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Cia:

"Inaccettabile il taglio delle risorse del 22 per cento per l'agricoltura italiana"

"Un taglio del 22% delle risorse della PAC è inaccettabile e rischia di mettere in ginocchio l'agricoltura italiana, che ha invece bisogno di una politica agricola adeguata a garantire sicurezza alimentare e vitalità nelle aree rurali" afferma il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dopo l'annuncio della Commissione sulle dotazioni finanziarie della PAC post 2027 per ogni Stato membro, che assegna all'Italia circa 31 miliardi, con una perdita di circa 9 miliardi rispetto al valore attuale.

"La scelta di forte ridimensionamento da parte della Commissione UE andrà, infatti, a colpire il nostro settore in un periodo storico cruciale per l'impatto del climate change, delle turbolenze geopolitiche e della guerra commerciale in atto con gli Usa. Invece di una riduzione, avremmo avuto bisogno di risorse ancora maggiori" aggiunge Fini.

Cia esprime preoccupazione rilevando che la PAC di ieri valeva 378 miliardi, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi, nonostante l'aumento del bilancio UE da 1.210 a quasi 2.000 miliardi. Il peso della politica agricola comune scenderà, dunque, dal 31% al 15% delle risorse complessive, perdendo ogni ambizione in termini sia politici che finanziari.

"Continueremo a dare battaglia - conclude Fini - con l'auspicio che il Consiglio dei ministri europei e l'Europarlamento, che si è già recentemente espresso per un bilancio più ampio e autonomo per la PAC, si associno al nostro dissenso. L'obiettivo è quello di far cambiare totalmente rotta alla Commissione, che finisce in questo modo di frammentare e indebolire una delle politiche fondanti dell'UE".

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