"Alla fine, vogliamo vendere fragole a 500 yen (circa 2,80 euro) a cassa", ha affermato Hiroki Koga, fondatore e amministratore delegato della Oishii, aprendo il 1° settembre il Simposio JPFA con un'ambizione audace.
© Rebekka Boekhout | FreshPlaza.it
Hiroki Koga
In passato i piccoli frutti della Oishii venivano venduti a 50 dollari a cassa. Successivamente i prezzi sono scesi progressivamente a 20 dollari e oggi si attestano a 7,99 dollari sul mercato statunitense. L'obiettivo di questa riduzione è rendere le fragole più accessibili a una clientela più ampia. L'azienda di ricerca e sviluppo della Oishii, inaugurata di recente a Tokyo, svolge un ruolo centrale in questa strategia mirata a contenere i costi operativi e a sostenere la struttura economica necessaria per arrivare al prezzo di 2,80 euro.
"La nostra nuova mega-azienda agricola è completamente automatizzata, basata su software e apprendimento automatico, il che ci consente di ridurre notevolmente i costi", ha spiegato Hiroki. Gli aspetti economici sono ulteriormente supportati dai bassi costi energetici, grazie alla struttura alimentata da energia idroelettrica e solare, che genera più elettricità di quanta ne consumi.
© Rebekka Boekhout | FreshPlaza.it
Nagateru Nozawa e Yoshio Shiina della MIRAI, azienda giapponese specializzata in vertical farming e fornitura di sistemi, mostrano alcuni dei loro prodotti.
Tuttavia, il secondo giorno del Simposio si è andati oltre le fragole. "Le plant factory non si limitano più alle verdure a foglia. Con i modelli giusti, il software adeguato e la collaborazione internazionale, anche colture tropicali come mango o wasabi possono essere coltivate indoor. La chiave è combinare la fisiologia vegetale con una pianificazione della produzione basata sui dati, altrimenti non riusciremo a crescere in modo efficace", ha affermato Paul Gauthier, professore presso la Queensland Alliance for Agriculture and Food Innovation (QAAFI), durante il Simposio.
La discussione si è estesa anche a colture che vanno oltre il tipico assortimento delle vertical farm. Piante a grandi superfici come ananas, papaya e mango sono considerate economicamente interessanti, ma tecnicamente impegnative. Le loro rese e i prezzi di mercato variano notevolmente, da 680 dollari a tonnellata per l'ananas fino a 1.300 dollari a tonnellata. Queste colture richiedono più spazio e strategie di adattamento, ma il loro potenziale nella coltivazione indoor resterà elevato, se la tecnologia continuerà a migliorare. Detto ciò, si tratta di proiezioni ambiziose: saranno realistiche? Solo il tempo lo dirà.
© Rebekka Boekhout | FreshPlaza.it
Masahiko Suzuki e Gauri Maharjan della Signify hanno presentato il sistema di illuminazione dinamica dell'azienda, progettato per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato giapponese.
Un altro tema ricorrente è stata la modellazione dinamica delle piante, in cui tutto è interconnesso, dalla genetica alla gestione dei parassiti, dai rapporti nutrizionali alle soluzioni di illuminazione e al flusso d'aria. "Se si sa esattamente come risponde la pianta, è possibile prevedere le rese, adattare i programmi di coltivazione e ottimizzare l'efficienza energetica", ha spiegato un relatore, mostrando un modello di flusso in cui venivano costantemente monitorati fotosintesi, respirazione e parametri ambientali.
La pianificazione della produzione è un argomento affrontato di frequente dagli agricoltori giapponesi. Una dimostrazione di software agricolo della Macnica, una multinazionale giapponese con una lunga tradizione nell'innovazione tecnologica, presentata da Yoshiyuki Kurimoto, ha mostrato come i dati sul ciclo di crescita delle colture siano integrati con modelli operativi, per prevedere meglio la raccolta e gestire la manodopera. Macnica sta promuovendo il suo software di controllo agricolo tra gli agricoltori per ottenere un migliore controllo delle loro aziende e garantire una fornitura costante sul mercato. Ulteriori aggiornamenti forniranno maggiori dettagli su questo tema, sempre più importante.
Tuttavia, i relatori hanno evidenziato chiaramente gli ostacoli: dipendenza dalla manodopera, elevati costi energetici e variabilità delle colture. Gli operatori giapponesi del CEA (Controlled Environment Agriculture) hanno delineato queste sfide, sottolineando la necessità di LED più efficienti, un migliore monitoraggio della conducibilità elettrica e dell'acqua e la riduzione delle attività manuali. L'intelligenza artificiale è stata presentata come una possibile risposta, con piattaforme in grado di integrare, in un unico quadro decisionale, l'uso di fertilizzanti, il monitoraggio dei gas serra e il controllo ambientale.
© Rebekka Boekhout | FreshPlaza.it
I partecipanti al Simposio JPFA del 2025
A chiusura del Simposio, Eri Hayashi, presidente della JPFA, ha ringraziato tutti i partecipanti ed è stata molto entusiasta di annunciare che il terzo Simposio internazionale JPFA sulla Plant Factory si terrà a Chiba, in Giappone, dal 31 agosto al 1° settembre 2026.
Questo articolo rientra in una serie realizzata in collaborazione con:
Japan Plant Factory Association
Eri Hayashi, presidente
[email protected]
www.npoplantfactory.org