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Ostacoli normativi frenano la comunicazione dei benefici salutari dell'ortofrutta: il caso delle mele

La valorizzazione dell'alimentazione salutare e la qualità delle produzioni ortofrutticole stanno conoscendo una crescita senza precedenti, creando forti sinergie tra il mondo delle imprese e la ricerca scientifica. Nonostante le crescenti evidenze sulle potenzialità dei composti vegetali per la prevenzione e la salute, la loro comunicazione ai consumatori si scontra con complesse normative. Questo il messaggio chiave emerso dal convegno "Mele, la salute passa dalle nostre sane abitudini alimentari", promosso da Melinda – il Consorzio che riunisce oltre 4.000 soci produttori in Val di Non e Val di Sole – e dal Maria Cecilia Hospital, parte di GVM Care & Research.

© Gianluca Photostudio

L'evento ha riunito esperti economici, accademici, sanitari e istituzionali per fare il punto su un contesto in cui la valorizzazione delle proprietà dei composti vegetali è sempre più evidente, come testimonia l'espansione del segmento degli integratori alimentari, che in Italia vale oltre 5 miliardi di euro.

Miracoli sotto la superficie
Un tema di stretta attualità è l'interesse per la comunicazione intercellulare e la scoperta che anche il mondo vegetale possiede vescicole simili, dette esosomi, capaci di influenzare importanti processi biologici. Questa rivelazione apre prospettive straordinarie per nuove strategie diagnostiche e terapeutiche.

© Gianluca Photostudio

Ricerche condotte dal Maria Cecilia Hospital, dall'Università di Ferrara e dall'Università Federico II, in collaborazione con il Consorzio Melinda, si concentrano sul ruolo degli esosomi delle mele nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche e delle mele fresche nella prevenzione delle malattie neurodegenerative e della steatosi epatica non alcolica. Queste evidenze rafforzano il valore proverbiale delle mele, già apprezzate per le loro proprietà. La mela, a seconda che sia consumata con o senza buccia, è consigliata nelle patologie infiammatorie ad accelerato transito o come ausilio nella terapia della stipsi. La sua azione antiossidante, anticolesterolica e antidiabetica, grazie alle pectine che rallentano l'assorbimento di colesterolo e zuccheri, è ben consolidata.

La Prof.ssa Barbara Zavan dell'Università di Ferrara, pioniera della medicina rigenerativa, ha spiegato che studi recenti mostrano come le vescicole delle mele possano attenuare l'infiammazione, rafforzare le difese immunitarie e proteggere l'intestino, rappresentando una "micro medicina naturale". La d.ssa Letizia Ferroni del Maria Cecilia Hospital ha aggiunto che le vescicole isolate dalle mele interagiscono direttamente con cellule umane vascolari, immunitarie e intestinali, influenzando il metabolismo cellulare e la loro capacità di resistere a stimoli infiammatori, suggerendo un potenziale ruolo protettivo.

I produttori stanno fornendo un contributo crescente a questo ambito di ricerca. Il Distretto della Mela della Val di Non e Val di Sole, in collaborazione con Melinda, sta portando avanti il progetto "Mela In-forma". L'obiettivo è valorizzare le proprietà nutrizionali e salutistiche delle mele DOP Golden Delicious e Renetta Bianca del Canada, indagando i loro effetti sull'intestino, sulle relazioni intestino-fegato/cervello e l'efficacia dei composti bioattivi nel migliorare la funzione cognitiva, la coordinazione motoria e la salute intestinale.

© Gianluca Photostudio

Questo impegno risponde a un crescente interesse del pubblico per gli aspetti salutistici, con una domanda in aumento per gli "healthy snack" e i prodotti con "clean label", cioè con pochi, semplici ingredienti naturali e senza additivi. Melinda intercetta questa richiesta con prodotti a base di mela caratterizzati da formule 100% naturali e innovative. Il CREA ha inoltre evidenziato il ruolo centrale della mela nella cucina italiana e l'importanza dei prodotti DOP e IGP, in linea con le raccomandazioni dell'OMS sul nesso tra stile di vita, salute e prevenzione.

I vincoli di legge
Nonostante l'impegno nella ricerca, la regolamentazione europea (Regolamento UE 1924/2006) impone che ogni "health claim" sia dimostrato da rigorosi studi clinici sull'uomo, precedentemente appannaggio esclusivo dei farmaci. Questo crea un divario tra le scoperte scientifiche e la possibilità di comunicare efficacemente i benefici alla salute.

Nicola Magnani, direttore commerciale di Melinda, ha sottolineato: "Sul fronte della ricerca stiamo conducendo, con l'aiuto di partner autorevoli, uno sforzo serio, concreto e tutt'altro che marginale dal punto di vista economico, ma allo stato attuale della regolamentazione ci è consentito comunicare solo in modo generico e parziale gli effettivi benefici della frutta sulla salute". Ha aggiunto che se il consumatore fosse messo nelle condizioni di comprendere tali benefici, ne deriverebbe un miglioramento del suo benessere e vantaggi per l'intero sistema sanitario.

Per superare questi problemi, è fondamentale creare un nuovo ponte tra imprese, istituzioni e distributori per sviluppare soluzioni e strategie innovative a sostegno di una comunicazione più consapevole e trasparente. Questo appello è condiviso dai rappresentanti della GDO. Paolo Pagali, buyer di Conad, ha dichiarato: "La presenza delle Istituzioni può essere un'opportunità preziosa per portare alla luce, in modo costruttivo, i limiti normativi attuali e proporre spunti per un confronto più ampio". Germano Fabiani, responsabile ortofrutta di Coop Italia, ha ribadito il diritto del consumatore a "un cibo sano, a filiera corta, che fa bene alla salute", auspicando che "tutte le organizzazioni di produttori facciano squadra e lavorino insieme a fianco della ricerca per dare ancora più forza e autorevolezza ai nostri sforzi per il raggiungimento di obiettivi comuni nell'interesse dell'intera filiera e di tutti i consumatori".

© Gianluca Photostudio

In sintesi, l'industria ortofrutticola, con Melinda in prima linea, sta investendo massicciamente nella ricerca per validare i benefici delle mele. È ora cruciale che le istituzioni intervengano per aggiornare le normative sulla comunicazione, permettendo all'industria di informare i consumatori in modo efficace e promuovere la salute pubblica.

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