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Focus sul mercato mondiale del mango

Il mercato mondiale del mango sta attualmente affrontando tendenze contrastanti, con eccesso di offerta e calo dei prezzi in alcune regioni, mentre altre segnalano una domanda stabile e maggiori opportunità di esportazione. Le condizioni climatiche, le politiche commerciali e le mutevoli preferenze dei consumatori continuano a determinare produzione, prezzi e dinamiche di mercato nei principali Paesi produttori.

In Italia, le vendite di mango sono forti nelle aree turistiche, ma i prezzi subiscono pressioni a causa dell'eccesso di offerta da più origini. I raccolti nazionali in Basilicata dovrebbero iniziare a breve. In Spagna, il raccolto di mango a Malaga è in corso con le varietà Tommy Atkins e Irwin, mentre l'Osteen, che rappresenta la maggior parte della produzione, inizierà presto. Le previsioni parlano di 30.000-35.000 tonnellate, grazie alle piogge dell'anno scorso e a una migliore dormienza degli alberi. Nei Paesi Bassi, il mercato rimane sotto pressione dopo settimane di eccesso di offerta e debole domanda. I prezzi si sono stabilizzati ma restano al di sotto dei costi, con Spagna e Brasile che dovrebbero aggiungere ulteriori volumi. In Germania, l'eccesso di offerta e le promozioni nei supermercati hanno fatto scendere i prezzi da luglio. Da ottobre sono attese carenze, in particolare per i mango Keitt brasiliani. In Francia, il consumo debole pesa sulle vendite e porta a un calo dei prezzi. I mango Osteen spagnoli stanno guadagnando quote di mercato, con volumi tre volte superiori a quelli dello scorso anno.

In Nord America, i mango messicani stanno terminando, mentre il Brasile si prepara a spedire in un contesto di dazi statunitensi del 50%. Gli Stati Uniti potrebbero ricevere solo 3-4 milioni delle 12 milioni di casse del Brasile, con l'Europa destinata ad assorbirne di più. In Brasile, la produzione si è stabilizzata dopo che un'ondata di caldo primaverile aveva ridotto la fioritura. Nonostante i dazi negli Stati Uniti, le esportazioni continuano e la produzione complessiva potrebbe crescere del 32% rispetto al 2024. In Messico, la stagione del mango si è appena conclusa con esportazioni leggermente superiori rispetto allo scorso anno. La prossima campagna inizierà a gennaio 2026. In India, la stagione si è chiusa in maniera regolare, guidata da Alphonso e Kesar, anche se le forti piogge hanno accorciato la finestra del mango Alphonso. Gli esportatori segnalano spedizioni stabili verso i mercati tradizionali come Singapore, Canada, Regno Unito e Stati Uniti. In Pakistan, la domanda di varietà premium come Chaunsa e Anwar Ratol è forte in Medio Oriente e in Europa.

Nuovi mercati in Sudafrica e Asia centrale mostrano segnali promettenti. Nelle Filippine, oltre 500 operatori hanno partecipato al Luzon Mango Congress per discutere della modernizzazione attraverso tecnologia, controllo dei parassiti e cooperative. In Sudafrica, i frutteti sono in fiore in vista della nuova stagione. Il raccolto 2024/25 ha totalizzato 70.236 tonnellate, di cui il 9% esportato, principalmente in Medio Oriente. In Egitto, i volumi sono pari al 70-80% della scorsa stagione, ma la domanda da Russia e mercati regionali resta forte. Gli acquirenti europei mostrano un crescente interesse per le varietà locali, in particolare Naomi. In Senegal, le esportazioni si chiudono con 27.000-30.000 tonnellate, rispetto alle 9.000 dello scorso anno. Un miglior controllo della mosca della frutta ha favorito la produzione, anche se la limitata capacità delle celle refrigerate ha frenato il potenziale export.

© Viola van den Hoven-Katsman | FreshPlaza.it

Italia: vendite in forte crescita nelle zone turistiche, prezzi sotto pressione
Il mercato del mango in Italia mostra andamenti contrastanti, tra buone vendite nelle località turistiche, prezzi in calo per l'eccesso di offerta estera e l'attesa delle prime raccolte nazionali.

