C'è entusiasmo tra i produttori dell'Uva da Tavola di Mazzarrone IGP. Dopo stagioni complicate, la campagna 2025 si distingue per segnali decisamente positivi dal punto di vista sia produttivo sia commerciale. A confermarlo è Gianni Raniolo, presidente del Consorzio di Tutela, che racconta una situazione ben diversa da quella vissuta in passato.
"La situazione attuale è decisamente incoraggiante", afferma Raniolo. "Le operazioni di raccolta sono proseguite regolarmente e le uve sono arrivate sui mercati in condizioni ottimali. I prezzi all'acquisto in campo hanno registrato incrementi tra il 20 e il 30% rispetto allo scorso anno, e questo ha generato un clima di serenità tra i produttori".
Il contesto di mercato ha contribuito in modo rilevante a questo slancio. Quest'anno, infatti, la Sicilia ha potuto contare su finestre commerciali più ampie, grazie a un ritardo della produzione pugliese e a una minore pressione concorrenziale dall'Egitto. "Abbiamo beneficiato di un mercato meno saturo – prosegue Raniolo – e ciò ha consentito di valorizzare adeguatamente il nostro prodotto sui principali mercati di sbocco europei, come Italia, Francia e Sud della Germania".
Una buona notizia che, dopo mesi dominati da tensioni internazionali e incertezze economiche, ha un valore ancora più grande. Il segnale più incoraggiante è immateriale: "Oggi si vede una luce nuova, negli occhi dei nostri produttori. È la serenità economica che genera fiducia, voglia di fare, di progettare il futuro. Ed è questo lo spirito con cui guardiamo alla prossima stagione".
© Consorzio di Tutela dell'Uva da Tavola di Mazzarrone IGP
Tra le varietà più performanti, figura la Victoria, che si è distinta per resa produttiva e gradimento commerciale, accanto alle sempre più richieste cultivar apirene. Il buon andamento della campagna sta già stimolando nuovi investimenti: "Diversi nostri associati hanno ordinato barbatelle per nuovi impianti, molti dei quali orientati verso varietà senza semi, anche se la tradizionale segmentazione varietale sarà mantenuta in equilibrio", precisa Raniolo.
Sul piano commerciale, il bacino europeo resta il principale riferimento, con una quota crescente di esportazioni verso i Paesi del Nord Africa e della penisola arabica. In particolare negli Emirati Arabi, l'uva siciliana continua a trovare spazio. Raniolo precisa: "Stiamo lavorando principalmente per via aerea, con varietà premium destinate a una clientela esigente, e uve di fascia medio-alta per la Grande distribuzione locale. I container quest'anno sono stati pochi a causa di problemi logistici, ma le spedizioni per via aerea hanno garantito puntualità e qualità".
Gli Emirati, e più in generale l'area del Golfo, restano mercati chiave. "Da Dubai poi si può raggiungere tutto il bacino circostante, dal Qatar ad altri Paesi arabi. È un'area strategica dove vogliamo continuare a crescere".
Nuove confezioni e marchio IGP sempre più riconoscibile
Riguardo ai futuri sviluppi, il Consorzio è impegnato nell'adeguamento del packaging alle nuove esigenze del mercato, con soluzioni da 500 g pensate per le uve senza semi, sempre più apprezzate. Inoltre, prosegue il lavoro per rafforzare la riconoscibilità del marchio IGP anche sui mercati esteri.
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