Nella penisola iberica, l'areale dedicato alla coltivazione della zucca Butternut si è ridotto del 18% quest'anno, a causa delle piogge prolungate a febbraio e marzo, mesi in cui si concentrano la maggior parte dei trapianti.
"La riduzione ha interessato soprattutto il Portogallo e le province spagnole di Siviglia e Valencia, dove le abbondanti precipitazioni hanno costretto i coltivatori a piantare meno e in ritardo. Campo de Cartagena, in Murcia, è stata la prima area a iniziare la raccolta del 2025 in Spagna, con un ritardo di una settimana, proprio come a Siviglia e Valencia", afferma Joaquín Navarro, responsabile dello sviluppo della zucca presso la Sakata Seed Ibérica.
Joaquín Navarro, responsabile dello sviluppo delle zucche presso la Sakata Seed Ibérica.
Tuttavia, nonostante la riduzione dell'areale coltivato a zucca Butternut, Joaquín Navarro precisa: "La produzione diminuirà al massimo del 10%, poiché le colture precoci stanno attualmente producendo rese molto soddisfacenti".
Sakata detiene una quota di mercato superiore al 90% nella vendita di sementi di zucca Butternut in Spagna e Portogallo. "Le varietà più diffuse sono Pluto e Ariel, ma cresce l'interesse per varietà con una lunga shelf life post-raccolta, come le nuove Estrella e Orionit. Queste consentono un ciclo produttivo di 12 mesi e si distinguono per un contenuto zuccherino superiore di 2-3 gradi Brix rispetto alle varietà tradizionali, oltre che per calibri migliori, maggiore uniformità e una più elevata resistenza alle malattie", sottolinea Joaquín Navarro.
Secondo l'esperto, il consumo di zucca Butternut continua ad aumentare ogni anno, guadagnando terreno rispetto alle varietà tradizionali di calibro grande. "Nella penisola iberica il consumo ha già superato un chilogrammo pro capite all'anno, un dato ancora lontano dai 3 o 4 kg pro capite registrati in altri Paesi europei, ma con ampi margini di crescita. Il fatto è che la zucca Butternut offre vantaggi lungo tutta la filiera: a partire dal produttore, che beneficia di rese elevate e di un'eccellente conservabilità post-raccolta, in grado di superare la stagionalità del prodotto, permettendo così lo stoccaggio e una maggiore forza nella negoziazione dei prezzi".
"Da parte loro, i rivenditori devono gestire meno sprechi grazie alla lunga shelf life e ai calibri, tra 1 e 2 kg, che rendono il prodotto facile da gestire e interessante anche per le famiglie meno numerose. Inoltre, grazie alle nuove varietà, le catene di supermercati possono lavorare con un unico fornitore per tutto l'anno", continua Navarro.
"Se dovessimo parlare di qualche svantaggio, potremmo dire che è difficile da sbucciare, motivo per cui la domanda di zucca tagliata, affettata o cotta sta crescendo significativamente, di circa il 15% all'anno. Infatti, quest'anno esiste già una catena di supermercati che venderà zucche solo in formati ready-to-eat, per favorirne il consumo", conclude Navarro.
Spagna e Portogallo producono circa 250mila tonnellate di zucca Butternut, e questi sono i Paesi con le rese più elevate a livello mondiale. Tra le 50mila e le 60mila tonnellate rimangono sul mercato interno, mentre la rimanente parte viene esportata, principalmente nel Regno Unito e nei Paesi del Nord Europa.
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