Un operatore specializzato in frutta esotica, che lavora presso un importante mercato all'ingrosso del nord d'Italia, afferma che in questo periodo si vende tantissimo mango nelle aree turistiche di Toscana, Sardegna, Puglia, zone dove l'operatore conta molti clienti. Le provenienze sono diverse. Fra queste, Israele, con il prodotto aviotrasportato a 5-6 euro/kg e quello importato per via marittima a 2,50-3 euro/kg. Poi vi è il mango del Messico, aviotrasportato, a circa 7 euro/kg. Non manca inoltre un prodotto più di massa, importato via nave dal Sud America, attorno a 2 euro/kg. Sta cominciando poi la produzione del mango in Europa: Spagna in primo luogo, ma anche Sicilia, seppur le quantità in gioco non siano elevate.

Di altro parere un grossista del nord Italia che parla di mercato congestionato da un eccesso di offerta, a causa dell'arrivo simultaneo di forniture da più origini – Spagna, Israele, Brasile, Santo Domingo, Egitto e Messico – che ha generato un surplus e fatto crollare i prezzi. In Spagna, all'acquisto, l'Osteen è passato in meno di un mese da 3,00-4,00 a 1,60 euro/kg, mentre in Israele varietà come Shelly e Maya sono scese da oltre 2,00 a circa 1,00 euro/kg. Il Messico, con le ultime partite di Kent tardivo, mantiene valori in vendita più alti (40-45 euro/cassa da 6 kg), ma la campagna è ormai agli sgoccioli. A peggiorare il quadro incidono anche le differenze qualitative, legate a calibri irregolari, lavorazioni non uniformi e alle diverse modalità di trasporto. "Oggi i frutti si trovano a tutti i prezzi – sottolinea il grossista – ma il mercato resta fermo: in estate i consumatori italiani privilegiano la frutta locale e di stagione, come pesche, angurie e meloni".

La raccolta dei mango coltivati in Basilicata inizierà tra circa 10 giorni, secondo il presidente di una organizzazione di produttori. "La commercializzazione durerà circa un mese, ma questo solitamente varia a seconda dall'andamento climatico. Il mercato è vivace: registriamo sempre un grande entusiasmo da parte dei clienti e una preferenza nel ricevere prodotto italiano rispetto a quello estero. Per la stagione in procinto di avviarsi ci aspettiamo un ulteriore incremento della produzione, poiché gli impianti hanno quasi raggiunto la piena maturità produttiva. I frutti pendenti, che stanno per ultimare la maturazione, hanno una grammatura dai 250 a 400 grammi, con un importante grado Brix e una buccia che sta gradualmente raggiungendo il classico colore rossastro".

Spagna: raccolta di Malaga già avviata con le varietà precoci
La campagna 2025 dei mango di Malaga è già iniziata con la raccolta delle varietà precoci Tommy Atkins e Irwin. La raccolta della varietà Osteen, che rappresenta tra il 70 e l'80% dei mango spagnoli, comincerà solo alla fine della settimana 35. La produzione spagnola di mango si sta riprendendo quest'anno rispetto alla campagna precedente, con una previsione iniziale di 30.000-35.000 tonnellate. Questo miglioramento è attribuito alle abbondanti piogge dello scorso anno, in particolare in autunno, e alla dormienza degli alberi seguita ai raccolti scarsi del 2024 e 2023. Come spesso accade nelle campagne ad alta resa, ci sarà una maggiore concentrazione di calibri medi: 8, 9 e 10. "I mango presentano un'ottima qualità organolettica, con un colore particolarmente intenso quest'anno", riferisce il principale produttore ed esportatore di Malaga.

La campagna spagnola rappresenta un sollievo per il settore e per i mercati europei, secondo il dipartimento commerciale ed export. "Usciamo da una campagna in controstagione complicata, segnata da ritardi nei porti europei dovuti a problemi logistici in Sud America, con periodi di scarsità e altri di surplus a causa della difficoltà di pianificazione. Ma ora, con la nuova campagna spagnola, i distributori avranno la certezza che non ci saranno interruzioni nella catena di fornitura".

Negli ultimi anni, a causa dei raccolti scarsi in Spagna, si è fatto maggior affidamento sulle importazioni oltremare. Quest'anno, con la ripresa della produzione spagnola, ci sarà meno spazio per il prodotto brasiliano nei mercati europei, secondo il produttore. "I mango di Malaga sono un prodotto locale per il consumatore europeo. Possiamo raggiungere qualsiasi angolo d'Europa in due o tre giorni, con una qualità paragonabile a quella dei mango trasportati via aerea, ma con maggiore affidabilità grazie ai vantaggi logistici".

