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AgriLazio Expo

L'innovazione e il confronto come uniche vie di salvezza per il settore agricolo

Con oltre cento espositori tra aziende agricole, associazioni e consorzi, AgriLazio Expo (19-21 settembre 2025) si è confermata già alla sua prima edizione una riuscita vetrina per il mondo agricolo e agroalimentare del Lazio, con un ricco calendario di convegni scientifici, incontri tematici e degustazioni che hanno animato l'intero fine settimana.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itClicca qui per la galleria fotografica

La mattina dello scorso 20 settembre, presso l'Area Mercato di Cisterna di Latina, si è tenuta la cerimonia ufficiale di inaugurazione.

© AgriLazio Expo

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, insieme alle principali autorità istituzionali locali, regionali e nazionali, al fianco dei rappresentanti del mondo produttivo e delle organizzazioni di categoria.

© AgriLazio Expo

Dopo l'apertura ufficiale, il programma è proseguito con gli interventi istituzionali. Sono intervenuti Riccardo Rosina, presidente dell'Associazione Terre Pontine promotrice della fiera, il Sindaco di Cisterna di Latina Valentino Mantini, oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni locali e regionali.

© AgriLazio Expo

A seguire sono saliti sul palco Massimiliano Raffa, presidente di Arsial, l'on. Antonio Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio, l'on. Marco Cerreto, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, il senatore Nicola Calandrini, l'on. Vittorio Sambucci, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Regione Lazio, e l'on. Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio e all'Agricoltura.

© AgriLazio Expo

La cerimonia inaugurale si è conclusa con l'intervento del ministro Lollobrigida, che ha sottolineato il valore dell'agricoltura come motore di sviluppo e innovazione e l'importanza di un evento come AgriLazio Expo per il futuro del comparto agricolo del Lazio.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itLo staff organizzativo. Al centro, Vittorio Sambucci.- Clicca qui per la galleria fotografica

La prima edizione ha messo insieme le imprese del Lazio del settore agricolo, florovivaistico, della viticoltura, con padiglioni tematici e stand allestiti con prodotti e servizi. Al centro, l'area per la convegnistica, oltre all'area ristoro e quella per la mostra delle macchine agricole, Il nuovo format si è svolto nella stessa location del precedente evento AgriKiwi Lazio, già molto seguito visto lo stretto legame con uno dei principali comprensori, in Italia, per l'actinidicoltura.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.it

La manifestazione si è conclusa domenica 21 settembre, con una tavola rotonda moderata da Rossella Gigli /FreshPlaza), per affrontare alcuni temi caldi per il futuro del settore ortofrutticolo,

Dall'analisi di mercato alle sfide normative, passando per le strategie di branding e comunicazione, gli operatori hanno tracciato un quadro complesso ma ricco di spunti, indicando una strada maestra: l'innovazione come unica risposta possibile alle pressioni competitive e climatiche e il confronto multisettore come stimolo a trarre il meglio dal lavoro che le filiere stanno ponendo in atto per rimanere competitive.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itIl tavolo dei relatori con la moderatrice Rossella Gigli (al centro).- Clicca qui per la galleria fotografica

Ad aprire il dibattito è stato Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, il quale ha fornito una fotografia chiara della situazione commerciale italiana. Nonostante un'export ortofrutticolo italiano record, nel 2024, e sebbene la bilancia commerciale dell'ortofrutta sia positiva, il gap con l'import si riduce ogni anno. I campioni del nostro export restano le mele (1,02 miliardi di euro), l'uva da tavola (920 milioni) e il kiwi (circa 600 milioni). Proprio il kiwi, pur avendo subito un calo produttivo significativo nel 2024, ha visto crescere il valore dell'export nei primi mesi del 2025 del 14%, grazie a un mix di innovazione varietale che ha permesso di alzare il prezzo medio.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itMarco Salvi durante il suo intervento

