"Le fragole marocchine non devono essere viste come concorrenti, ma come un complemento alla stagione europea". È quanto ha affermato Nabil Belmkaddem, della cooperativa BestBerry del Marocco settentrionale, durante l'International Strawberry Congress 2025 ad Anversa (Belgio).
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"Il settore marocchino dei piccoli frutti è fortemente legato all'Europa - spiega Belmkaddem - Quasi tutti i fattori di produzione, dalle serre all'irrigazione e ai fertilizzanti, provengono dall'Europa, e gran parte dei ricavi torna lì. Il Marocco offre il vantaggio della vicinanza, un clima favorevole al di fuori della stagione europea e una forza lavoro sufficientemente qualificata".
"Le principali aree di coltivazione si trovano nel nord. Ad Agadir, ma anche sempre più nel sud, intorno a Dakhla, dove è in fase di realizzazione un grande progetto con acqua desalinizzata. Inoltre, c'è una crescente produzione estiva di mirtilli nella regione dell'Atlante, che consente di distribuire ancora di più le esportazioni". Tuttavia, Nabil osserva che il modello di coltivazione è cambiato notevolmente negli ultimi anni. "I mirtilli e i lamponi stanno crescendo rapidamente in termini di superficie coltivata ed esportazioni, mentre la coltivazione delle fragole ha subito un forte calo. I mirtilli sono interessanti per i produttori: la coltivazione è meno complessa e più redditizia, nonostante i costi di investimento più elevati".
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Il modello di business prevede che i coltivatori investano in aziende moderne, scelgano le varietà giuste e collaborino con centri di confezionamento ed esportatori. "I partner europei che servono il mercato sono fondamentali, perché la vendita diretta ai supermercati è troppo rischiosa per gli esportatori marocchini. Le esportazioni sono quasi interamente destinate all'Europa e al Regno Unito, con una piccola parte che va anche ai Paesi del Golfo Arabico. Le fragole fresche sono destinate principalmente a questi mercati, mentre quelle surgelate vengono spedite anche in Nord America e in Asia".
La stagione di produzione, secondo Nabil, è strettamente legata alla domanda europea. "Fragole da novembre a marzo, lamponi da settembre a giugno e mirtilli da ottobre a giugno, il che ci permette di colmare esattamente le lacune del mercato europeo in questo periodo".
"In Marocco, tuttavia, il settore deve affrontare grandi sfide - avverte - I cambiamenti climatici causano siccità, caldo estremo e danni dovuti alle tempeste, che riducono la produzione e accorciano la stagione. La pressione degli insetti è in aumento e la manodopera sta diventando più scarsa a causa dell'espansione della superficie coltivata. Inoltre, l'inflazione e le severe norme fitosanitarie incidono sui costi. Ciononostante, il settore continua a crescere e innovarsi. Con investimenti in nuove varietà, piante in vaschette più grandi e vivai locali, il Marocco risponde alla domanda internazionale. Il paese rimane quindi un partner indispensabile per il settore europeo dei piccoli frutti e speriamo di rafforzare ulteriormente la nostra posizione nel settore nei prossimi anni".
Per maggiori informazioni:
Nabil Belmkaddem
BestBerry Cooperative
www.iscbelgium.com