In occasione della Giornata europea del Biologico, istituita nel 2021 per promuovere un'agricoltura più sostenibile e monitorare i progressi del settore, al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) è stata presentata un'anticipazione del nuovo rapporto Ismea "Bio in cifre", atteso a dicembre. I dati confermano il dinamismo del comparto, con una crescita costante sia sul fronte produttivo sia sul piano dei consumi interni, che consolidano la leadership internazionale del nostro Paese.
© MASAF
Nel 2024 la superficie agricola utilizzata biologica ha raggiunto i 2,5 milioni di ettari, con un incremento del 2,4% rispetto all'anno precedente e un balzo del 68% nell'ultimo decennio. L'incidenza complessiva sul totale della Sau nazionale è ora del 20,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali. Sette regioni, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, hanno già superato l'obiettivo europeo del 25% fissato per il 2030, mentre Lazio e Puglia sono ormai prossime al traguardo.
La crescita non riguarda solo le superfici, ma anche il numero di operatori: nel 2024 se ne contano 97.170, in aumento del 2,9% rispetto al 2023 e del 62% sul decennio. Oltre l'89% sono aziende agricole, segno che la base produttiva resta fortemente radicata nei territori. Il comparto zootecnico mostra andamenti positivi per bovini, ovini e caprini, mentre cala la consistenza avicola dopo un 2023 particolarmente favorevole.
© MASAF
Sul fronte dei consumi, la spesa domestica per prodotti bio nel 2024 ha raggiunto i 3,96 miliardi di euro nella sola Grande distribuzione organizzata (Gdo), con un'incidenza del 3,6% sulla spesa agroalimentare totale. Il primo semestre 2025 conferma una spinta ulteriore, con un +10,6% rispetto all'anno precedente, una crescita nettamente più sostenuta rispetto al complesso dell'agroalimentare. L'ortofrutta si conferma il cuore degli acquisti, rappresentando oltre il 40% del valore complessivo, seguita da latte e derivati e da cereali.
L'ortofrutta si conferma il cuore pulsante del biologico italiano
Nel 2024 ha rappresentato oltre il 42% del valore complessivo degli acquisti bio, con la frutta che incide per il 24,2% e gli ortaggi per il 18,6%. La tendenza positiva si è ulteriormente rafforzata nei primi sei mesi del 2025, quando la spesa per frutta biologica è cresciuta dell'11,8% e quella per ortaggi del 10,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a ritmi più sostenuti rispetto al complesso dell'agroalimentare. Anche sul fronte produttivo il comparto mostra segnali incoraggianti: aumentano le superfici dedicate, in particolare quelle destinate a oliveti e frutta in guscio, mentre l'incidenza della Sau bio raggiunge il 10,6% per le ortive e oltre il 20% per le colture frutticole. Nonostante il primato della Gdo, che concentra quasi i due terzi delle vendite, l'ortofrutta biologica mantiene una presenza significativa anche nei canali tradizionali, che restano punti di riferimento per una parte importante dei consumatori.
© MASAF
Un esempio emblematico dell'andamento dei prezzi nel comparto biologico è quello dei limoni. Nel 2024 il prezzo medio all'origine del prodotto bio si è attestato a 0,80 euro/kg, contro i 0,67 euro del convenzionale. Il differenziale si è così ridotto in maniera significativa, passando dal 49% del 2023 al 18% del 2024. Diverso il quadro al consumo, dove il limone biologico ha mantenuto un prezzo medio di 3 euro/kg, pressoché stabile rispetto all'anno precedente, mentre il convenzionale si è fermato a 2,4 euro. In questo caso il divario tra le due tipologie è rimasto sostanzialmente invariato, con un gap poco sopra il 23%.
© MASAF
Il primo semestre del 2025 conferma il ruolo trainante dell'ortofrutta biologica nei consumi interni. Nei primi sei mesi dell'anno la spesa per la frutta bio è cresciuta dell'11,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre quella per gli ortaggi ha segnato un aumento del 10,9%. Si tratta di risultati nettamente superiori alla media del comparto agroalimentare, che nello stesso arco di tempo si è fermata al +5%. Questi dati indicano non solo una domanda in costante espansione, ma anche la capacità dell'ortofrutta biologica di intercettare in misura crescente le preferenze dei consumatori, rafforzando la propria centralità all'interno del paniere bio nazionale.
Importazioni da Paesi Terzi
Accanto alla produzione nazionale, il mercato italiano del biologico continua a essere alimentato anche dalle importazioni da Paesi terzi. Nel 2024 sono arrivate in Italia quasi 71mila tonnellate di frutta fresca e secca, sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente, con le banane che da sole coprono quasi l'80% del totale e hanno fatto registrare un incremento del 20%. Molto più dinamico l'andamento degli ortaggi e legumi, le cui importazioni hanno raggiunto le 25mila tonnellate, in crescita di quasi il 20% sul 2023.
© MASAF
Le forniture provengono soprattutto dall'America del Sud, con Ecuador, Perù e Colombia che da soli coprono oltre due terzi delle spedizioni, ma anche dall'Africa, dove spiccano Tunisia, Togo ed Egitto, e dall'Europa extra-Ue, con la Turchia in primo piano.
Oltre al tradizionale rapporto Ismea che conferma come anche nel 2024 il biologico abbia mantenuto una tendenza positiva, è stato presentato il "Marchio del Biologico italiano", presidio di riconoscibilità per favorire la comunicazione verso i cittadini e rafforzare il posizionamento delle produzioni italiane sia sul mercato interno sia su quello internazionale. Istituito dalla Legge 23/2022 e selezionato attraverso un concorso pubblico di idee promosso dal Masaf, il nuovo logo punta a valorizzare l'origine italiana dei prodotti biologici.