La vera battaglia, però, si gioca su due fronti: l'apertura di nuovi mercati e le regole fitosanitarie. Salvi ha sottolineato la necessità di espandersi, citando il successo in Messico, dove le esportazioni di kiwi sono passate da 3.000 a 18.000 tonnellate in cinque anni. Ma è sul tema della regolamentazione che Salvi ha lanciato l'appello più forte, chiedendo al governo italiano e all'Unione Europea di garantire la possibilità stessa di produrre, mantenendo legali alcuni principi attivi. Al centro della questione c'è il principio di reciprocità: "tutto quello che viene richiesto in Europa, deve essere richiesto anche nei paesi terzi". Esempi concreti non mancano: l'Italia non può usare il Dormex per il kiwi, mentre la vicina Grecia lo utilizza in deroga. Lo stesso vale per fungicidi come il Mancozeb, revocato in UE ma regolarmente utilizzato per le mele da competitor come Cile e Sudafrica. Per Salvi, data l'elevata struttura dei costi italiani, oggi puntare su prodotti innovativi "è l'unica via di salvezza".

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.it

La risposta del settore a questa esigenza è già tangibile. Nicola Negri (qui sopra), presidente del consorzio Kiwi Passion, ha presentato il loro progetto focalizzato sul kiwi rosso, una nicchia distintiva. Il consorzio rappresenta oggi circa il 50% della produzione nazionale di kiwi rosso. Sulla stessa linea si muove il consorzio KiKoKa, rappresentato da Michelino Zeoli (in foto qui sotto), che con una nuova varietà di kiwi giallo punta a coprire un vuoto di mercato da febbraio a maggio.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.it

Non mancano le voci controcorrente, come quella di Angela Casano, la cui cooperativa "La Corsira" coltiva uva da tavola con semi, come la Pizzutella. Anche lei, però, affronta le medesime sfide: il clima e la revoca di fitofarmaci che comprimono la finestra di raccolta. La sua testimonianza ha evidenziato anche la difficoltà per le piccole realtà di avere un proprio marchio riconoscibile nella GDO.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itAngela Casano

Un insegnamento prezioso è arrivato dal settore vitivinicolo, con Marco Carpineti. La sua lezione è chiara: "si deve fare brand". Il consumatore deve riconoscere un prodotto e associarlo a un territorio. La sua "Carpineti Experience" dimostra come legare la produzione al turismo e creare sinergie con altre eccellenze locali sia un vettore potentissimo per raggiungere il consumatore finale.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itMarco Carpineti

A unire i fili del discorso sono stati gli interventi sulla comunicazione e la ricerca. Adele Di Benedetto, giornalista, ha insistito sulla necessità di raccontare il "valore immateriale" del cibo: la storia, il territorio, la tradizione, invitando i consumatori a leggere le etichette per fare scelte consapevoli.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itAdele Di Benedetto ("Mangiare con gusto" è il titolo della sua trasmissione).

A chiudere il cerchio è stato Gianni Tacconi, ricercatore del CREA, che ha lanciato un appello affinché la ricerca torni "nei campi", a stretto contatto con i produttori. Ha evidenziato come il settore primario sia spesso l'ultimo a essere considerato a livello politico, con finanziamenti insufficienti. La sua testimonianza ha riportato una richiesta forte e chiara dal mondo agricolo: "noi non vogliamo aiuti alle singole imprese, ma che sia finanziata la ricerca a beneficio di tutti", in unico strumento per garantire un futuro produttivo e indipendente, senza dipendere dagli assistenzialismi. Tacconi ha ribadito che è il contatto diretto con il territorio a fornire le risposte e ha annunciato che il CREA è già operativo con un nuovo gruppo tecnico sul kiwi, pronto a elaborare proposte concrete.

© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itGianni Tacconi, ricercatore phd presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).

L'evento si è concluso con i ringraziamenti degli organizzatori, soddisfatti per un'edizione di Agrilazio ampliata e capace di valorizzare le diverse eccellenze del territorio, confermando l'importanza di creare occasioni di dialogo e confronto diretto tra tutti gli attori della filiera.

Clicca qui per la galleria fotografica © Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.it

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