"In campagna le patate ci vengono pagate circa il 50% rispetto a un anno fa, in quanto la Gdo chiede ai magazzini di lavorazione una drastica diminuzione, per via dei maggiori quantitativi in ballo. Però poi questa differenza non va assolutamente a vantaggio dei consumatori, dato che i prezzi allo scaffale sono come nel 2024. Quindi, chi ci guadagna?"
L'interrogativo arriva da un produttore veneto, Giacomo Peron, il quale ci ha contattati dopo essersi confrontato con il suo magazzino di lavorazione di fiducia. "Quest'anno, le rese dalle nostre parti in Veneto sono piuttosto elevate - spiega - fino anche 60-70 tonnellate l'ettaro. Lo scorso anno c'era meno prodotto in circolazione e le patate ci sono state pagate fino a 0,50 euro/kg, ovviamente per il prodotto di prima scelta e nel range di calibri convenuto".
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"Quest'anno, invece, la situazione è piuttosto complicata - gli fa eco il titolare del magazzino che preferisce mantenere l'anonimato - perché le catene della Gdo con cui lavoro hanno offerto cifre molto più basse, fino al 50% in meno, rispetto a un anno fa e io, di conseguenza, posso pagare meno i produttori, attorno a 0,25 euro/kg, per la merce nei cassoni e per il prodotto grezzo".
L'agricoltore e il commerciante palesano questo comune dubbio: ma se a noi viene pagato circa il 50% rispetto a un anno fa, perché la Gdo non ha tagliato i listini di vendita? In teoria, dovrebbe esserci un importante sconto a favore dei consumatori, almeno di 0,25 euro/kg. "Invece, controllando le catene che vendono le nostre patate, ci si accorge che i consumatori pagano la stessa cifra, e talvolta anche qualche centesimo in più, rispetto al 2024. Dove si disperdono quei 25 centesimi?".
Il Veneto è un'importante zona produttiva italiana, con una filiera ben organizzata anche se non strutturata e unita come quella emiliana, ad esempio. Le campagna delle patate è giunta, a oggi, a circa il 50% delle escavazioni e il prodotto sarà poi conservato e venduto fino al termine dell'anno o anche ai primi del 2026.