L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso che i residui di imazalil, fungicida utilizzato nei trattamenti post-raccolta degli agrumi, non rappresentano un rischio per la salute dei consumatori, né a breve né a lungo termine.
Il parere arriva dopo anni di valutazioni: già nel 2017 l'EFSA aveva rivisto i limiti massimi di residui (MRL) della sostanza, individuando alcune lacune nei dati tossicologici e richiedendo ulteriori studi. Negli anni successivi, grazie a nuove prove fornite dal richiedente e valutate dal Paese relatore (Paesi Bassi), queste lacune sono state colmate.
Le analisi più recenti hanno confermato che i principali metaboliti dell'imazalil non sono genotossici e che i valori di riferimento tossicologici già stabiliti per la sostanza attiva possono essere applicati anche a essi. I nuovi studi sui residui hanno inoltre consentito di definire un MRL di 7 mg/kg per l'intero gruppo degli agrumi (arance, mandarini, limoni, lime, pompelmi).
Per le banane, l'EFSA ha incluso nella valutazione il limite Codex di 3 mg/kg, concludendo che anche in questo caso non vi sono rischi per i consumatori, pur con qualche incertezza dovuta alla mancanza di dati completi su un metabolita specifico.
Secondo i calcoli aggiornati con il modello PRIMo, l'esposizione dei consumatori europei ai residui di imazalil resta ben al di sotto dei livelli di sicurezza. L'EFSA ha concluso che, secondo i calcoli effettuati seguendo la metodologia concordata a livello internazionale, gli usi presi in considerazione nella domanda di LMR non comporteranno un'assunzione da parte dei consumatori superiore alla dose acuta di riferimento (ARfD).
In sintesi, l'EFSA ritiene che l'uso dell'imazalil negli agrumi, secondo le pratiche agricole autorizzate, sia sicuro per la salute dei consumatori.
Per maggiori informazioni:
www.efsa.europa.eu