© Consorzio Euroagrumi O.P. Soc. Coop. Cons. In Sicilia, il ficodindia diventa sempre più protagonista emergente della transizione ecologica, dell'economia circolare, dell'innovazione e quindi, della sostenibilità.
La Sicilia è prima regione in Europa per estensione di coltivazioni in aridocoltura: l'opuntia ficus-indica, infatti, da sempre mostra adattabilità e resilienza a lunghi periodi di siccità, grazie a una fisiologia che riduce la perdita d'acqua durante la fotosintesi. A campagna iniziata, che procede spedita con interessanti prospettive di mercato non solo per la commercializzazione del frutto, ma anche per l'uso di tutti gli altri componenti della pianta, parla Salvatore Rapisarda, direttore di Euroagrumi OP.
Il consorzio, da Biancavilla, in provincia di Catania, commercializza in tutto il mondo il ficodindia dell'Etna DOP nelle sue tre tipiche varianti cromatiche: "nostrale" dal colore giallo-arancio; "sanguigna" rosso fuoco; "muscaredda" e "sciannina" bianco.
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"Queste caratteristiche innate e identitarie – sostiene Rapisarda - fanno del nostro ficodindia una risorsa strategica in un contesto di cambiamenti climatici repentini e di desertificazione crescente. Oltre all'importanza agronomica, il ficodindia si distingue per la grande versatilità d'utilizzo. La pianta (complessivamente considerata con semi, fiori, frutti e cladodi), come dimostrato dagli studi scientifici – risulta ricca di composti bioattivi: betalanine, polifenoli, carotenoidi, vitamina C, polisaccaridi ed elementi minerali. E se già da molto tempo si registrano impieghi performanti di questi elementi in nutraceutica, cosmesi, farmacologia; adesso il loro utilizzo viene esteso anche alla produzione di materiali innovativi come bioplastiche e idrocolloidi".
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Inoltre, le nuove tecnologie di disidratazione, gelificazione, estrazione da matrice primarie, purificazione, microincapsulazione ed estrusione danno il via libera a un universo di possibilità applicative, tutte green.
"Uno degli utilizzi più sorprendenti e innovativi dei fichidindia – prosegue Rapisarda - riguarda l'energia tratta dai cladodi, che possono diventare materia prima per la generazione di biogas. In tal senso collaboriamo con la 'Assoro Biometano' di Enna. Possiamo così dare un contributo alla crisi energetica e alla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Usi ormai consolidati riguardano anche l'agricoltura. Nelle aree di maggiore siccità, invece, i cladodi freschi costituiscono foraggio per l'allevamento".
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Fonte naturale per nutraceutica e benessere
"Collaboriamo stabilmente anche con le aziende Rao Erbe di Catania e A-planet di Verona - spiega Salvatore Rapisarda - ed è proprio nel comparto della nutraceutica e del benessere che si registrano gli impieghi più consolidati. La polpa, il fiore, i semi e persino le bucce del ficodindia sono ricchi di sostanze bioattive. betalanine, fenoli, carotenoidi, vitamina C, polissaccaridi ed elementi minerali, che rendono gli estratti di questo frutto alleati della salute umana. La nutraceutica, settore in forte crescita e basato sull'impiego di nuove tecnologie, sviluppa integratori in grado di migliorare il benessere generale. Collaboriamo con aziende che hanno avviato linee di prodotti a base di estratti di ficodindia: capsule, polveri, succhi concentrati e anche farine naturalmente ricche di sali minerali, vitamine, fibre, ferro, magnesio, potassio, fosforo e calcio, acidi grassi essenziali. La cosmesi, poi, attraverso creme e sieri, utilizza l'olio dai semi: un elemento raro, noto per le sue proprietà elasticizzanti e antiossidanti".
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Sfida ambientale grazie a bioplastiche e pectine
Il ficodindia è protagonista anche delle nuove tecnologie ambientali. "Le mucillagini e le pectine estratte dai cladodi – prosegue Rapisarda – potrebbero essere alla base di bioplastiche protettive e gelificanti: un modo per ridurre l'uso della plastica derivata da lavorazioni petrolchimiche. Collaboriamo inoltre con i docenti dell'Ateneo di Palermo, Paolo Inglese e Giorgia Liguori, e con la ricercatrice del CREA OFA di Acireale, Maria Concetta Strano, per rilanciare soluzioni sostenibili per l'allungamento della shelf life dei frutti.
In un mondo alla ricerca di soluzioni sostenibili – prosegue il direttore del Consorzio Euroagrumi - il ficodindia è ambasciatore di innovazione e benessere. Valorizzarlo significa preservare un patrimonio identitario che si trasforma in opportunità. Per questa ragione, anche quest'anno abbiamo avviato il concorso "Chi lo porta più grosso, chi ce l'ha più lunga". Un modo simpatico per premiare chi dispone del frutto più grosso o della pala più lunga e soprattutto per accendere, ancora di più, i riflettori su una pianta emblema di resilienza agricola e – conclude Rapisarda - straordinario veicolo di promozione della cultura ambientale".
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Per maggiori informazioni:
Euroagrumi O.P
Via C.Colombo, 124
95033 Biancavilla (CT) - Italy
+39 095 5183839
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www.euroagrumi.it