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Freshfel Europe

CEPA Ue-Indonesia: opportunità o rischio per la frutta e verdura europea?

La firma dell'Accordo di partenariato economico globale (CEPA) tra Unione europea e Indonesia è stata salutata come un passo avanti verso l'apertura dei mercati e la riduzione del protezionismo. L'intesa prevede infatti l'eliminazione di oltre il 98% dei dazi, con vantaggi immediati per settori come auto, farmaceutica, elettronica e agroalimentare.

Ma per la frutta e verdura europea, la partita è tutt'altro che vinta. Freshfel Europe, l'associazione che rappresenta la filiera ortofrutticola, mette in guardia: "L'eliminazione dei dazi, da sola, non basta. Se non vengono rimosse le barriere non tariffarie, soprattutto quelle sanitarie e fitosanitarie (SPS), il CEPA rischia di restare un guscio vuoto", avverte Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe.

In Indonesia, tali barriere sono numerose e complesse: dai processi PRA (Analisi del rischio dei parassiti) costosi, lunghi e frammentati (prodotto per prodotto, Stato membro per Stato membro), alla mancata applicazione di un riconoscimento a livello Ue degli standard fitosanitari. La limitata accreditazione dei laboratori, unita a sistemi opachi di licenze e quote, non favoriscono un modello imprenditoriale sostenibile, aggravato da pratiche discriminatorie nella logistica portuale.

© ChatGPT/OpenAI
Immagine generata con intelligenza artificiale (ChatGPT/OpenAI)

Indonesia: un mercato ricco di potenzialità ma difficile da raggiungere
Con 286 milioni di abitanti, una classe media in crescita e un PIL che avanza a un ritmo superiore al 5% annuo, l'Indonesia è un mercato strategico. L'offerta europea di frutta temperata, come mele, pere, kiwi e mirtilli, non compete con la produzione locale e potrebbe rispondere a una domanda crescente di prodotti di qualità.

Eppure, oggi l'export europeo verso Jakarta e dintorni è poco più che simbolico: appena 20.000 tonnellate l'anno (meno dell'1,5% delle importazioni totali indonesiane), concentrate soprattutto su cipolle e kiwi, oltre a qualche esportazione sperimentale di mele o mirtilli. "L'Indonesia rappresenta un'enorme opportunità inespressa per il nostro settore. Ma con le attuali regole, le aziende europee si trovano con le mani legate", spiega Binard.

Barriere nascoste: il vero ostacolo
Nonostante la promessa del CEPA, il mercato indonesiano resta bloccato da una fitta rete di barriere amministrative: procedure di analisi del rischio dei parassiti lunghe e costose, requisiti duplicati Stato membro per Stato membro, laboratori poco accreditati, licenze opache e persino pratiche discriminatorie nei porti.

"Mentre l'Indonesia ha accesso senza ostacoli ai 450 milioni di consumatori europei, l'Ue deve affrontare un percorso a ostacoli per esportare", denuncia Freshfel Europe.

Il rischio di un déjà-vu
Non è la prima volta che un accordo commerciale si rivela inefficace per l'ortofrutta. Secondo Freshfel, anche i precedenti trattati con Messico, Cile, Perù, Corea del Sud e Giappone hanno finito per favorire le esportazioni di quei Paesi verso l'Europa, lasciando invece chiusi i mercati di destinazione. "Serve un principio di reciprocità reale. Non possiamo accettare che le porte siano spalancate da una parte e sbarrate dall'altra", ribadisce Binard.

Una sfida cruciale per il futuro
Il settore ortofrutticolo europeo esporta ogni anno 7 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresca in oltre 150 mercati, ma resta molto al di sotto del suo potenziale. Per questo Freshfel chiede alla Commissione europea di fare del CEPA un vero punto di svolta, imponendo clausole vincolanti che garantiscano l'eliminazione progressiva delle barriere SPS.

"Se il CEPA sarà accompagnato da regole chiare e applicabili, potremo aprire un nuovo capitolo nelle relazioni commerciali tra Europa e Indonesia, a vantaggio dei nostri produttori, degli importatori locali e soprattutto dei consumatori indonesiani", conclude Binard.

Per maggiori informazioni:
Freshfel Europe
The European Fresh Produce Association
Rue de Trèves 49-51, box 8
1040 Brussels - Belgio
+32 (0)2 777 15 80
[email protected]
freshfel.org

Data di pubblicazione:

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