Paesi Bassi: mercato otto pressione
Dalla fine della stagione ivoriana, alcuni mesi fa, il mercato del mango ha affrontato continue carenze e prezzi elevati. Ma, come sempre, è poi arrivata la correzione. Circa tre settimane fa, il mercato si è completamente ribaltato: le campagne promozionali sono state annullate, i programmi ridimensionati e la domanda si è praticamente azzerata.

"Nel complesso, è un mercato del mango in difficoltà. Sebbene i prezzi si siano stabilizzati, restano ancora al di sotto dei livelli di copertura dei costi", afferma un importatore. Il mercato reagisce male anche ai mango di qualità media. Le spedizioni finali da Senegal e Repubblica Dominicana sono arrivate con i loro problemi. Non c'è un volume eccessivo sul mercato, ma anche la fornitura limitata fatica a essere assorbita per via della domanda debole e della concorrenza di altri frutti.

La situazione difficilmente migliorerà se non aumenterà la domanda o non caleranno i volumi, ma nessuno dei due scenari sembra probabile nel breve termine. Il Brasile si avvia verso un raccolto abbondante e, per la prima volta dopo anni, anche la Spagna prevede una buona produzione. Come spesso accade nel commercio dei mango, le prospettive restano incerte e volatili.

Germania: l'eccesso di offerta spinge le promozioni
Oltre al cambiamento climatico, altri fattori come i dazi statunitensi e i tassi di cambio hanno rimodellato quest'anno il mercato del mango, portando a una maggiore diversificazione. Di conseguenza, il mercato è diventato più volatile, secondo un importatore tedesco. Il Brasile è caratterizzato da un mercato interno forte, che ha fatto salire i prezzi anche in Ue. A causa dei dazi statunitensi sulle importazioni brasiliane, il mercato europeo ha acquisito maggiore importanza. Dall'inizio della stagione, a luglio, ciò ha contribuito a una pressione commerciale e ad un eccesso di offerta. I prezzi sono quindi scesi e le promozioni settimanali nei supermercati, anche in Germania, sono aumentate. A causa dell'avvio anticipato della stagione, da ottobre sono attese carenze, in particolare per i mango Keitt brasiliani. Per i Kent brasiliani, disponibili da ottobre a inizio dicembre, ci si attende una stagione normale.

La Repubblica Dominicana ha aumentato le coltivazioni e i volumi esportati, beneficiando quest'anno della fine anticipata della stagione peruviana e degli alti prezzi degli africani. Tuttavia, anche questa origine ha risentito dell'eccesso di offerta sul mercato europeo nelle ultime settimane. Sono attesi Keitt dominicani entro fine mese. In Africa occidentale, Costa d'Avorio e Mali hanno spinto i prezzi verso l'alto a inizio campagna. Successivamente, l'arrivo di Mali e Burkina Faso ha fatto pressione al ribasso sui prezzi brasiliani, con effetti meno vantaggiosi del previsto per i commercianti. Nonostante un calo atteso del 30%, la stagione peruviana ha superato le previsioni iniziali. Con tempi di transito brevi (23 giorni dal porto di Chancay), cresce l'interesse per le esportazioni verso l'Asia, che in futuro potrebbero influire anche sul mercato europeo. Le elezioni nazionali del 2026 potrebbero tuttavia portare a proteste e scioperi, con potenziali sfide per l'export.

I mango Osteen spagnoli completeranno l'offerta da settembre, ma con l'attuale eccesso di offerta nell'Ue ci si attende un avvio difficile e prezzi bassi.

Francia: consumi deboli mettono sotto pressione il mercato
Il mercato francese del mango attraversa un momento difficile. I consumi deboli stanno penalizzando i volumi venduti, facendo scendere i prezzi. Gli importatori riferiscono di condizioni di mercato poco favorevoli, con prezzi inferiori a quelli auspicati, data la domanda limitata e le vendite difficili. Alcune varietà si comportano meglio di altre, in particolare l'Osteen spagnolo, che continua a guadagnare quote di mercato. I mango spagnoli stanno diventando sempre più dominanti, con volumi quest'anno molto superiori rispetto al precedente.

In termini di quote di mercato, la Spagna sta progressivamente superando il Sud America. Rispetto alla scorsa stagione, i volumi attesi per la campagna spagnola sono tre volte maggiori. Tuttavia, la stagione commerciale sarà più breve, a differenza dello scorso anno, quando la campagna si era protratta più a lungo ma con meno frutti. Questo grazie alle condizioni climatiche favorevoli di quest'anno per la produzione spagnola.

