L'industria guatemalteca dell'avocado si trova in una fase decisiva nell'accesso al mercato statunitense. Secondo Francis W. Bruderer, presidente di Anaguacate, il piano di lavoro è già stato firmato, ma si attende ancora l'approvazione definitiva da parte dell'USDA, che deve ancora effettuare un'ispezione sul campo. Nel frattempo, l'associazione, con il supporto delle ONG, ha intensificato la formazione dei piccoli produttori in diversi dipartimenti del Paese, al fine di garantire il rispetto dei requisiti previsti dal protocollo.
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Bruderer afferma che la sfida più grande per i coltivatori guatemaltechi è mantenere la disciplina nelle pratiche agricole, dalla semina alla raccolta, un prerequisito fondamentale per competere in mercati esigenti come Stati Uniti ed Europa.
Secondo le stime di Anaguacate, tra i 500 e i 700 ettari sarebbero pronti per l'esportazione secondo il protocollo USDA, con 4-5 stabilimenti di confezionamento operativi. Ciò corrisponderebbe a circa 5.000 tonnellate, ovvero circa 100 container all'anno, un volume ridotto se confrontato con il Messico, che esporta fino a 1.200 container a settimana nel periodo di picco. Attualmente, in Guatemala ci sono circa 4.000 ettari di piantagioni di avocado tecnologicamente avanzate.
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Sebbene l'impatto iniziale sul mercato statunitense sarebbe limitato, Bruderer ricorda che il processo si è sviluppato in modo simile in Europa: il Paese è passato da 100 container nei primi anni a 500-600 container nel 2024.
In termini di qualità, l'avocado guatemalteco si distingue per il contenuto di grassi e la consistenza burrosa, simile a quella del prodotto messicano. Si comporta bene nelle degustazioni comparative rispetto a frutti provenienti da altri Paesi, come Perù, Cile o Colombia.
Oltre agli Stati Uniti, il Guatemala sta lavorando anche allo sviluppo di protocolli con Cile e Argentina, che potrebbero essere finalizzati nel 2026. Il Paese sta anche cercando di accedere ai mercati asiatici, tra cui Giappone e Corea, per diversificare le destinazioni e consentire la commercializzazione di frutti che non soddisfano i rigorosi standard estetici di Europa e Nord America.
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La stagione dell'avocado guatemalteco destinato al mercato europeo inizia a settembre nelle aree più basse e si protrae fino a marzo-aprile in quelle di alta quota, coincidendo con la fine della stagione peruviana, e offrendo così buone opportunità commerciali.
Entro il 2025, si prevede che i volumi esportati in Europa cresceranno del 20%, raggiungendo tra 600 e 700 container. Operatori internazionali come Mission, con sedi in Guatemala e un nuovo stabilimento di confezionamento, hanno già avviato le spedizioni verso questo mercato.
"I prezzi sul mercato europeo sono più stabili a settembre e ottobre, dopo l'uscita del Perù, il che pone gli avocado guatemaltechi in una buona posizione", conclude Bruderer.
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