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La Turchia fissa i nuovi prezzi delle nocciole dopo il calo del raccolto causato dal gelo

Il Turkish Grain Board (TMO), ente statale turco, ha annunciato i prezzi ufficiali di acquisto delle nocciole per la stagione 2025/26 a 4,93 dollari/kg per la qualità Giresun e 4,81 dollari/kg per la qualità Levante, con aumenti annui rispettivamente del 51,5% e del 50%.

Secondo Turkiyetoday, tali incrementi dovrebbero avere un impatto sui produttori mondiali di cioccolato, tra cui l'italiana Ferrero, che acquista circa il 25% della produzione annua turca e utilizza le nocciole come ingrediente chiave nella produzione di cioccolato.

Il ministero dell'agricoltura e delle foreste ha dichiarato che i prezzi annunciati si basano su una resa del 50% di frutto sano. Il TMO pagherà inoltre dei premi per i raccolti di qualità superiore: 0,10 dollari/kg per la qualità Giresun e 0,096 dollari/kg per la qualità Levante per ogni punto percentuale oltre la soglia del 50% di resa in nocciola sgusciata. Questo sistema di prezzi mira a sostenere i produttori con esigenze di stoccaggio e finanziamento, affrontando al contempo le possibili difficoltà di commercializzazione in condizioni di offerta instabile.

Un'ondata di gelo primaverile ad aprile ha causato gravi danni ai noccioleti della regione turca del Mar Nero, portando la produzione stimata a meno di 400mila tonnellate, contro le abituali 700-800mila. Questo calo ha fatto salire i prezzi sul mercato libero a quasi 4,43 dollari/kg, mentre i contratti a termine hanno già superato i 4,93 dollari/kg.

Secondo gli analisti di settore, i prezzi turchi potrebbero salire fino a 7,39 dollari/kg, mentre i prezzi internazionali potrebbero raggiungere i 10 dollari/kg, livelli simili a quelli registrati nel 2014 durante un'altra riduzione dell'offerta.

Nonostante il calo produttivo, la Turchia ha esportato quasi 143mila tonnellate di nocciole nella prima metà del 2025, generando ricavi vicini a 1,2 miliardi di dollari. Gli esportatori, tuttavia, prevedono una seconda metà dell'anno più debole a meno che l'offerta non si stabilizzi e la volatilità dei prezzi non diminuisca.

Fonte: East Fruit

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