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La Mancia, Spagna

Il settore dei meloni e delle angurie registra la peggiore stagione degli ultimi decenni

José Ángel Serrano, presidente dell'Associazione interprofessionale del melone e dell'anguria di Castiglia-La Mancia (Spagna), ha descritto la stagione come "catastrofica" per i prezzi, definendola la più difficile degli ultimi 25 anni.

"Pensavamo che le cose sarebbero migliorate, ma dopo l'ultima asta è chiaro che siamo circa al 90 o al 95% della stagione e i prezzi rimangono ben al di sotto dei costi", ha affermato Serrano. "È la prima volta nella storia che il melone verde non viene raccolto nei campi".

"La situazione è dovuta a diversi fattori che si sono verificati contemporaneamente in questa stagione, come il clima insolitamente caldo di giugno, che ha causato l'inizio anticipato della campagna a La Mancia, e le piogge in altre regioni di coltivazione, che hanno ritardato i raccolti. Tale sovrapposizione ha provocato un eccesso di offerta sul mercato durante un periodo cruciale di due settimane", ha affermato Serrano.

Inoltre, il debole consumo europeo nei mesi di luglio e agosto ha portato a un accumulo di prodotti. Allo stesso tempo, Paesi concorrenti come la Turchia e alcune nazioni dell'Europa orientale hanno aumentato la loro presenza nei mercati dell'Unione europea.

Secondo le stime dell'Associazione, circa il 35% dei meloni e il 45% delle angurie di Castiglia-La Mancia sono rimasti non raccolti. Le perdite per ettaro vanno dai 3.500 ai 5.000 euro, creando una notevole incertezza sulla sostenibilità futura di queste colture.

Serrano ha evidenziato che la qualità dei frutti è stata "eccezionale", grazie a un'estate secca che ha favorito lo sviluppo delle colture. Tuttavia, l'elevato surplus rende impossibile fornire dati precisi sulla produzione totale.

Per affrontare il problema, il presidente dell'organizzazione interprofessionale ritiene fondamentale "sensibilizzare e pianificare questa coltura con maggiore attenzione per evitare eccedenze".

Fonte: lanzadigital.com

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