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Si prevede un ritardo nell'avvio della stagione dei mirtilli marocchini

Le ondate di caldo che hanno colpito il Marocco quest'estate hanno avuto un impatto particolarmente grave sulle regioni di Gharb e Loukkos, dove si coltivano molti frutti e ortaggi, tra cui avocado e piccoli frutti. Secondo diverse fonti del settore, i mirtilli sono stati tra i frutti più colpiti, secondi solo agli avocado.

Youssef Aznou, coltivatore di piccoli frutti con sede a Larache, racconta: "Abbiamo affrontato due intense ondate di caldo, la prima a giugno e la seconda ad agosto. Quest'ultima ha avuto il maggiore impatto sulla coltivazione dei mirtilli, con temperature che hanno raggiunto i 43 °C in una fase critica dello sviluppo dei frutti. Il caldo ha bruciato la chioma degli alberi, causando perdite di resa e ritardi nella raccolta".

© Amine

Secondo Aznou, i produttori delle zone interne della regione sono stati i più colpiti, mentre quelli più vicini all'Oceano Atlantico non hanno subito praticamente alcuna perdita. "Vaste piantagioni sono state colpite a Laaouamra, Lalla Mimouna e in altre zone".

Sebbene sia ancora troppo presto per stimare le perdite di volume, il coltivatore segnala che non saranno inferiori al 20% della resa prevista nella sua zona, facendo riferimento ai report condivisi tra i produttori della regione. Le perdite di resa si sommano all'aumento dei costi di produzione, in particolare per la fertirrigazione, preannunciando prezzi più elevati.

Le prime raccolte, inizialmente previste per dicembre, saranno ritardate a causa delle condizioni meteo. Aznou spiega: "La situazione dipenderà dall'arrivo del freddo. Se avremo abbastanza giornate calde, potremo raccogliere a fine dicembre o inizio gennaio, ma se il freddo arriverà prima, il ritardo sarà maggiore".

Amine Bennani, presidente dell'Associazione dei produttori di piccoli frutti, rimane cauto sui dati relativi alle perdite. "È ancora troppo presto per fornire delle stime, soprattutto a livello nazionale. I mirtilli vengono coltivati ormai in quasi tutte le regioni del Marocco, comprese le aree non colpite, come Agadir, dove le serre sono più all'avanguardia e rappresentano una quota significativa della produzione".

Riguardo al lancio della campagna, il rappresentante dei coltivatori afferma: "È ancora troppo presto per fare previsioni. Ci sarà sicuramente uno slittamento nell'inizio della produzione, ma è difficile stabilirlo con precisione, poiché non c'è ancora stata la fioritura. Non siamo ancora fuori pericolo, poiché temiamo l'ondata di caldo prevista per settembre, che potrebbe complicare ulteriormente la situazione. Potrebbe anche andare tutto bene dal punto di vista del meteo e il ritardo potrebbe non superare le due settimane", conclude Bennani.

Per maggiori informazioni:
Youssef Aznou
Weloveberries
+212 707-977377
[email protected]

Amine Bennani
Moroccan Association of Soft Fruit Growers
+212 661243424
[email protected]

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