Adattare la produzione dei piccoli frutti ai cambiamenti climatici con sistemi di coltivazione a basso impatto e migliorare la qualità della frutta per attirare i consumatori sono le grandi sfide di questo settore che continua a crescere e innovarsi in Portogallo. Questi alcuni degli aspetti emersi durante il VII Simposio Nazionale sulla Produzione di Piccoli Frutti, tenutosi il 25 e 26 settembre al Tagus Park di Oeiras in Portogallo. Presente fra i relatori anche Bruno Mezzetti, ricercatore dell'Università Politecnica delle Marche. Durante il Simposio si presentano i principali progressi tecnico-scientifici nei settori del miglioramento varietale, delle tecniche di produzione, degli ecosistemi e della salute vegetale, della qualità e dei benefici per la salute dei piccoli frutti.
Bruno Mezzetti durante la relazione
Il Simposio ha riunito 150 ricercatori, tecnici e produttori provenienti da diversi paesi europei, in un'organizzazione dell'Istituto Nazionale di Ricerca Agraria e Veterinaria (INIAV, I.P.), in collaborazione con l'Associazione Portoghese di Orticoltura (APH) e il Centro Operativo e Tecnologico Ortofrutticolo Nazionale - Centro di Competenze (COTHN-CC).
"Il Portogallo è una nazione molto attiva sul fronte dei piccoli frutti – spiega Mezzetti – con investimenti da parte di diverse aziende che sono in continua crescita. In Portogallo il settore dei berries è particolarmente specializzato su mirtillo, mora e lampone, mentre è quasi esclusa la fragola perché sono schiacciati, dal punto di vista competitivo, fra Spagna e Marocco".

"In Portogallo vi è un programma di ricerca molto attivo, specie al sud che conosco bene, che rappresenta attualmente l'areale produttivo più importante. Sono state selezionate varietà in loco, tramite programmi di ricerca internazionali, che bene si adattano al territorio. Ho visto anche gli areali settentrionali, con clima più fresco, e che possono contribuire per produzioni negli standard stagionali".
Durante il Simposio, Mezzetti ha detto: "Senza un investimento sostenuto, l'Europa rischia di perdere il controllo della sua catena del valore nella produzione di piccoli frutti e di diventare sempre più dipendente da aziende al di fuori dell'UE".

"L'Unione Europea dovrebbe continuare a dare priorità alla ricerca sui piccoli frutti, sostenendo la conservazione delle risorse genetiche e le strategie avanzate di miglioramento delle varietà", ha esortato il ricercatore, responsabile scientifico di "BreedingValue", un consorzio europeo di ricerca sui piccoli frutti.
La selezione di nuovo materiale genetico tende a concentrarsi su cultivar che producono con un uso ridotto di acqua e fitosanitari, mantenendo la qualità della frutta. In questo senso, le nuove tecniche biotecnologiche, la genotipizzazione avanzata, la fenotipizzazione e la metabolomica sono strumenti essenziali per ottenere nuove varietà in modo più rapido e mirato. Il futuro passerà attraverso l'uso di nuove tecniche come la micropropagazione avanzata, una tecnica di clonazione delle piante a partire da una singola cellula o da un pezzo di tessuto vegetale, che potrà contribuire a risolvere le difficoltà di propagazione delle piante di lampone, come già contribuisce nel caso delle piante di mirtillo e mora.