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Modula: l'agricoltura del futuro secondo l'esperto Marco Giuliani

Innovazione, sostenibilità e automazione nello stoccaggio verticale

In un'epoca in cui l'agricoltura deve confrontarsi con sfide sempre più complesse – dai cambiamenti climatici alla scarsità di risorse, fino alla necessità di garantire tracciabilità e sicurezza alimentare – servono soluzioni nuove, agili, tecnologiche. A raccontare come la tecnologia dei magazzini verticali automatizzati possa rispondere a queste esigenze è Marco Giuliani, agronomo e consulente specializzato in sistemi per l'agricoltura avanzata.

La sua collaborazione con Modula, azienda leader nell'automazione dello stoccaggio verticale, apre scenari interessanti in settori come la micropropagazione di piante, la produzione di essenze da foglia e da frutto e la coltura di funghi, insetti e semi. In questa intervista riflettiamo, quindi, alla scoperta di un nuovo modello produttivo, efficiente e sostenibile.

© MODULA S.P.A.

Dottor Giuliani, ci racconta la sua attività?
"Sono un agronomo libero professionista e da anni mi occupo di agricoltura innovativa, con focus sui sistemi idroponici, la micropropagazione e il vivaismo avanzato. Sono ambiti che rappresentano il punto d'incontro tra scienza agronomica e tecnologia. In particolare, la micropropagazione rappresenta una forma di vivaismo estremamente evoluta, dove efficienza, controllo e ripetibilità del processo sono elementi chiave".

Com'è nata la collaborazione con Modula?
"Sono stato coinvolto inizialmente per supportare un progetto di coltivazione di fragole all'interno di una vertical farm Modula appositamente studiata per la coltivazione e la crescita di fragole, appunto, e testata poi con peperoncini, insalata e basilico. L'obiettivo era valutare la possibilità di produrre essenze da foglia e da frutto in ambienti indoor. L'approccio si è rivelato promettente: i sistemi Modula, pur nascendo in altri ambiti industriali, si sono dimostrati adattabili anche all'agricoltura verticale".

E da lì si sono aperti nuovi orizzonti applicativi?
"Esatto. Abbiamo compreso che le potenzialità erano vaste: ci siamo resi conto che con le opportune condizioni ambientali era possibile adattare i sistemi Modula a molte altre coltivazioni e allevamenti verticali. Mi riferisco, per esempio, appunto alla micropropagazione, alla funghicoltura, all'allevamento intensivo di insetti destinati alla produzione proteica, fino ai settori più tradizionali come il vivaismo e la selezione sementiera. Il vantaggio è che si tratta di un ambiente completamente controllato e replicabile, che abbatte il margine d'errore".

Parliamo di efficienza: qual è l'impatto concreto sull'uso dello spazio?
"Abbiamo calcolato un rapporto di 1 a 10 tra la superficie calpestabile e quella realmente produttiva. In pratica, un magazzino Modula permette di coltivare dieci volte tanto nello stesso spazio, rispetto a una serra o a un ambiente agricolo tradizionale. Inoltre, l'uniformità microclimatica senza dispersione di calore o freddo che si riesce a ottenere lungo tutta la colonna del magazzino –dalla base alla sommità, con la possibilità di arrivare fino a un'altezza di 14 metri–permette di standardizzare i risultati e migliorare le tempistiche produttive".

© MODULA S.P.A.

Anche l'aspetto sanitario sembra rilevante...
"È centrale. L'ambiente chiuso e coibentato garantisce una riduzione significativa delle contaminazioni. Basti pensare che, nella maggior parte dei casi, l'operatore non accede mai fisicamente all'area di coltivazione. Le operazioni avvengono attraverso una baia isolata, dotata di finestre a battente con profili a taglio termico, che consentono l'interazione con l'ambiente interno senza comprometterne la sterilità. Questo, in contesti come la micropropagazione o l'allevamento di insetti, è un vantaggio enorme: i livelli di contaminazione possono scendere al di sotto dell'1%".

E per quanto riguarda la tracciabilità?
"Il sistema permette un controllo totale. Ogni vaschetta o contenitore può essere identificato e monitorato in tempo reale. L'operatore sa esattamente su quale elemento intervenire, con quale tipo di intervento; si tratta di una tracciabilità completa, che rende il processo trasparente, replicabile e sicuro".

© MODULA S.P.A.Marco Giuliani

Un altro tema cruciale oggi è la sostenibilità. In base al suo riscontro, come si comportano i sistemi Modula da questo punto di vista?
"Molto bene. I consumi energetici sono ridotti rispetto ad altri sistemi di coltivazione indoor, a parità di condizioni. Questo perché l'ambiente chiuso permette di mantenere temperature e umidità costanti, nonché costantemente verificati, con meno attrezzature e meno kilowatt. La regolazione termoigrometrica è garantita da un sistema integrato che comprende un'unità di trattamento aria (Uta), un'unità di deumidificazione e un chiller esterno –quest'ultimo solitamente fornito dal cliente. Grazie a questo assetto, è possibile gestire in modo preciso e automatizzato tutti i principali parametri ambientali, ottimizzando le condizioni per la crescita delle colture. In un contesto in cui l'efficienza energetica è sempre più importante, questo è un fattore determinante".

Come immagina il futuro dell'agricoltura, anche alla luce della sua esperienza?
"Sarà sempre più automatizzato, non ho dubbi. La direzione è quella di ottimizzare ogni risorsa: spazio, tempo, energia. Tecnologie come quelle di Modula permettono di ridurre lo spazio calpestabile e aumentare esponenzialmente la superficie coltivabile. Questo approccio è perfetto per le grandi agroindustrie ma anche per nuove nicchie ad alta specializzazione. L'obiettivo sarà ottenere il massimo risultato possibile in ambienti chiusi, controllati, sostenibili. È una sfida tecnica, ma anche culturale: serve visione e occorre investire con coraggio".

Data di pubblicazione:

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