Gli avocado stanno attualmente attraversando una campagna piuttosto turbolenta, principalmente a causa dei volumi abbondanti e dei prezzi che faticano a riprendersi. François Bellivier, responsabile dello sviluppo di Capexo, spiega: "I consumi erano elevati all'inizio della stagione 2025, ma quest'anno poi è tornato il Perù con il 33% di volumi in più rispetto alla campagna precedente. Anche le altre origini presenti in estate, come Sudafrica e Kenya, hanno contribuito all'aumento complessivo dei volumi. In termini di prezzi, siamo più o meno nella stessa situazione di due anni fa, quindi facciamo fatica a raggiungere i livelli dello scorso anno. In Francia, i consumi sono stati abbastanza buoni a giugno, ma sono calati drasticamente a partire da metà luglio, con l'inizio delle vacanze. Le vendite sono riprese a fine agosto, ma il mercato non è riuscito a recuperare i prezzi dell'anno scorso".
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Consumi: crescita straordinaria in Italia
Sebbene la Francia sia ancora uno dei maggiori consumatori di avocado pro capite in Europa, anche altri mercati stanno registrando una forte crescita. "Il mercato europeo si basava su un bipolarismo tra Francia e Inghilterra. Poi è arrivata la Germania, che nel 2024 è diventata il maggiore consumatore europeo in termini di volume totale. Allo stesso tempo, i consumi in Spagna e Italia sono aumentati anno dopo anno. L'Italia sta facendo enormi e rapidi progressi, anche se i consumatori italiani partono da livelli molto bassi in termini di chilogrammi consumati pro capite. Il Paese è destinato a crescere ulteriormente e, se continuerà a questo ritmo, potrebbe diventare un mercato importante, contribuendo a riequilibrare la distribuzione dei volumi in tutta Europa", sottolinea Bellivier.
Israele: un'origine che rischia di essere messa da parte per la prossima campagna
La campagna peruviana terminerà a metà ottobre, seguita dalle campagne mediterranee. "Continueremo con Israele e Marocco, che arriveranno molto presto quest'anno. Il Marocco dovrebbe arrivare subito dopo Israele, a fine ottobre/inizio novembre, con oltre un mese di anticipo rispetto agli anni precedenti. L'arrivo anticipato è dovuto all'avvio della produzione nei nuovi frutteti e all'utilizzo di nuove tecniche di coltivazione. Ma quale posizione assumeranno i supermercati nei confronti di Israele? I consumatori si sono rifiutati di acquistare i mango provenienti da Israele, quindi stiamo cercando di chiudere la campagna nel miglior modo possibile. Possiamo quindi immaginare che se i supermercati avranno l'opportunità di offrire altre origini come Marocco, Spagna o persino Colombia e Cile, presenti anche durante il periodo invernale, potrebbero mettere da parte Israele. La commercializzazione dell'origine israeliana si prospetta molto complicata", conclude Bellivier.
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