Se il cambiamento climatico preoccupa gli agricoltori di tutto il mondo, in Sicilia si guarda a questa problematica sotto l'occhio di una grande opportunità. Sembra un concetto astruso. Ma se ne è discusso nella giornata inaugurale di Tropicalia, che si è tenuta a Balestrate (provincia di Palermo), nel convegno dal titolo "Sicilia tropicale e nuove opportunità di sviluppo".
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Tra gli interventi, quello di Vittorio Farina, docente di frutticoltura tropicale all'università di Palermo. Se è vero, come spiega il docente che la frutta tropicale sta avendo sempre più successo, dovuto a una domanda sempre più orientata verso alimenti salutistici, innovativi e di alta qualità, in grado di soddisfare le esigenze di un consumatore moderno, attento al benessere e alla sostenibilità, è altrettanto vero che la nostra Isola, la Sicilia, si è affermata come uno dei principali produttori italiani di frutta tropicale. Ad aprire i lavori il sindaco di Balestrate, Vito Rizzo.
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Nell'isola si producono oltre il 90 per cento dei frutti tropicali coltivati in Italia (principalmente mango, avocado e papaya). Le altre coltivazioni (pochissimi ettari ancora), si trovano in Calabria, Sardegna, Puglia e Campania. Ma si tratta di coltivazioni molto recenti, mentre nella nostra Isola si ha traccia di queste coltivazioni fin dagli anni '80.
© Migi PressColtivazione di mango
"La nostra regione si è affermata come uno dei principali territori italiani per la coltivazione dei frutti tropicali - spiega il professore Farina - Ma, il settore è ancora caratterizzato da aziende di piccole dimensioni, spesso prive di certificazioni di qualità, integrazione verticale con l'industria di trasformazione e strategie di marketing adeguate. Questo ha limitato il loro potenziale competitivo sia sul mercato interno che internazionale".
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"Eventi come questo - dice l'assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo - sono molto importanti e significativi. Accendiamo i fari su un territorio, ma soprattutto continuiamo a mettere i tasselli per dare ancora più opportunità ai giovani imprenditori. Credo che la strada tracciata sia quella giusta".
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Gli effetti del cambiamento climatico
Negli ultimi anni fenomeni meteorologici un tempo eccezionali, come sciroccate e grandinate, stanno diventando sempre più frequenti, insieme a ondate di calore estreme e alla diffusione di nuovi patogeni e insetti. In questo contesto la ricerca assume un ruolo centrale. La Sicilia, con le sue caratteristiche pedoclimatiche – basse altitudini, zone costiere, presenza di acqua e suoli tendenzialmente sabbiosi – rappresenta un territorio ideale per la coltivazione di frutta tropicale.
© Migi PressFrutti di mango
L'area costiera settentrionale, fino a Milazzo, offre terreni particolarmente vocati: un vero e proprio "biglietto della lotteria" se sfruttato con competenza e visione. Frutti tropicali come mango e avocado si stanno già adattando alle condizioni siciliane. All'inizio, ad esempio, non si sapeva che il mango soffre temperature inferiori ai 4 gradi, ma grazie a soluzioni innovative – coperture frangivento, serre, teli plastici e reti multifunzionali – oggi è possibile superare i limiti climatici e proteggere le piante. Tuttavia, le alte temperature restano un fattore critico, capace di danneggiare fioriture e frutti. L'avocado, definito "oro verde", è uno dei prodotti più promettenti. In Messico la sua coltivazione è legata a fenomeni come deforestazione e sfruttamento intensivo delle risorse idriche; in Sicilia, invece, può rappresentare una risposta sostenibile e competitiva, permettendo di intercettare una fetta di mercato in forte espansione.
© Migi PressFrutti di mango
Anche la papaya, superfood molto apprezzato, e il lychee, che in Sicilia raggiunge livelli di eccellenza e prezzi fino a 12 euro al chilo, dimostrano come il cambiamento climatico stia aprendo nuove opportunità ma anche nuove sfide. Entrambi i frutti restano sensibili agli sbalzi di temperatura e al vento, ma le produzioni locali di qualità confermano la vocazione dell'isola a diventare un punto di riferimento per l'agricoltura tropicale in Europa.