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Uno studio condotto sul Marroncino di Melfi

Identità e futuro per una varietà di castagno

Un convegno, frutto dell'iniziativa congiunta tra Alsia e Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi, si è recentemente svolto per mostrare i primi risultati di un importante progetto, la cui finalità è stata la tanto attesa e necessaria caratterizzazione dei castagneti presenti nella regione Basilicata.

L'obiettivo primario di questa iniziativa è stato fin da subito quello di dare un'identità precisa alle varietà più coltivate nell'area del Vulture, in particolare al Marroncino di Melfi (Potenza), varietà che esprime l'80% della produzione regionale della Basilicata. Lo studio, condotto dal Crea di Caserta, costituisce un pilastro fondamentale a tale scopo.

Il lavoro di studio e ricerca scientifica si concentra su rilevazioni condotte tra febbraio e marzo. Sono stati raccolti dati a livello morfologico, botanico e genetico su specifici castagni presenti nel Vulture. Gli elementi che sono stati valutati sono di natura agronomica e hanno incluso l'analisi dei rami, delle gemme, delle foglie e delle infiorescenze. Parallelamente, è stato studiato anche il DNA delle piante.

© Antonio Basso

L'approccio multidisciplinare a questo studio permette di approfondire la conoscenza e assicurare la tracciabilità delle caratteristiche del castagno più frequente nella regione del Vulture.

"L'obiettivo di questo studio è quello della conoscenza e della tracciabilità delle caratteristiche del castagno più frequente nel Vulture, anche attraverso gli elementi genetici. Ciò consentirà di inserire il Marroncino di Melfi nel registro nazionale e avviare anche i primi passi per il riconoscimento IGP", dice Antonio Basso, tecnico dell'Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi.

L'importanza di questa ricerca è sottolineata dalla sua funzione propedeutica per l'ottenimento del riconoscimento comunitario IGP-Indicazione Geografica Protetta. "Un lavoro che diventa fondamentale per conoscere geneticamente il nostro castagno e svolgere un ruolo propedeutico per avviare il processo del riconoscimento IGP. Questo marchio infatti, una volta ottenuto, conferirebbe un valore aggiunto significativo al prodotto, tutelandone l'origine e le peculiarità".

Il lavoro di ricerca, tuttavia, non si è ancora concluso. I risultati definitivi saranno disponibili in autunno inoltrato, dopo la raccolta, momento in cui si potranno verificare anche le caratteristiche del frutto.

Per quanto riguarda la campagna 2025, le previsioni vegetative sono discrete. Nonostante alcune zone abbiano sofferto maggiormente l'eccessivo caldo e la mancanza di piogge significative, le temperature attuali, che si sono abbassate dopo il caldo intenso di giugno e metà luglio, stanno consentendo alle piante di recuperare. "C'è una buona presenza di ricci sulle piante, ma le passate stagioni ci hanno insegnato come e quanto la prolungata siccità possa compromettere la stagione castanicola, con rese inferiori anche fino al 70%. Speriamo bene".

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