Nel corso della settimana dal 15 al 21 settembre 2025 il mercato ortofrutticolo nazionale ha mostrato andamenti contrastanti, secondo quanto rilevato da Ismea. Da una parte si sono messi in evidenza rialzi significativi, soprattutto nel comparto delle insalate, mentre dall'altra sono proseguite le difficoltà per le produzioni estive, in particolare pomodori e melanzane.
Le lattughe hanno trainato il mercato con incrementi marcati: la Gentile e la Cappuccia hanno registrato rispettivamente un aumento del 14,8% e dell'11,4% rispetto alla settimana precedente, mentre la Romana ha mostrato un andamento opposto con una flessione superiore al 12%. Positivi anche i finocchi, che hanno guadagnato il 10% su base settimanale pur rimanendo su valori più bassi rispetto a un anno fa. Nel segmento delle bulbose, l'aglio si è mantenuto stabile su livelli piuttosto elevati, poco sotto i 3 euro/kg, mentre le cipolle hanno mostrato una dinamica variegata: le bianche novelle hanno segnato un incremento del 4,3% rispetto alla settimana precedente, altre tipologie sono rimaste ferme, ma su base annua spiccano le forti rivalutazioni delle Dorate di Parma, arrivate a segnare un +78,6%.
Sul fronte opposto, il calo ha interessato soprattutto i cetrioli, che hanno perso oltre il 5% in una settimana, e le melanzane, con le lunghe in flessione del 14% e le tonde in ribasso di circa il 7%. Più complesso il quadro dei pomodori, quasi tutti in discesa: quelli ciliegino hanno perso oltre l'8% e il San Marzano da sugo ha registrato un calo analogo. Unica eccezione il prodotto da serra, con i tondi lisci rossi a grappolo che hanno recuperato terreno mettendo a segno un incremento superiore al 46%.
A livello territoriale emergono alcune differenze interessanti. A Rovigo si sono distinti i forti rialzi delle lattughe e dei finocchi, con crescite a doppia cifra, mentre a Brindisi e Catanzaro si sono registrati forti ribassi rispettivamente per i peperoni colorati e per i cetrioli. In Puglia, tra Lecce e Foggia, la pressione al ribasso ha continuato a interessare i pomodori, mentre a Vittoria i listini dei prodotti da serra sono rimasti pressoché invariati.
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