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Il parere di un produttore romagnolo

"Finora il raccolto di pere è stato buono per quasi tutte le varietà"

Con 15 ettari di pere in produzione, la famiglia Sarpieri di Cesenatico (Forlì-Cesena) è specialista in questa coltivazione. "Negli ultimi anni il problema non è stato il prezzo di vendita, ma riuscire ad avere buone rese. E, in linea di massima, ci siamo quasi sempre riusciti", spiega Paolo Sarpieri.

In Romagna la coltivazione delle pere presenta qualche problema in meno rispetto all'Emilia. "Ad esempio, quest'anno siamo riusciti a contenere l'Alternaria e la produzione è risultata più in linea con le aspettative. Abbiamo diverse varietà, allo scopo di diversificare, in modo da cercare di garantire sempre il reddito".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itNicola e Paolo Sarpieri

Falstaff, William, Santa Maria, Conference, Abate, Kaiser: sono le varietà presenti in azienda. "Siamo conferitori di Orogel Fresco da anni e siamo molto soddisfatti delle liquidazioni. Quello che ci preoccupa, ogni stagione, sono le condizioni meteo che possono causare perdite produttive. Ad esempio, piogge torrenziali o colpi di calore".

Secondo Sarpieri, il fattore che da qualche anno sta facendo la differenza è il portinnesto. "La scelta del portinnesto giusto è basilare. Ad esempio, negli ultimi anni l'Abate su cotogno mostra problemi produttivi, oltre che maggiore suscettibilità alle malattie. Credo che la ricerca debba dare a noi agricoltori gli strumenti giusti per effettuare scelte ponderate e accurate".

Inoltre vi è il problema della mancanza di principi attivi che "ci lascia disarmati di fronte alla guerra alle malattie".

"Fra le diverse varietà della nostra azienda - conclude l'agricoltore - Falstaff è quella che sta dando ottimi riscontri: produttiva, con elevata dimensione dei frutti, colore accattivante, sapore buono. E, soprattutto, ottima liquidazione a fine anno".

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