Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Appena pubblicato un libro su questi temi: ne è autore l'avvocato Gualtiero Roveda

Sicurezza informatica e rischi per le imprese dell'ortofrutta

In un mondo sempre più digitale, dove i dati circolano senza sosta, la cybersecurity non è più una questione confinata ai reparti IT: è ormai una priorità strategica per imprese, istituzioni e professionisti, comprese tutte le imprese del settore agricolo. Attacchi ransomware, furti di credenziali e violazioni dei sistemi aumentano di anno in anno, colpendo realtà di ogni dimensione. In questo contesto, per quanto riguarda il comparto ortofrutticolo, la direttiva europea NIS2 e il decreto di recepimento italiano ricomprendono nel perimetro regolato la GDO e le imprese più rilevanti del settore per occupati o fatturato (cioè quelle con almeno 50 dipendenti oppure con fatturato maggiore di 10 milioni e attivo di bilancio maggiore di 10 milioni di euro).

Per approfondire il tema, abbiamo intervistato Gualtiero Roveda, avvocato e giornalista, autore del volume "La disciplina della sicurezza informatica. Guida alla NIS2: Norme, Prassi e Checklist per la Cybersecurity", appena pubblicato nella collana Quaderni di diritto bancario e delle imprese diretta dal professore e avvocato Andrea Sirotti Gaudenzi per Simposio Editore.

Freshplaza (FP): Partiamo dal quadro attuale: quanto è grave oggi il pericolo informatico per imprese e istituzioni?
Gualtiero Roveda (GR): È un'emergenza strutturale. Non parliamo più soltanto di attacchi ai sistemi bancari o alle grandi multinazionali: oggi anche una PMI, una municipalizzata o uno studio professionale possono ritrovarsi bloccati da un ransomware o da una fuga di dati. Il cybercrime non fa distinzione e sfrutta soprattutto la scarsa preparazione organizzativa delle vittime.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

La copertina del libro (qui il link per l'e-commerce). A destra, l'autore Gualtiero Roveda

FP: Il settore ortofrutticolo è tra quelli esposti?
GR: Certamente. Un attacco informatico in questo settore può avere conseguenze particolarmente gravi: ritardi nella distribuzione dei prodotti freschi, furti di dati sensibili con ripercussioni sulla reputazione aziendale o interruzioni operative capaci di generare perdite economiche consistenti. La crescente digitalizzazione del comparto – sempre più dipendente da tecnologie avanzate per gestire logistica, ordini e transazioni – lo rende un obiettivo appetibile per i cybercriminali, attratti dalla vulnerabilità di sistemi complessi e interconnessi.

FP: La direttiva NIS2 rappresenta una svolta. Quali sono le prossime scadenze da tenere a mente?
GR: La prima è ormai vicina: tra tre mesi scatterà l'obbligo di notifica degli incidenti significativi. Questo significa che, se un soggetto rientrante nella normativa subisce un attacco rilevante, non potrà più limitarsi a gestirlo internamente ma dovrà segnalarlo secondo le procedure fissate dall'ACN. E questo comporta l'esigenza di avere un sistema organizzato e strutturato, capace di rispettare i termini previsti. La seconda scadenza, senza tener conto di quelle legate alla piattaforma ACN, è tra circa un anno ed è la più impegnativa: le organizzazioni regolate dovranno aver implementato tutte le misure tecniche e organizzative minime richieste. Sembrano tempi lunghi, ma chi si occupa di compliance sa che un anno passa in fretta.

FP: Quindi non è solo un problema di scadenze formali, ma anche di supply chain e mentalità aziendale?
GR: Esattamente. La normativa richiede particolare attenzione alla sicurezza della catena di approvvigionamento, imponendo alle aziende di verificare non solo che i propri sistemi siano ben strutturati, ma anche che i fornitori adottino standard adeguati. Diventa quindi essenziale una gestione rigorosa della supply chain, con controlli e audit periodici. Serve un cambio di passo: la sicurezza informatica è una questione di governance che coinvolge i vertici aziendali e non solo i tecnici IT.

FP: In pratica rappresenta l'occasione per affrontare con serietà un problema che non può essere in alcun modo sottovalutato.
GR: Certamente. La NIS2, obiettivamente, è un'opportunità per rendere più sicure, competitive e sostenibili le imprese in un ecosistema digitale sempre più complesso.

Articoli Correlati → Vedi