La stagione dell'uva da tavola ha registrato un avvio promettente, per poi affrontare una flessione nelle quotazioni che desta preoccupazione tra gli operatori del settore. Nonostante le difficoltà attuali, si prevede però una potenziale ripresa con la diminuzione dei volumi raccolti e quindi un mercato più dinamico nelle prossime settimane.
Da Rutigliano (Bari), il produttore agricolo Benny Porcelli ha scelto di non commercializzare ancora il proprio raccolto, fiducioso in un miglioramento delle condizioni di vendita. "A detta dei commercianti, attualmente il mercato si confronta con volumi elevati, che spingono i prezzi dell'uva verso il basso. Le quotazioni al produttore si attestano intorno a 0,70-0,80 €/kg per le varietà seedless, in calo dunque rispetto a 1,50-2 €/kg di inizio stagione. Abbiamo ragione di credere, però, che le disponibilità di uva scenderanno gradualmente nelle prossime settimane, potendo così iniziare a tagliare maggiori volumi e vendendo la merce su un mercato sicuramente più vivace".
© Azienda Agricola Porcelli Leonardo | © Azienda Agricola Porcelli Leonardo |
Questa dinamica suggerisce che la riduzione naturale dei volumi del prodotto possa innescare una nuova fase di euforia e vivacità nel settore. Se da una parte si osserva un aumento delle produzioni rispetto alla campagna precedente, parallelamente si registra una diminuzione della qualità per una parte dei produttori.
Un fattore determinante, che incide sulla capacità dei produttori italiani di competere, rimane la pressione esercitata dalle produzioni estere. La Puglia deve confrontarsi con l'offerta di Paesi europei come Spagna e Grecia, ma anche extraeuropei, che immettono sui mercati un prodotto finito a prezzi competitivi. "Una condizione che spinge la GDO a privilegiare l'approvvigionamento da questi operatori. Nonostante ciò, l'uva da tavola mantiene una posizione di rilievo, in un periodo in cui le drupacee scarseggiano o appaiono con pezzature ridotte, non trovando un mercato altrettanto florido".
La questione della manodopera emerge come un altro nodo cruciale. "Il personale è costato tanto, nei mesi precedenti, ed è anche per questo che non si vogliono accettare dei deprezzamenti della merce - sottolinea Benny Porcelli - La difficoltà nel reperire manodopera qualificata e i costi elevati per le operazioni colturali rappresentano un onere significativo, per noi produttori, tanto che non tutti sono riusciti a eseguirle interamente, compromettendo la sistemazione ottimale dell'uva sulle piante, complice anche l'arrivo del gran caldo che ha accelerato l'accrescimento dei grappoli".
© Azienda Agricola Porcelli LeonardoStato attuale dell'uva Regal nell'azienda agricola di Benny Porcelli
Le condizioni climatiche hanno anch'esse hanno giocato un ruolo importante. Un'estate caratterizzata da caldo intenso e umidità eccessiva ha influenzato lo sviluppo e la crescita di piante e grappoli, richiedendo un maggiore consumo idrico. Di fronte a questi elementi, produttori come Benny Porcelli, che coltiva le varietà tradizionali Italia, Red Globe e Regal su 6 ettari, mantengono una posizione ferma. "Ritengo di avere un prodotto di qualità; non posso permettermi di deprezzarlo, ho sostenuto delle spese molto alte. La mia strategia di attesa è dettata dalla convinzione che la qualità del prodotto, unita alla diminuzione dei volumi complessivi, porterà a condizioni di mercato più eque e redditizie".
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Az agricola Porcelli Leonardo
+39 327 879 1848 (Benny Porcelli)
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