L'Associazione Nazionale Interprofessionale dell'Aglio (ANIAIL) ha organizzato la scorsa settimana una videoconferenza per il lancio della campagna 2025 dell'aglio francese. Christiane Pieters, presidente di ANIAIL, ed Hélène Rouffaud, coordinatrice dell'associazione, sono intervenute insieme ai rappresentanti dei diversi territori per presentare i risultati della campagna precedente e fare il punto sulla stagione attuale.
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Un calo delle importazioni e un lieve aumento delle esportazioni
Lionel Foubert, vicepresidente di ANIAIL e direttore di Des Aulx du Sud-Ouest, ha precisato che il tasso di autoapprovvigionamento ha raggiunto il 47% nel 2024. Le importazioni in Francia sono diminuite fino a 25.000 tonnellate, pari al 9% in meno rispetto all'anno precedente. Nonostante una flessione del 10% rispetto al 2023, la Spagna resta il principale Paese fornitore, soprattutto per l'aglio di controstagione, con 15.142 ton, seguita dalla Cina con 6.535 ton, volume identico a quello dell'anno precedente, destinato a canali di distribuzione con un buon rapporto qualità-prezzo. Infine, l'Argentina, in concorrenza con la Spagna sulla controstagione, ha registrato un incremento del 16% nel 2024, raggiungendo 1.738 ton. Al contrario, le esportazioni sono aumentate del 4% rispetto al 2023, toccando le 9.650 ton.
Un consumo stabile negli ultimi anni
Per quanto riguarda i consumi, si osserva una certa stabilità: 3,7 atti di acquisto all'anno per nucleo familiare, per 190 g a volta. Il 62% delle famiglie acquista aglio almeno una volta l'anno e il 54% dei volumi è consumato dagli over 60. Si registra inoltre un aumento dei prezzi d'acquisto, dovuto principalmente all'aumento dei costi di produzione e al contesto inflazionistico (fonte: France AgriMer su dati Kantar Worldpanel).
Per disporre di dati più recenti sulle tendenze di consumo, sarà lanciato alla fine del mese uno studio volto ad aiutare la filiera a comprendere meglio le aspettative dei consumatori attuali e a individuare leve per attirare un pubblico più giovane.
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IGP Aglio della Drôme: una campagna "normale", qualitativa e con pochi scarti
La campagna è partita con alcune incertezze, legate a una fase di impianto resa talvolta difficile da perdite di piante causate dal penicillium. La stagione si è poi svolta piuttosto bene, a eccezione di alcune ondate di calore durante la raccolta che hanno leggermente penalizzato le rese. La raccolta è stata infine definita da Adrien Martel (IGP Ail de la Drôme) come "normale" in termini di volumi, con pochissimi scarti e una qualità interessante per l'aglio convenzionale. I calibri sono orientati soprattutto sul 7, confermando una tendenza ai grandi calibri per questa campagna. Per l'aglio biologico, la stagione è migliore delle due precedenti, con rese più elevate e calibri maggiori.
Sul fronte delle sementi, Raphaël Reboul segnala una tendenza al ribasso con una diminuzione del 15-20% dei volumi per questa campagna, dovuta essenzialmente al penicillium e alle forti ondate di caldo. Questo lascia presagire potenziali problemi di approvvigionamento per la prossima campagna. In termini qualitativi, tuttavia, la situazione è al momento soddisfacente.
Aglio violetto di Cadours: buona varietà di calibri e volumi in lieve calo
Per l'aglio violetto di Cadours, Sébastien Taupiac ha annunciato che le semine si sono svolte in buone condizioni. Va però segnalata un'importante infestazione di mosche in primavera, che ha provocato danni significativi. La raccolta, invece, si è svolta bene, con rese leggermente inferiori alla media e calibri molto eterogenei – piccoli, medi e grandi – a differenza della campagna precedente caratterizzata soprattutto da calibri grandi. La primavera meno umida ha portato inoltre a una colorazione meno marcata dell'aglio, oggi stoccato nelle celle refrigerate dei commercianti.
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Aglio violetto di Cadours
Aglio rosa di Lautrec: un anno fortemente segnato dalla grandine
È stata un'annata molto particolare per l'aglio rosa di Lautrec, se non addirittura catastrofica. Forti temporali con grandine hanno devastato 170 ettari su un totale di 300. Dei 130 ha risparmiati, le intense ondate di caldo 15 giorni prima della raccolta hanno inciso sui calibri, producendo aglio di piccolo calibro o al massimo medio, con pochissimi bulbi grandi. Una certezza, secondo Gaël Bardou: non sarà possibile completare la stagione fino ad aprile, come avviene di solito. La campagna rischia quindi di chiudersi già a dicembre. Dal punto di vista fitosanitario, invece, nonostante qualche preoccupazione dopo la grandinata, i riscontri sono nel complesso positivi.
Aglio affumicato di Arleux: buona qualità, buona conservazione e volumi corretti
Per l'aglio affumicato di Arleux, tutti gli indicatori sono positivi per la nuova campagna, la cui raccolta è iniziata il 15 luglio. Le semine si sono svolte in condizioni eccellenti, con prodotti di buona qualità e una raccolta soddisfacente sia per l'aglio autunnale che per quello primaverile, in particolare per l'aglio affumicato di Arleux IGP. Si prospetta una buona conservazione. I calibri sono definiti corretti, per lo più tra 40 e 60. La principale criticità sottolineata da Eric Potdevin riguarda il calo della produzione dovuto al pensionamento dei produttori senza subentro.