Nord America: volumi brasiliani in calo per effetto dei dazi
Dal Messico arrivano ancora mango, con la stagione del nord ormai in chiusura e la raccolta che si sposta nella regione di Los Mochis, passando dalla varietà Kent alla Keitt. Quest'anno il calendario è anticipato di alcune settimane e la stagione dovrebbe concludersi intorno alla prima settimana di settembre. Intanto, i primi arrivi dal Brasile sono attesi tra fine agosto e inizio settembre. Tuttavia, le prospettive per i mango brasiliani quest'anno sono cambiate a seguito dell'annuncio del presidente statunitense Donald Trump di imporre un dazio del 50% sui prodotti brasiliani in ingresso negli USA. Se la misura sarà confermata, il Brasile potrebbe reindirizzare la maggior parte della sua frutta verso l'Europa. Il Paese dispone di circa 12 milioni di casse per la stagione, ma gli Stati Uniti potrebbero riceverne soltanto 3-4 milioni.

Per altri Paesi soggetti a dazi, come Ecuador (15%) e Perù (10%), l'impatto appare più gestibile rispetto al 50% imposto al Brasile. La domanda resta comunque buona: l'estate porta con sé un consumo costante di mango, ed è anche il periodo dell'anno in cui i distributori preferiscono calibri grandi, come 5, 6 e 7, e persino 3 e 4, man mano che iniziano le spedizioni di Keitt. I prezzi si sono recentemente rafforzati, soprattutto per i Kent, a causa della riduzione delle disponibilità. Anche i Keitt sono attesi in aumento fino ai primi di settembre. Successivamente si prevede un marcato divario di prezzo tra mango messicani e brasiliani.

Brasile: produzione stabilizzata dopo l'ondata di caldo primaverile
La produzione ha subito un calo temporaneo in primavera, quando un'ondata di calore ha ridotto la fioritura per circa 40 giorni. Ora, però, i volumi si sono stabilizzati e la raccolta prosegue durante tutto l'anno. Con i prezzi in Europa mantenuti bassi a causa della disponibilità locale e della concorrenza africana, il Brasile ha dirottato spedizioni verso Sud America, Cile, Argentina e Uruguay, dove tra agosto e ottobre è praticamente l'unico fornitore.

Negli Stati Uniti, nonostante il dazio del 50%, la domanda resta elevata: i consumatori finali pagano di più, ma il mercato continua ad assorbire i mango brasiliani. Secondo le proiezioni, la stagione 2025 del Brasile potrebbe crescere di circa il 32% rispetto al 2024.

Messico: la stagione si chiude con un leggero aumento delle esportazioni
La stagione messicana si è appena conclusa, con le spedizioni dallo stato di Sinaloa (varietà Kent e Keitt) che hanno registrato un incremento delle esportazioni tra il 2 e il 5% rispetto all'anno precedente. Le ultime casse saranno spedite nelle prossime 2-3 settimane, mentre sono già in corso i preparativi per la nuova campagna, che inizierà a gennaio 2026. Il settore ha affrontato sfide climatiche, piogge insolite e allerte sui dazi USA, poi rapidamente risolte. Complessivamente, i report indicano che la stagione 2025 potrebbe segnare una crescita intorno al 6% rispetto al 2024.

India: la stagione si chiude con esportazioni stabili
La campagna di esportazione indiana si è chiusa in maniera regolare, sostenuta da una buona domanda e da una gestione ordinata delle spedizioni. Le consegne sono iniziate a metà marzo e si sono protratte fino a fine luglio, anche se le forti piogge di maggio hanno accorciato la finestra di esportazione del mango Alphonso.

Le varietà Alphonso e Kesar hanno mantenuto la leadership nelle esportazioni, mentre cresce l'interesse per Langda, Dasheri, Neelam e Totapuri. Singapore, Canada, Regno Unito e Stati Uniti sono rimasti i principali mercati di destinazione. Le spedizioni verso Cina, Hong Kong e Iran, esplorate l'anno scorso, sono invece state rinviate per problemi di qualità. Guardando al futuro, gli esportatori puntano a utilizzare maggiormente il trasporto marittimo e i container misti, per mantenere la competitività dei prezzi ed espandere ulteriormente volumi e mercati.

Pakistan: forte domanda per le varietà premium
La stagione pachistana registra una domanda molto sostenuta per le varietà premium, in particolare la Chaunsa a polpa bianca, apprezzata per la dolcezza unica e la maggiore conservabilità. Anche altre varietà di pregio come Anwar Ratol e Sindhri stanno guadagnando popolarità nei mercati del Medio Oriente e d'Europa, dove i consumatori apprezzano frutti maturati naturalmente e dai sapori intensi. Rispetto allo scorso anno, la stagione mostra miglioramenti in termini di stabilità produttiva e resa, grazie a una migliore gestione dei frutteti e a metodi di raccolta più moderni. Trattamenti post-raccolta e packaging premium aiutano inoltre a soddisfare i severi standard internazionali di qualità.

