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Il caso emblematico della Basilicata, nel contesto della crisi idrica

La crisi idrica rappresenta una sfida globale di proporzioni crescenti, che minaccia la sicurezza alimentare, le economie locali e la stabilità sociale in molte regioni del mondo. Un caso emblematico di questa emergenza si sta attualmente manifestando in Basilicata, Italia, dove il settore agricolo è spinto sull'orlo del collasso a causa di una siccità senza precedenti e di problematiche nella gestione delle risorse idriche.

Un caso emblematico: la Basilicata
La situazione nella regione è descritta come drammatica, con l'agricoltura locale ormai "al collasso". Migliaia di imprenditori e oltre 10.000 lavoratori rischiano di vedere completamente compromessa la campagna fragolicola 2025/26 ancora prima del suo inizio. Questo si aggiunge alle perdite ingenti già subite dal settore delle produzioni arboree durante l'estate precedente. Il solo comparto della fragolicoltura in Basilicata genera un valore di oltre 200 milioni di euro annui, e il danno attuale è già stimato in decine di milioni di euro. Le produzioni arboree hanno già registrato la perdita quasi totale dei raccolti, e la prossima campagna è destinata a essere compromessa, a causa della morte continua degli impianti, privati d'acqua ormai da settimane. Questa crisi locale illustra in modo lampante come la siccità possa minare alla base intere filiere produttive e il sostentamento di vaste comunità.

© Loris Gentile

Una gestione controversa delle risorse idriche
La gravità della crisi è ulteriormente accentuata da una gestione inefficace delle risorse idriche, definita uno schiaffo agli imprenditori lucani. Mentre in Basilicata si assiste a drastici tagli, razionamenti e alla distribuzione di acqua torbida e inutilizzabile, la fornitura idrica continua verso altre province limitrofe, come Taranto. Gli enti di fornitura, nel frattempo, tagliano l'erogazione, e le condotte idriche subiscono esplosioni senza che vi siano interventi tempestivi di riparazione. Questa problematica solleva seri interrogativi sulla strategia di allocazione delle risorse idriche e sulla manutenzione delle infrastrutture, problematiche che si ripropongono in molti altri contesti di scarsità idrica a livello nazionale.

© Loris GentileUn'incertezza che frena gli investimenti
Gli agricoltori si trovano in una situazione di assoluta incertezza, costretti a programmare "alla cieca, senza sapere se avremo acqua tra una settimana, un mese o mai - afferma l'imprenditore Loris Gentile - L'unica certezza è l'incertezza. Nonostante la volontà di investire in nuove piante, film plastici e lavorazioni, gli agricoltori non hanno alcuna garanzia circa l'approvvigionamento idrico futuro. Questa mancanza di prevedibilità e garanzie scoraggia pesantemente gli investimenti a lungo termine, essenziali per la resilienza e la sopravvivenza del settore agricolo".

Richieste urgenti e mobilitazione del settore agricolo
Di fronte a questa situazione insostenibile, gli imprenditori agricoli locali si stanno preparando per una "massiccia mobilitazione senza precedenti". La richiesta principale è un sopralluogo immediato del Ministro Lollobrigida, con un appello per un intervento immediato. "Dove sono le associazioni di categoria e gli altri enti, presenti ai tavoli tecnici, ma ora quasi del tutto silenti? Serve coraggio, serve esporsi e serve difendere il mondo agricolo, cuore pulsante della regione Basilicata. Chi tace oggi è complice. Non vogliamo che si spenga definitivamente l'economia agricola locale", continua Gentile.

© Loris Gentile

Questa pressione dal basso per risposte immediate e la ricerca di responsabilità da parte delle autorità politiche e delle istituzioni sono una reazione comune nelle crisi di tale portata, dove la sopravvivenza economica è a rischio. La Basilicata incide significativamente a livello ortofrutticolo in tutta Italia. La sua crisi idrica rappresenta quindi un microcosmo di una problematica più ampia, che, se non affrontata con immediatezza e strategie adeguate, rischia di spegnere definitivamente l'economia agricola di regioni vitali, con potenziali ripercussioni sulle catene di approvvigionamento alimentare anche a livello più vasto.

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