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Aglio rosa di Billom: rese penalizzate dalla canicola
Sui 50-60 ha coltivati, Laurent Heinis precisa che 30 ha sono dedicati all'aglio rosa di Billom, un aglio rosa primaverile (in corso di riconoscimento per l'IGP). Si tratta dello stesso aglio – ma non affumicato – dell'aglio affumicato di Arleux, che si pianta più tardi rispetto alla maggior parte degli agli autunnali prodotti in Francia. La raccolta avviene più tardi, dopo il 14 luglio. Quest'anno, la canicola di fine giugno ha fortemente penalizzato la produzione, risultata molto modesta con una prevalenza di piccoli calibri tra 40 e 60. Dal punto di vista fitosanitario, invece, la situazione è positiva, con pochissima presenza di fusarium o ruggine. Il resto delle superfici è destinato a una produzione autunnale orientata principalmente al mercato del fresco precoce, ma soprattutto a quello della trasformazione, dato che il dipartimento del Puy-de-Dôme ospita uno dei maggiori impianti di disidratazione dell'aglio in Europa.
Questa piccola zona di produzione, oggi parte integrante del panorama dell'aglio francese, contava negli anni '60 quasi 2.000 ha coltivati.
Aglio di Piolenc: lieve calo di volumi e consumi dinamici sul fresco
La campagna dell'aglio fresco, che rappresenta la parte essenziale della produzione, si è conclusa. Nel complesso si è svolta in modo soddisfacente, con buone semine. Malgrado una primavera molto fredda e piovosa, i raccolti sono stati piuttosto precoci, a partire dai primi di maggio. Le piogge hanno leggermente influito sulla qualità, con volumi in calo del 10% rispetto alla scorsa stagione. Le tecniche di produzione, orientate ai calibri grandi, hanno prodotto pochi piccoli calibri. Da segnalare alcuni problemi di spaccature a fine stagione dovuti alle forti piogge primaverili. Il lieve calo di volumi ha generato un mercato dinamico, con consumi elevati di aglio a maggio. Nel complesso, una campagna che Benjamin Favalier definisce "normale".
Aglio bianco di Lomagne: prevalenza di calibri grandi
La raccolta dell'aglio bianco di Lomagne è stata anticipata di una settimana e si è svolta sotto forti ondate di calore. Quest'anno è caratterizzato da una prevalenza di calibri grandi, calibri medi e pochissimi piccoli. Nessuna preoccupazione sul piano sanitario: la produzione sembra potersi conservare bene. Anche in questo caso, un'annata definita "normale" da Christiane Pieters.
Campagna 2025: preoccupazione per la scarsa disponibilità di piccoli calibri
© Jardins du Midi La campagna 2025 si è dunque svolta complessivamente in condizioni di coltivazione e raccolta favorevoli, caratterizzata da una buona qualità sanitaria, che permette una buona conservazione e meno scarti di selezione. Christiane Pieters esprime tuttavia alcune preoccupazioni sul piano commerciale per la mancanza di piccoli calibri. Un'allerta rossa rivolta agli operatori della Grande distribuzione presenti al lancio della campagna: "Sappiamo bene che quest'anno la domanda non è in linea con la produzione. Ci saranno pochi piccoli calibri e sarà quindi necessario trovare soluzioni per commercializzare questo aglio di buona qualità, disponibile in dimensioni un po' più grandi, continuando a valorizzare l'origine francese".
Una preoccupazione accentuata dal fatto che negli ultimi cinque anni si osserva un'evoluzione del posizionamento nella GDO, dove la quota dei piccoli calibri è aumentata. Piccoli calibri spesso associati ai prodotti di primo prezzo. Si tratta di una delle sfide attuali della filiera: la capacità di valorizzare l'intera produzione di aglio francese.
A proposito di ANIAIL
ANIAIL ha come obiettivo la difesa degli interessi della filiera e la promozione dell'aglio francese. Rappresenta la produzione con 5 Organizzazioni di Produttori (per un totale di 2.500-3.000 produttori) e riunisce i sementieri, 7 organismi di difesa e gestione, 8 operatori commerciali e 2 industrie. Nel 2024, la filiera dell'aglio francese contava 3.611 ha coltivati per 28.700 ton di aglio raccolto. 310 aziende producevano in biologico su 552 ha. Per quanto riguarda i segni ufficiali di qualità, 950 ha sono impegnati nella produzione. Si registra un lieve aumento dell'1,9% delle superfici dal 2023 e una dinamica negativa per il biologico, con una stabilità prevista per la campagna 2024/25.
In termini di produzione, l'Occitania resta di gran lunga la prima regione con 2.143 ha (60% delle superfici coltivate in Francia), seguita da Alvernia-Rodano-Alpi con 446 ha (12%), Hauts-de-France con 253 ha (7%), la regione PACA con 249 ha e la Nuova Aquitania con 179 ha. L'aglio è inoltre coltivato su 341 ha in altre regioni.