Le principali destinazioni di esportazione restano Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar e Regno Unito, ma Stati Uniti e Canada stanno ampliando le loro quote. Cresce anche l'interesse in Europa, soprattutto in Germania, Francia e Paesi Bassi. Si sono aperti nuovi mercati promettenti in Sudafrica e Asia Centrale. Con l'arrivo del picco della stagione Chaunsa e la concomitanza con l'Eid, la domanda dovrebbe restare sostenuta fino all'arrivo delle varietà tardive.

Filippine: il settore punta alla modernizzazione
Nelle Filippine, oltre 500 operatori del settore, tra agricoltori, ricercatori, buyer istituzionali e agenzie governative, si sono riuniti al 5º Congresso Mango di Luzon, tenutosi a Isabela il 7 e l'8 agosto 2025. L'evento si è focalizzato sulla modernizzazione del settore attraverso pratiche sostenibili, innovazione tecnologica e nuove opportunità di investimento. Le autorità del dipartimento dell'agricoltura hanno evidenziato le sfide legate a cambiamento climatico, parassiti e mutamento della domanda globale. Sono stati presentati programmi di supporto con formazione, assistenza tecnologica e connessioni di mercato per migliorare produttività e qualità del frutto. Le sessioni hanno riguardato la preparazione all'export, la gestione di parassiti e malattie, l'agricoltura biologica e l'adozione di strumenti digitali. Agli agricoltori è stato raccomandato di rafforzarsi tramite cooperative per accedere a finanziamenti e aumentare il potere contrattuale.

Sudafrica: frutteti in fiore in vista della nuova stagione
In Sudafrica i frutteti di mango sono in fiore con l'aumento delle temperature dopo l'inverno. "Le prospettive sono molto buone e incrociamo le dita per una stagione eccellente", afferma un produttore. Durante la stagione 2024/25, i membri della South African Mango Growers' Association hanno prodotto 70.236 tonnellate di mango (la produzione effettiva è più alta, considerando gli alberi coltivati privatamente). Di questo raccolto, il 9%, pari a 6.445 tonnellate, è stato esportato. Il Medio Oriente resta il principale mercato, con il 94% delle esportazioni e un aumento dei volumi rispetto all'anno precedente. I volumi verso Africa, Europa e Asia sono invece calati.

Sul mercato interno, circa 5.600 tonnellate sono state vendute direttamente in modalità bakkie trade (vendita dal veicolo o consegna ai negozi). I mercati ortofrutticoli hanno ricevuto quasi 17.000 tonnellate (24% del raccolto), il 9% è stato destinato al succo e l'8% all'essiccazione. Il segmento maggiore, circa 30.000 tonnellate (43%), riguarda mango verdi acerbi utilizzati per produrre achar, un condimento speziato.

Egitto: cresce la domanda europea per la varietà Naomi
In Egitto i volumi di mango sono scesi al 70-80% dei livelli della scorsa stagione, ma restano abbondanti. Secondo un produttore, questo calo è dovuto alle condizioni climatiche avverse e al prolungamento della stagione precedente, che ha messo sotto stress gli alberi.

Gli esportatori riferiscono che, nonostante ciò, la campagna è stata soddisfacente, con forte domanda da Russia e mercati regionali come Libano e Giordania. Una novità di quest'anno è il crescente interesse da parte dei mercati europei per le varietà locali egiziane, in particolare la Naomi.

Senegal: le esportazioni raggiungono le 30.000 tonnellate
La stagione senegalese è in chiusura, dopo tre anni difficili segnati da maltempo e infestazioni della mosca della frutta. In vista di quest'anno, governo e settore hanno distribuito su larga scala trappole per mosche, considerate efficaci dai produttori. Di conseguenza, produzione ed esportazioni sono migliorate, con stime tra 27.000 e 30.000 tonnellate, rispetto alle sole 9.000 dello scorso anno. Gli esportatori riportano anche prezzi migliori, soprattutto sul mercato olandese. Tuttavia, la limitata capacità di stoccaggio refrigerato ha frenato il pieno potenziale delle esportazioni. Con la fine della stagione europea, i fornitori di Senegal ed Egitto stanno ora guardando al mercato marocchino.

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