per via aerea dal Perù, dalla Polonia, dalla Georgia e dai Paesi Bassi. Le varietà Planasa e Fall Creek dominano il mercato, con una qualità dei frutti giudicata buona. I costi logistici e l'affidabilità della catena del freddo continuano a rappresentare una sfida per gli importatori.

L'aumento della produzione in Perù ha recentemente determinato un calo dei prezzi e i coltivatori sono passati da prezzi fissi a modelli allineati ai mercati di destinazione e alla domanda. Gli importatori indiani si riforniscono più frequentemente attraverso i Paesi Bassi, dove gli aggregatori olandesi consolidano le forniture provenienti da più origini, offrendo prezzi e volumi migliori.

La produzione interna inizierà a gennaio, concentrandosi sulle varietà a basso e alto fabbisogno di freddo negli stati settentrionali. Sebbene i volumi rimangano limitati, i progetti che utilizzano varietà brevettate sono in espansione. A partire dal 2026 gli importatori prevedono di aumentare le spedizioni di container di prodotto sfuso per migliorare la disponibilità nelle città di secondo e terzo livello.

Marocco: i primi raccolti segnano un inizio cauto
La stagione dei mirtilli in Marocco è iniziata con cautela, con i primi raccolti spediti 1-2 settimane fa. Questi volumi provengono da nuove varietà precoci piantate a Dakhla, una nuova zona di produzione, e ad Agadir. Per la maggior parte dei coltivatori, la stagione inizia solitamente alla fine di novembre o all'inizio di dicembre, a condizione che non si verifichino eventi meteorologici di rilievo. Dopo due intense ondate di caldo estivo i produttori della regione di Larache prevedono ritardi sia all'inizio della campagna sia quando ci sarà il picco dei volumi.

La superficie coltivata a livello nazionale è passata da 6.500 ettari a 7.500-8.000 ettari in questa stagione, secondo un rappresentante dei coltivatori, che prevede una crescita a doppia cifra dei volumi rispetto allo scorso anno. I volumi di esportazione hanno raggiunto le 86.606 tonnellate nella scorsa stagione, rispetto alle 67.662 tonnellate dell'annata 2023/24, con un aumento del 28%. Parallelamente alla crescita della superficie coltivata, la produzione si sta orientando verso varietà a più alta resa, dimensioni maggiori (jumbo e super jumbo di 18 e oltre) e caratteristiche migliorate dei frutti, come la consistenza e una maggiore durata di conservazione.

Nonostante l'aumento della produzione, gli esportatori non si aspettano una saturazione del mercato europeo. Un rappresentante dei coltivatori osserva che le esportazioni marocchine di mirtilli verso l'Europa potrebbero essere addirittura inferiori rispetto alla scorsa stagione. La diversificazione del mercato, iniziata lo scorso anno, prosegue con l'aumento delle spedizioni verso Stati Uniti e Canada, dove gli esportatori hanno sviluppato la propria logistica. Si prevede che le destinazioni mediorientali importeranno complessivamente oltre 5.000 tonnellate, la Russia oltre 3.000 tonnellate e il Marocco spedirà mirtilli in Cina per la prima volta in questa stagione.

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