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"Una migliore integrazione resta la sfida principale per la catena del freddo"

L'infrastruttura della catena del freddo indiana si è trasformata negli ultimi anni grazie all'aumento della domanda dei consumatori, ai progressi tecnologici e al sostegno del governo. Ddhairya Gandhi, dell'azienda ColdStar Logistics, con sede a Mumbai, condivide le sue opinioni su questa evoluzione e su come il settore sta affrontando le sfide principali.

Gandhi spiega: "Quelle che una volta erano unità di stoccaggio del freddo separate sono ora catene di fornitura end-to-end collegate tra loro, che vanno dalla raccolta a livello di azienda agricola alla distribuzione al dettaglio". Gandhi cita la riduzione degli sprechi alimentari e la crescente domanda di prodotti freschi e tracciabili come ragioni principali di questo progresso.

© Coldstar Logistics

Oggi le aziende della catena del freddo gestiscono reti estese di centri di distribuzione e hub di trasporto, preservando la qualità dei prodotti nei settori alimentare, sanitario, della vendita al dettaglio e dell'ambiente. La copertura di ColdStar si estende su oltre 7.000 codici pin in 200 città, gestendo centinaia di migliaia di metri quadrati di spazio logistico e decine di migliaia di pallet.

Tuttavia, Gandhi sottolinea che l'integrazione tra raccolta, stoccaggio e distribuzione rimane ancora debole, con perdite di transito aggravate da imballaggi scadenti e da un accesso limitato alla catena del freddo nelle aree remote. Gandhi spiega come ColdStar stia lavorando per colmare queste lacune: "Stiamo affrontando le sfide della catena del freddo attraverso modelli a livello di cluster che servono più agricoltori e acquirenti utilizzando infrastrutture condivise, monitoraggio tecnologico della temperatura e dei percorsi, procedure operative standard (SOP) specifiche per i clienti e una formazione approfondita delle squadre di terra per mantenere la qualità".

© Coldstar Logistics

Secondo Gandhi, le perturbazioni meteorologiche complicano ulteriormente la situazione: "Le piogge fuori stagione, il caldo estremo e le inondazioni ritardano i raccolti, causano infezioni fungine e bloccano la logistica. Per tenere conto di questi rischi e sostenere le forniture, sono utili le scorte tampone, la flessibilità dei percorsi e lo stoccaggio refrigerato a breve termine vicino ai punti caldi".

Durante le stagioni difficili come quella monsonica, ColdStar applica controlli più severi, mantenendo l'igiene dei veicoli e le procedure di carico per evitare la contaminazione incrociata. Seguono il monitoraggio in tempo reale della temperatura e dell'umidità, consentendo un intervento tempestivo se necessario. "La pianificazione del percorso consapevole dei rischi aiuta a evitare i percorsi colpiti dalle inondazioni, riducendo al minimo i ritardi".

© Coldstar Logistics

Guardando al futuro, Gandhi sottolinea le crescenti aspettative dei consumatori per alimenti freschi, puliti e tracciabili, che spingono la logistica iperlocale attraverso il commercio rapido e la crescita dell'e-grocery. "I programmi governativi come il PM Gati Shakti e i sussidi della National Horticulture Mission continuano a facilitare gli investimenti infrastrutturali, mentre i sensori IoT, l'ottimizzazione dei percorsi e la gestione digitale dell'inventario stanno diventando mainstream nell'adozione della tecnologia".

ColdStar intende digitalizzare la scansione al punto di ingresso/uscita ed espandersi in aree poco servite. "La nostra tabella di marcia prevede l'espansione nei cluster poco serviti e la digitalizzazione delle operazioni, dalla scansione al punto di uscita alla consegna, garantendo al contempo l'assenza di scorte", conclude Gandhi.

Per maggiori informazioni:
Ddhairya Gandhi
Coldstar Logistics
+91 84 54 008 304
dg@coldstarlogistics.com
www.coldstarlogistics.com